Il notaio ribadisce l'orgoglio per la vittoria messinese e apre al dialogo nel giorno delle minacce a Leo Taroni. Ma mette i puntini sulle i...
Messina – Non cantano vittoria i fratelli massoni messinesi, malgrado la vittoria del ricorso di 12 di loro al Tribunale di Roma che ha annullato l’elezione di Antonio Seminario a Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.
Scuola messinese di massoneria orgogliosa
“La vittoria è un motivo di grande orgoglio per Messina, che si è sempre mostrata particolarmente vivace e indipendente. E’ il frutto di una scuola messinese di massoneria che ha visto illustri predecessori che hanno insegnato il libero pensiero e non si fanno intimorire da nessuno”. Spiega il notaio Silverio Magno, che era candidato Grande Oratore e ha fornito un sostanziale appoggio a Leo Taroni, avversario di Seminario.
Le minacce a Taroni e i futuri equilibri nel Goi
“Per tutti noi sono giorni di grande tristezza però – dice Magno – davanti al livello al quale siamo arrivati”. In effetti le acque all’interno del Grande Oriente sembrano più agitate che mai, visto che proprio oggi Taroni, che in base alla recente sentenza del Tribunale di Roma dovrebbe essere il prossimo Gran Maestro d’Italia, ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte. Un messaggio inequivocabile, quello arrivato: “Ci sono due pallottole pronte per te”.
“Mi auguro si tratti soltanto dell’atto di uno stupido – puntualizza Magno, che sulla voce che vuole l’uscita di Taroni e i suoi del Goi, in direzione della Gran Loggia regolare, precisa – Io voglio restare nel Goi, lavoriamo per la pace all’interno del Goi, certo non possiamo romperci la testa all’infinito contro un muro, arriverà il momento di prendere delle decisioni”.
Messina ago della bilancia
Il momento non è però ancora arrivato e ipotizzare futuri equilibri all’interno del Goi sembra oggi quanto mai improbabile. Seminario e gli altri eletti hanno ancora qualche giorno per presentare eventuale reclamo al Tribunale di Roma verso la sentenza che congela le loro cariche, mentre l’eventuale udienza di merito è fissata al 2025 inoltrato. E all’orizzonte, anche alla luce delle minacce a Taroni, non ci sono confronti, faccia a faccia, nessun appuntamento formale né informale per discutere di pace.
Qualunque saranno i prossimi passaggi, Messina sarà come sempre decisiva. Ma su possibili venti di pace Magno precisa : “Non abbiamo ricevuto segnali d’apertura. Io sono sempre pronto ad aperture, ma fino ad oggi ho sempre ricevuto in cambio tavole d’accusa”. Su quelle, ancora pendenti, sembra quindi giocarsi una delle prossime partite decisive. D’altronde è lui l’ago della bilancia.