Dal blog del giornalista Antonio Mazzeo riportiamo parti di articolo dedicato al caso dell'assessore De Cola dopo l'inserimento del progetto del Pilone (redatto dal suo studio) nel Masterplan. A seguire la replica dell'assessore stesso.
A proposito del caso De Cola riportiamo parti dell’articolo pubblicato da Antonio Mazzeo, il cui testo integrale e le opere in allegato sono riportate nel blog antoniomazzeoblog.blogspot.it. A fine articolo riportiamo anche la replica dell’assessore all’urbanistica De Cola e che già avevamo avuto modo di pubblicare in occasione dell’articolo di Tempostretto sull’inserimento del progetto del Pilone nel Masterplan.
“Ecco perché crediamo che ci sia più di un conflitto d’interessi per l’assessore all’urbanistica De Cola e chiediamo da sempre che lasci la giunta Accorinti.
Alla luce dei progetti presentati dallo Studio de Cola e delle opere già realizzate, in via di realizzazione o in attesa di approvazione, incidenti sul territorio comunale di Messina, il tema “conflitto d’interessi” e comunque dell’opportunità che uno dei maggiori progettisti della (detestabile) storia urbanistica peloritana continui a fare da assessore all’urbanistica della stessa città diventa preponderante. Non fosse altro per la portata di alcuni progetti e di alcune opere progettate e realizzate, sicuramente assi discutibili dal punto di vista della compatibilità paesaggistica e ambientale (e per questo in passato osteggiate dagli ambientalisti e da gruppi politici e associazioni che hanno dato vista al progetto elettorale di Renato Sindaco).
Presenza ingombrante ed eco-discutibile quella dell’ingegnere Sergio De Cola nella giunta Accorinti. Il professionista, assessore all’urbanistica e co-fondatore nel 1988 dello studio di progettazione “De Cola Associati” (tra i più quotati in Sicilia nel campo dell’edilizia residenziale, ospedaliera e universitaria, delle opere pubbliche e dei progetti urbani), ha ottenuto l’inserimento nel Masterplan della Città Metropolitana del Piano di riqualificazione del Pilone di Capo Peloro, redatto proprio dai De Cola con la collaborazione della Buffi Associes e dell’architetto Pier Paolo Balbo di Vinadio. L’importo dei lavori è stimato in 9 milioni di euro circa.
Il progetto, finalizzato alla “riconfigurazione” del Pilone (ex Enel) sovrastante la fragile spiaggia di Capo Peloro, naviga da diversi anni tra gli uffici e gli assessorati del Comune di Messina. Fu la Giunta Buzzanca, con delibera n. 1491 del 15 dicembre 2011, ad affidare allo studio De Cola e partner la redazione del progetto preliminare delle opere di riqualificazione funzionale e strutturale del basamento del Pilone, per un importo di 128.000 euro. Sempre la Giunta Buzzanca, con delibera n. 11 del 15 gennaio 2012, espresse la volontà di procedere alla realizzazione delle opere con il ricorso allo strumento della “finanza di progetto”. L’affidamento dell’incarico fu giustificato dagli amministratori con il fatto che nel 2000 i De Cola, insieme agli architetti Jean Pierre Buffi (Parigi) e Pier Paolo Balbo di Vinadio (Roma), erano stati vincitori del Concorso Europeo di idee per la riqualificazione ambientale e funzionale dell’area di Capo Peloro, indetto dal Comune di Messina e il cui bando prevedeva tra l’altro, l’affidamento al primo classificato della progettazione e della direzione dei lavori.
“L’incarico ha come finalità il recupero del basamento per la fruizione collettiva mediante la realizzazione di infrastrutture, che consentano l’utilizzo turistico del Pilone attraverso ascensori panoramici, una piattaforma belvedere con annesso ristorante e negozi per la vendita di oggetti relativi alla diretta fruizione del mare”, spiegò l’allora assessore ai lavori pubblici, Gianfranco Scoglio. Il contratto tra l’Amministrazione e lo Studio De Cola fu sottoscritto il 15 giugno 2012, mentre il progetto fu presentato alla stampa il successivo 12 settembre successivo dall’assessore Scoglio e dagli ingegneri Bruno e Sergio De Cola. “Il nuovo basamento del Pilone di Capo Peloro è pensato come un moderno lido balneare, che trova nelle classiche attività complementari (ristorazione, attività d’intrattenimento e didattica degli sport acquatici, svago e tempo libero) elementi di forza del possibile progetto di finanza”, dichiararono i progettisti. “Il progetto prevede una significativa presenza di uno spazio pubblico per la cultura; uno spazio espositivo che nell’intenzione è destinato a museo del pilone”.
