E’ stato presentato oggi in Sala Senato il Master di II livello. A prendere la parola, durante la conferenza stampa, il Prof Santi Fedele, la Prof.ssa Antonia Messina, il Prof. Giovanni Falsone, il Prof. Nicola Aricò
Una nuova idea concreta che va incontro ai problemi del territorio. Da una sinergia tra l’Università di Messina e quella di Reggio Calabria, nasce a Messina il Master di II livello in “Conservazione, Restauro e Valorizzazione del patrimonio Geo-archeologico e Geo-architettonico”.
Si tratta di un’approfondita rivisitazione di patrimoni artistici e naturali al fine di curarne gli aspetti e i manufatti, rivolta ad un’ampia gamma di laureati: ingegneri, storici dell’arte, geologi. Ad inserirsi all’interno del bagaglio culturale del laureato, saranno infatti le risorse scientifiche e ambientali che si riveleranno utili sul campo e gli permetteranno di inserirsi a pieno nel mercato del lavoro.
A dirigere il master la Prof.ssa Antonia Messina la quale, durante la conferenza, catalizza l’attenzione sull’ “arte del costruito”. Il patrimonio artistico e territoriale che ogni città offre tende, negli anni, ad essere trascurato. Calamità naturali ed eventi antropici possono essere causa della rovina di manufatti, ma spesso la ragione consiste proprio nella non-cura che viene ad essi adottata.
Ai fini di eventuali interventi che verranno adoperati, diventa quindi necessaria la conoscenza di caratteristiche e storia dei manufatti, come tiene a sottolineare il Prof. Falsone. L’obiettivo è dunque quello di creare una figura di alta e qualificata professionalità in grado di operare presso Istituzioni e organismi pubblici e privati nel campo del Patrimonio Geo-archeologico e Geo-architettonico di un territorio.
Il master, che si articolerà nell’arco di due anni, comprenderà anche laboratori e stage che avverranno nei siti archeologici e architettonici. Non vi sono limiti d’età e la scadenza del bando è prevista per giorno 10 aprile ma il direttore del master preannuncia già un’elasticità nell’ottenere una proroga.
I “fortunati mortali”, così chiamati dal Prof. Nicola Aricò, arricchiranno dunque il loro bagaglio culturale approfondendo temi e aspetti disconosciuti anche dai corsi di laurea, precedentemente seguiti.
La Prof.ssa Messina, di origini calabresi, tende a sottolineare la caratteristica meridionale nell’essere “di coccio” e continuerà, quindi, a parlare dell’iniziativa nella “maniera più bella”.