In allegato il Patto per la Sicilia che prevede una serie di interventi a tutela del territorio messinese, sopratutto per coste e torrenti. Il senatore Mancuso però avverte: "sì alla messa in sicurezza, ma mancano interventi per le infrastrutture, strade, autostrade, Ponte sullo Stretto"
L’Italia senza il Sud non parte, e la Sicilia non può restare indietro. Lo ha detto il presidente del Consiglio Renzi firmando ad Agrigento il Patto per la Sicilia, lo aveva ribadito 24 ore prima il sottosegretario De Vincenti a Messina al Palacultura, annunciando la necessità di altri passaggi per il Masterplan di questa riva dello Stretto.
Se Crocetta annuncia l’avvio dei mille cantieri nell’isola è anche vero che molti di questi riguarderanno il territorio messinese, soprattutto per quel che riguarda il dissesto idrogeologico e la tutela dell’ambiente. A sottolineare l’attenzione che il messinese assessore Maurizio Croce ha messo per il territorio è stato il capogruppo regionale di Sicilia Futura Beppe Picciolo.
In primo piano ci sono interventi per le coste ed i torrenti, sia nella zona jonica che tirrenica.
Chi prova ad andare cauto è il senatore Bruno Mancuso, Ncd che spiega: “Ho la sensazione scorrendo l'elenco degli interventi, che solo pochi di questi contribuiranno in misura sensibile a produrrecondizioni di crescita e di sviluppo per la nostra isola. Rischia di diventare inutile spendere i soldi sul territorio se poi la gente che vi abita è costretta ad andare via perché si tolgono servizi essenziali, vedi sanità e giustizia. Per l'area metropolitana di Messina gli investimenti sono orientati prevalentemente alla messa in sicurezza dei territori e degli edifici scolastici ed alla riqualificazione urbana, con carattere di priorità ed assolutamente utili per creare condizioni di vita migliori per chi ci vive. Un vero "PIANO PER IL SUD", se vuole essere parte integrante di una questione meridionale, che deve essere al più presto riproposta ed affrontata, deve passare da un'adeguata infrastrutturazione che non può prescindere dal ponte sullo stretto, un aeroporto nel territorio messinese, un potenziamento di strade ed autostrade, il miglioramento del trasporto aereo e soprattutto ferroviario che sono lo specchio dell'attuale condizione di decadenza e sottosviluppo in cui i siciliani sono costretti a vivere”.
Questi i progetti più importanti confluiti nel Patto per la Sicilia (che alleghiamo in download)
– 4,5 milioni per l’erosione costiera tra Santa Margherita e Galati; 3,5 milioni per il litorale Mezzana-Tono; 3,5 milioni per il torrente Bordonaro; 1,5 milioni per la strada di collegamento Mili San Pietro-Mili San Marco. E poi, in provincia: 8,5 milioni per Capo Skino a Gioiosa Marea; 6,5 milioni per le saie di Barcellona; 5 milioni per il lungomare Cristoforo Colombo a Villafranca,2,7milioni per il costone Rocca Castello a Novara di Sicilia; 1,9 milioni per via Benedetto Croce a Novara centro; 1 milione per contrada Tracoccia a Valdina; 4,2 milioni per Scarcelli (una delle aree alluvionate) a Saponara; 2,5 milioni per il costone roccioso del Castello di Milazzo; 1,3 milioni per contrada Pirrera a Sinagra; ben 18 milioni per l’erosione costiera di Patti; 4,6 milioni per quella di Torregrotta; e un totale di 20 milioni per vari torrenti (Pagliara, Savoca, Sirina, Fitalia, Zappulla, San Filippo di Letojanni, San Giovanni di Giardini, torrente del Mela.
R.Br.
La dichiarazione dell’On. Bruno Mancuso al di là della appartenenza partitica si segnala onestamente almeno perché improntata ad una ragionevole e condivisibile visione politica, rara purtroppo in questa “.paradossale” ed infelice città.
La dichiarazione dell’On. Bruno Mancuso al di là della appartenenza partitica si segnala onestamente almeno perché improntata ad una ragionevole e condivisibile visione politica, rara purtroppo in questa “.paradossale” ed infelice città.