Il Piano di riqualificazione ambientale e funzionale dell’area di Capo Peloro predisposto originariamente dai partner De Cola – Buffi – Balbo di Vinadio era in verità ben più ambizioso, più eco-impattante e più remunerativo. Al Concorso europeo del 2000, il progetto vincente, denominato Staccando l’ombra da terra, prevedeva opere per una spesa complessiva di 140 milioni di euro, all’interno di una superficie territoriale di 196.383 mq. “Le superfici destinate a viabilità e parcheggi interni prevedono un’area di parcheggio autocorriere, un parcheggio a raso per 370 posti auto; un parcheggio interrato per 337 posti auto, altre superfici a piazzali e percorsi pedonali; un’area a verde del giardino tematico”. Segue poi l’elenco delle costruzioni delle aree interne tra le quali torri di contrappesatura; tre musei – laboratori, un albergo,un centro congressi, Pronto soccorso, stazione Polizia Municipale, asilo servizi. Si prevedevano infine un lido balneare alla base del Pilone, servizi di ristorazione e bar, spazi espositivi e acquario, un lido balneare di pertinenza dell’albergo.
Una discutibile Disneyland dello Stretto quella prefigurata dai De Cola & S., la cui prima tappa potrebbe portarsi a compimento presto grazie all’inserimento del progetto di riqualificazione del Pilone nel Masterplan metropolitano. I De Cola & partner un primo successo lo hanno comunque ottenuto nel giugno 2014 quando il sindaco Accorinti e giunta comunale (che include anche De Cola assessore) approvarono la richiesta di riattivazione del finanziamento ex Legge 122/89 (legge Tognoli) e di erogazione del finanziamento europeo Po Fesr 2007-2013 per la realizzazione del parcheggio a raso di Torre Faro con 500 posti auto, progetto approvato e finanziato con 3,6 milioni di euro dalla Regione siciliana. Per la cronaca, nel 2014 (quindi durante l’amministrazione Accorinti) lo Studio dell’assessore De Cola aveva redatto per conto del Comune di Messina il Progetto esecutivo per la realizzazione di parcheggi a raso nel villaggio Torre Faro ex P.U.P. del. Consiglio Comunale n. 109 del 30/11/2006. L’incarico comprendeva pure la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione; 4.232.659 euro l’importo previsto per le opere.
Per Capo Peloro, quella che il sindaco Accorinti e gli ambientalisti vorrebbero inserita nell’Area dello Stretto Patrimonio dell’Umanità per strapparlo definitivamente agli appetiti dei padrini del Ponte, gli ingeneri De Cola con gli architetti Buffi e Balbo di Vinadio hanno presentato nel 2003 un piano particolareggiato esecutivo. Per conto del Comune di Messina, lo studio del professionista-assessore ha pure redatto nel 2010 il Progetto generale definitivo di una nuova viabilità di collegamento tra strada comunale Granatari e la Via Marina di Fuori nel Villaggio di Torre Faro, importo dei lavori 1.494.990 euro. Nel periodo 2004-2008, sempre su incarico del Comune, la partnership De Cola – Buffi – Balbo di Vinadio ha curato il progetto preliminare, definitivo, esecutivo, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e la direzione degli Interventi di modellazione del suolo e ricostituzione della vegetazione dunale nella zona di Capo Peloro – Torre Faro (importo 646.423 euro). Nel 2000 lo Studio De Cola ha curato il progetto esecutivo strutturale per il restauro e il risanamento conservativo del Forte degli Inglesi e degli edifici ex Tiro a volo prossimi al Pilone ex Enel, committente il CRIC – Centro Regionale d’intervento per la cooperazione.
Infine nei mesi scorsi, abbiamo presentato insieme ai consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo uno studio sui maggiori creditori del Comune di Messina alla luce del Piano di riequilibrio finanziario lacrime e sangue varato dall’amministrazione Accorinti. Tra questi creditori comparivano insieme i progettisti “Buffi Giampiero – Pier Paolo Baldo di Vinadio e Studio De Cola Associati” per un valore complessivo di 424.467,27 euro relativamente al pagamento dovuto a prestazioni professionali espletate per la “Sistemazione del basamento del Pilone per la realizzazione di opere per la fruizione del mare e attrezzature turistiche”; “competenze tecniche lavori di riqualificazione Capo Peloro Transazione G.M. 770/2012” e “Incarico progettazione definitiva dei parcheggio a raso di Torre Faro”. Anche in quell’occasione l’assessore De Cola e lo stesso sindaco Accorinti negarono qualsivoglia esistenza di “conflitti d’interesse” tra il contribuire alla stesura di un piano di riequilibrio e trovarsi poi, nel momento della sua approvazione, a beneficiarne e poter finalmente riscuotere il credito. Valutazioni quelle degli amministratori certamente discutibili, perlomeno sotto il profilo etico-politico.
Antonio Mazzeo (da antoniomazzeoblog.blogspot.it)
La replica dell’assessore all’urbanistica Sergio De Cola:
“Conflitto di interessi è la possibilità di trarre vantaggi, anche economici, da una decisione che dipende in qualche modo dallo stesso soggetto. Chiedo quindi, soprattutto per darne conto ai lettori, se può indicare i vantaggi, anche e non solo economici, che deriverebbero a me stesso, o a persone a me vicine professionalmente, dall'eventuale accoglimento delle proposte inserite nel Masterplan. A me sfuggono, e certamente non sono noti a tutti coloro che sanno invece di cosa si stia parlando, a chiunque abbia appena approfondito l'argomento, a chi ha avuto voglia di andare a guardare gli atti, tutti pubblici, che definiscono inequivocabilmente questa storia. Il progetto del basamento del Pilone di Torre Faro trae origine da un concorso internazionale di idee svoltosi nel 1999-2000 (circa 13 anni prima dell'insediamento della giunta Accorinti) vinto da un raggruppamento di professionisti (prof. Arch Jan Pierre Buffi di Parigi, prof. arch. Pier Paolo Balbo di Roma, studio De Cola Associati di Messina). La prestazione professionale richiesta si è definitivamente conclusa, con la validazione da parte del RUP, prima dell'insediamento di questa Giunta e quindi la situazione contrattuale non potrà in nessun modo variare indipendentemente da qualunque scelta sarà assunta dall'Amministrazione, attuale o futura, in merito al progetto. Nell'interesse dei lettori, desidero precisare al Prof. Mazzeo, ed a quanti concordino con lui, che l'inserimento o meno, del progetto "Pilone" nel Masterplan non porterà un solo centesimo nelle mie tasche ne' di nessuno dei soggetti che hanno a qualsiasi titolo collaborato con il mio studio, ne' produrrà alcun altro vantaggio, neppure in prospettiva. Infatti l'inserimento nel Masterplan è finalizzato a finanziare le somme necessarie all'espletamento della gara ed ai collaudi che in nessun modo potrebbero essere assegnati al raggruppamento vincitore della gara internazionale. Mentre la possibilità di utilizzare il lavoro come referenza curriculare si è ovviamente già consolidata con la validazione del progetto, intervenuta come già detto, prima che io accettassi l'incarico che il sindaco Accorinti mi ha chiesto di ricoprire. In merito all'opportunità, ovviamente adeguatamente valutata, di inserire o meno il progetto tra quelli inviati al governo per la definizione del Masterplan, evidenzio che l'elenco dei progetti è stato concordato tra tutti i sindaci della città metropolitana di Messina (108 comuni), rispetta appieno le caratteristiche richieste dal governo e risponde ad una reale esigenza di intervenire sul pilone. Può essere smentito?Questi sono i fatti, non esiste e non potrà esistere nessun conflitto, ne' latente ne' conclamato e neanche possibile. Sono comunque disponibile a incontrare il Prof. Mazzeo e quanti lo ritenessero utile, per un confronto trasparente e mi auguro chiarificatore, anche a beneficio dei tanti (forse troppi?) commentatori che sono intervenuti.
Sergio De Cola
Ndr- Un conflitto di interessi è una condizione che si verifica quando viene affidata una responsabilità decisionale a un soggetto che abbia interessi personali o professionali in conflitto con l'imparzialità richiesta da tale responsabilità. Si verifica un conflitto d’interessi quando chi detiene un ruolo di responsabilità si trova ad avere a che fare con interessi professionali o personali che intervengono nella questione rischiando di ledere l’imparzialità richiesta per esercitare quel ruolo. Tutto questo a prescindere da un immediato o tangibile vantaggio economico, presente o futuro.
Abbiamo l’ulteriore conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che gli interessi di “quellidiprima” vengono ben attenzionati da “quellidiadesso”.
Abbiamo l’ulteriore conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che gli interessi di “quellidiprima” vengono ben attenzionati da “quellidiadesso”.
Ha Ragione Mazzeo e non dimentichiamo il discutibile risultato della –riqualficazione– turistica bla bl bla tanto decantata da Scoglio e soci all’epoca. Basta andare a vedere il disastro in loco.
Ha Ragione Mazzeo e non dimentichiamo il discutibile risultato della –riqualficazione– turistica bla bl bla tanto decantata da Scoglio e soci all’epoca. Basta andare a vedere il disastro in loco.
Il conflitto di interessi, giuridicamente, non c’è; gli incarichi professionali sono stati affidati, svolti ed ultimati quando Accorinti sindaco nemmeno si immaginava, ed il credito dei professionisti è quindi assolutamente lecito.
Non inserire il progetto di Capo Peloro nel Masterplan, soltanto perché 1 dei 4 progettisti è assessore, è soltanto un imbecillità: perché non richiedere un finanziamento così rilevante per poter appaltare opere pubbliche comunque necessarie quanto ci sono le carte in regola? Il problema è quindi l’opportunità. Ma non certo di inserire il progetto nel Masterplan, ma, molto più generale: un ingegnere o un architetto assessore all’urbanistica sono inevitabilmente, quasi sempre, in conflitto.
Il conflitto di interessi, giuridicamente, non c’è; gli incarichi professionali sono stati affidati, svolti ed ultimati quando Accorinti sindaco nemmeno si immaginava, ed il credito dei professionisti è quindi assolutamente lecito.
Non inserire il progetto di Capo Peloro nel Masterplan, soltanto perché 1 dei 4 progettisti è assessore, è soltanto un imbecillità: perché non richiedere un finanziamento così rilevante per poter appaltare opere pubbliche comunque necessarie quanto ci sono le carte in regola? Il problema è quindi l’opportunità. Ma non certo di inserire il progetto nel Masterplan, ma, molto più generale: un ingegnere o un architetto assessore all’urbanistica sono inevitabilmente, quasi sempre, in conflitto.
Indipendentemente dal possibile Conflitto di Interesse, tema di questo articolo, mi pongo un problema più ampio: la sostenibilità dell’intervento all’interno della filosofia del MasterPlan.
I progetti devono “produrre effetti positivi di sviluppo economico di rilievo metropolitano” con “interventi strategici finalizzati all’attivazione di processi di sviluppo a medio e lungo termine”- così scrive Signorino.
Non entrando nel merito della sostenibilità o qualità architettonica, il progetto se visto come unicum, non contiene elementi strategici tali da poterlo considerare volano di sviluppo Socio/economico, quindi risulterà incapace di attrarre economie extraurbane,come quelle turistiche collegate al Crocierismo e alla Nautica.
Indipendentemente dal possibile Conflitto di Interesse, tema di questo articolo, mi pongo un problema più ampio: la sostenibilità dell’intervento all’interno della filosofia del MasterPlan.
I progetti devono “produrre effetti positivi di sviluppo economico di rilievo metropolitano” con “interventi strategici finalizzati all’attivazione di processi di sviluppo a medio e lungo termine”- così scrive Signorino.
Non entrando nel merito della sostenibilità o qualità architettonica, il progetto se visto come unicum, non contiene elementi strategici tali da poterlo considerare volano di sviluppo Socio/economico, quindi risulterà incapace di attrarre economie extraurbane,come quelle turistiche collegate al Crocierismo e alla Nautica.
Il progetto, valutate la sua sostenibilità e compatibilità ambientale, se inserito invece in una strategia complessiva di interventi, lungo un percorso che comprende oltre alla Costa Siciliana, lo Stretto e parte della Costa Calabrese, potrà suscitare l’INTERESSE di un turismo oggi estraneo alla Città, quale quello Crocieristico e della Nautica da Diporto.
Il progetto, valutate la sua sostenibilità e compatibilità ambientale, se inserito invece in una strategia complessiva di interventi, lungo un percorso che comprende oltre alla Costa Siciliana, lo Stretto e parte della Costa Calabrese, potrà suscitare l’INTERESSE di un turismo oggi estraneo alla Città, quale quello Crocieristico e della Nautica da Diporto.
A mio avviso a prescindere da un eventuale o no conflitto di interesse(che a mio avviso non esiste poiché parliamo di un progetto vecchio e approvato già in passato),la riqualificazione della zona del pilone e la trasformazione dello stesso in attrazione turistica riscuoterebbe successo soprattutto a livello croceristico,in molte parti DEL MONDO si fanno pagare caro ,visite panoramiche su torri che offrono una vista molto meno spettacolare del nostro paesaggio ,non vedo perché non sfruttare quello che è un pó un nostro simbolo.saluti
A mio avviso a prescindere da un eventuale o no conflitto di interesse(che a mio avviso non esiste poiché parliamo di un progetto vecchio e approvato già in passato),la riqualificazione della zona del pilone e la trasformazione dello stesso in attrazione turistica riscuoterebbe successo soprattutto a livello croceristico,in molte parti DEL MONDO si fanno pagare caro ,visite panoramiche su torri che offrono una vista molto meno spettacolare del nostro paesaggio ,non vedo perché non sfruttare quello che è un pó un nostro simbolo.saluti
a Nuccio Pecora. Il tuo commento è ineccepibile, qualsiasi persona dotata di buon senso non può che condividerlo. Vedrai che i Messinesi si divideranno tra “amici” e “nemici”, a seconda che vogliano sostenere De Cola o meno, personalizzando un tema che di personalistico non dovrebbe avere nulla. Siamo fatti così, cioè male.
a Nuccio Pecora. Il tuo commento è ineccepibile, qualsiasi persona dotata di buon senso non può che condividerlo. Vedrai che i Messinesi si divideranno tra “amici” e “nemici”, a seconda che vogliano sostenere De Cola o meno, personalizzando un tema che di personalistico non dovrebbe avere nulla. Siamo fatti così, cioè male.
Lascio ai commenti condivisibili di NUCCIO PECORA la riflessione sulla qualità e la necessità di questo come degli altri progetti, scelti e condivisi dal Ministero, questo bisogna ricordarlo ad Antonio MAZZEO, poi quando la furia cieca del pregiudizio verso ACCORINTI si placherà, qualcuno dovrà pure analizzarli i progetti degli altri Comuni e di Messina negli aspetti richiamati da NUCCIO. La risposta è impeccabile, non c’è conflitto di interessi, altrimenti BERLUSCONI sulla riforma GASPARRI, dopo averla fatta scrivere da MEDIASET, doveva essere messo al muro. DE COLA viene calunniato per la variante salva colline e le linee guida del nuovo piano regolatore, in particolare quella sul consumo ZERO del suolo, è inviso alla rendita fondiaria.
Lascio ai commenti condivisibili di NUCCIO PECORA la riflessione sulla qualità e la necessità di questo come degli altri progetti, scelti e condivisi dal Ministero, questo bisogna ricordarlo ad Antonio MAZZEO, poi quando la furia cieca del pregiudizio verso ACCORINTI si placherà, qualcuno dovrà pure analizzarli i progetti degli altri Comuni e di Messina negli aspetti richiamati da NUCCIO. La risposta è impeccabile, non c’è conflitto di interessi, altrimenti BERLUSCONI sulla riforma GASPARRI, dopo averla fatta scrivere da MEDIASET, doveva essere messo al muro. DE COLA viene calunniato per la variante salva colline e le linee guida del nuovo piano regolatore, in particolare quella sul consumo ZERO del suolo, è inviso alla rendita fondiaria.
Soprattutto a Messina dove gli studi di un certo livello sino pochi così come i professionisti che vi lavorano.
Impossibile non incappare in eventuali conflitti, presunti o veri.
Chiedere le dimissioni di De Cola non è neanche fuori dal mondo politicamente parlando, ma sostituirlo, specie dopo gli ottimi risultati in termini di reperimento dei fondi sarà molto complesso.
Secondo me serve una serena valutazione dei pro e dei contro.
Non sarà facile col clima che si respira in città.
Salvatore
Soprattutto a Messina dove gli studi di un certo livello sino pochi così come i professionisti che vi lavorano.
Impossibile non incappare in eventuali conflitti, presunti o veri.
Chiedere le dimissioni di De Cola non è neanche fuori dal mondo politicamente parlando, ma sostituirlo, specie dopo gli ottimi risultati in termini di reperimento dei fondi sarà molto complesso.
Secondo me serve una serena valutazione dei pro e dei contro.
Non sarà facile col clima che si respira in città.
Salvatore
Chi tiene ad una Città “migliore” da trasferire ai posteri, deve sostenere le scelte, da me condivise (sono un architetto) di uno sviluppo sostenibile a consumo zero attraverso la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. Però non basta. Per potere sostenete tale ipotesi sarà necessario orientare le scelte strategiche su altri settori dell’economia, diversi da quello edilizio o industriale, ovvero quello Turistico, sfruttando le potenzialità concrete e praticabili di quanto la natura, la storia e le leggende ci hanno lasciato “Lo Stretto”. Abbiamo delle potenzialità forti e ancora inespresse, che se sapute sfruttare potranno diventare volano di sviluppo Socio/Economico, tale da risolvere in tempi brevi le problematiche incombenti.
Chi tiene ad una Città “migliore” da trasferire ai posteri, deve sostenere le scelte, da me condivise (sono un architetto) di uno sviluppo sostenibile a consumo zero attraverso la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente. Però non basta. Per potere sostenete tale ipotesi sarà necessario orientare le scelte strategiche su altri settori dell’economia, diversi da quello edilizio o industriale, ovvero quello Turistico, sfruttando le potenzialità concrete e praticabili di quanto la natura, la storia e le leggende ci hanno lasciato “Lo Stretto”. Abbiamo delle potenzialità forti e ancora inespresse, che se sapute sfruttare potranno diventare volano di sviluppo Socio/Economico, tale da risolvere in tempi brevi le problematiche incombenti.
E poi, invece di presentarsi con un acronimo o con uno pseudonimo, ritengo giusto presentarsi con il proprio nome e la propria faccia per sostenere idee e contenuti.
E poi, invece di presentarsi con un acronimo o con uno pseudonimo, ritengo giusto presentarsi con il proprio nome e la propria faccia per sostenere idee e contenuti.
Avere il coraggio di esporsi per esprimere le proprie idee. Non siamo all’epoca di Buzzanza e neanche a quella di Genovese. Oggi dobbiamo “liberarci dalle catene”
Avere il coraggio di esporsi per esprimere le proprie idee. Non siamo all’epoca di Buzzanza e neanche a quella di Genovese. Oggi dobbiamo “liberarci dalle catene”
A me pare che quasi tutti i Commenti che leggo nei diversi articoli di questo giornale, rispondano alla logica: Si Accorinti- No Accorinti. Le critiche, devono essere propositive, non solo analisi superficiali degli errori, per contribuire TUTTI al vero e corretto sviluppo della nostra Città.
A me pare che quasi tutti i Commenti che leggo nei diversi articoli di questo giornale, rispondano alla logica: Si Accorinti- No Accorinti. Le critiche, devono essere propositive, non solo analisi superficiali degli errori, per contribuire TUTTI al vero e corretto sviluppo della nostra Città.
Rinunciare sempre e comunque, continuare a sprofondare nell’abisso della miseria e della povertà.
Trovare un impedimento a qualsiasi iniziativa che può essere un trampolino di sviluppo e lavoro.
Bloccare, distruggere.
Personalmente credo sia meglio prima realizzare le opere, tentare di creare lavoro, di far crescere la città. Poi scannatevi pure…ma dopo aver realizzato opere e strutture. Mentre voi politicastri litigate, cercando di bloccare ognuno l’iniziativa dell’altro, passano decenni e, ad esempio opere come lo svincolo di Giostra restano bloccate.
I messinesi hanno bisogno di pane e lavoro e di opere che tentano di dare possibilità. Per favore… massacratevi pure.. ma senza far pagare dure conseguenze alla città.
Rinunciare sempre e comunque, continuare a sprofondare nell’abisso della miseria e della povertà.
Trovare un impedimento a qualsiasi iniziativa che può essere un trampolino di sviluppo e lavoro.
Bloccare, distruggere.
Personalmente credo sia meglio prima realizzare le opere, tentare di creare lavoro, di far crescere la città. Poi scannatevi pure…ma dopo aver realizzato opere e strutture. Mentre voi politicastri litigate, cercando di bloccare ognuno l’iniziativa dell’altro, passano decenni e, ad esempio opere come lo svincolo di Giostra restano bloccate.
I messinesi hanno bisogno di pane e lavoro e di opere che tentano di dare possibilità. Per favore… massacratevi pure.. ma senza far pagare dure conseguenze alla città.
Secondo me il conflitto di interessi è lapalissiano e vi spiego il perchè. Il lavoro di un progettista (un pool in questo caso) non si esaurisce solo con la progettazione preliminare di un’opera. Seguono il progetto definitivo (con moltissimi elaborati tecnici e di stima del costo e relazioni varie,), il progetto esecutivo (con calcoli statici, disegni delle strutture, piani di sicurezza e di manutenzione, ecc.) e poi c’è la Direzione dei Lavori, la gestione delle varianti in corso d’opera e tutte le certificazioni necessarie per collaudare e consegnare l’opera finita. Quindi, tutte queste cose chi le deve espletare? De Cola, da tutto questo lei e il suo studio non ne trarreste vantaggi? Io ne dubito.
Secondo me il conflitto di interessi è lapalissiano e vi spiego il perchè. Il lavoro di un progettista (un pool in questo caso) non si esaurisce solo con la progettazione preliminare di un’opera. Seguono il progetto definitivo (con moltissimi elaborati tecnici e di stima del costo e relazioni varie,), il progetto esecutivo (con calcoli statici, disegni delle strutture, piani di sicurezza e di manutenzione, ecc.) e poi c’è la Direzione dei Lavori, la gestione delle varianti in corso d’opera e tutte le certificazioni necessarie per collaudare e consegnare l’opera finita. Quindi, tutte queste cose chi le deve espletare? De Cola, da tutto questo lei e il suo studio non ne trarreste vantaggi? Io ne dubito.
Caro Pecora, stavolta non sono d’accordo. Finiamola con questa storia infinita delle potenzialità inespresse. Se in un posto è difficile arrivare non ci sono bellezze che tengano. I Bronzi di Riace, il Satiro danzante, la Venere di Morgantina sono splendidi ma non li vede nessuno. Possibile che non impariamo nulla dagli errori commessi? Continuiamo a riempirci la bocca delle “straordinarie bellezze” da cui siamo circondati e, mentre parliamo, gli alberghi chiudono e le presenze turistiche sono tra le più basse d’Italia (basta verificare i dati nazionali). Crediamo di essere il sale della terra mentre andiamo a fondo. Messina non esiste per il resto del mondo. Dei nostri presunti “lasciti della Storia” non frega nulla a nessuno.
Caro Pecora, stavolta non sono d’accordo. Finiamola con questa storia infinita delle potenzialità inespresse. Se in un posto è difficile arrivare non ci sono bellezze che tengano. I Bronzi di Riace, il Satiro danzante, la Venere di Morgantina sono splendidi ma non li vede nessuno. Possibile che non impariamo nulla dagli errori commessi? Continuiamo a riempirci la bocca delle “straordinarie bellezze” da cui siamo circondati e, mentre parliamo, gli alberghi chiudono e le presenze turistiche sono tra le più basse d’Italia (basta verificare i dati nazionali). Crediamo di essere il sale della terra mentre andiamo a fondo. Messina non esiste per il resto del mondo. Dei nostri presunti “lasciti della Storia” non frega nulla a nessuno.
Ma che sviluppo economico.Sono cose fini a se stesse. Basta vedere cosa diceva Scoglio anni fa per i lavori di riqualificazione. risultati?? Zero
Ma che sviluppo economico.Sono cose fini a se stesse. Basta vedere cosa diceva Scoglio anni fa per i lavori di riqualificazione. risultati?? Zero
Concordo pienamente.
Concordo pienamente.