Il consigliere Giovanni Caruso lancia un nuovo appello, ma l'assessore Enzo Caruso frena: "Ci sono aspetti tecnici da valutare"
MESSINA – Uno degli appuntamenti più apprezzati dai cittadini, tra gli eventi direttamente collegati alla Vara, è la passeggiata dei Giganti. Verso Mata e Grifone i messinesi nutrono un affetto non indifferente. Li seguono lungo le strade in città e li ammirano quando sostano di fronte Palazzo Zanca, scattando foto e facendo video. Difficile ipotizzare che ci sia anche soltanto un messinese che nella vita non abbia una singola istantanea lì, davanti ai Giganti. E le statue di cartapesta piacciono, molto, anche ai turisti. Lo scorso anno la “sosta” a Piazza Unione Europea è stata prorogata fino al 31 agosto e i croceristi sono rimasti molto colpiti dalle statue: facile ipotizzare che quest’anno, con l’arrivo di ancora più navi, le immagini di Mata e Grifone faranno davvero il giro del mondo.
La proposta di farli stazionare a Camaro
E per questo si arriva al nodo centrale. La premessa ci porta a una seria di richieste avanzate nel corso degli anni e mai attuate, ma ciclicamente riproposte da più parti. Tutte convergono su un punto: Mata e Grifone vanno esposti, sempre, e non “rinchiusi” nel deposito di via Catania con la faccia verso il muro, come bambini in punizione. In ordine temporale, l’ultima idea è quella proposta dal consigliere comunale Giovanni Caruso e dal collega della terza municipalità Nunzio Signorino. Prevede di farli stazionare a Camaro, dov’è nata Mata secondo la leggenda.
“Insieme al consigliere della terza municipalità Signorino – spiega Giovanni Caruso – riteniamo che bisognerebbe sfruttare proprio gli spazi del terzo quartiere. Ci vorrebbero due grandi teche di vetro in cui inserire Mata e Grifone, per farle stazionare lì tutto l’anno, visto il grande valore che hanno per noi cittadini. Sappiamo benissimo che durante l’inverno, lì in deposito, la tradizione e il senso d’appartenenza vengono mortificati. Vogliamo dar loro il giusto spazio e farlo in un quartiere popoloso come quello di Camaro darebbe ulteriore valore alla tradizione e permetterebbe di valorizzare gli spazi pubblici del quartiere stesso”.
Enzo Caruso spiega perché no a Camaro
Abbiamo chiesto all’assessore alla Cultura e al Turismo, Enzo Caruso, perché è difficile attuare un’idea simile: “Pur essendo favorevole a questa esposizione permanente, in questo momento non ci sono le condizioni. I giganti non possono rimanere all’aperto perché dobbiamo salvaguardarli dalle intemperie, essendo di cartapesta. Inoltre la struttura da realizzare deve essere in un luogo centrale, per consentire ai turisti di visitarli in maniera semplice tutto l’anno. E in più servono dei fondi per realizzare questa grande struttura e devono essere reperiti con appositi bandi. Si parla spesso di una teca in vetro, ma ci sono aspetti tecnici da valutare sempre per la natura stessa di Mata e Grifone”.
Anche restando dove sono, comunque, si potrebbe almeno allargare un poco il marciapiede, togliendo tre stalli di parcheggio e un albero, e girare i giganti verso la strada.
Cacciotto: “Un peccato non valorizzarli”
A ribadire la volontà di valorizzare Mata e Grifone è anche il presidente della terza municipalità, Alessandro Cacciotto: “Più volte negli scorsi anni abbiamo esternato, io e il consigliere Libero Gioveni, questo pensiero: è un peccato che i Giganti rimangano tutto l’anno in un deposito e poi esporli soltanto un mese. Anche nella passata consiliatura ne avevamo parlato e abbiamo tentato di capire come valorizzarli tutti l’anno. Penso all’idea del consigliere Mario Barresi, che si era fatto promotore per sistemare il deposito in via Catania così da esporli direttamente lì. Ultimamente anche il collega Geraci e appunto Signorino ne hanno parlato più volte. Vanno valorizzati e secondo noi andrebbe fatto nel territorio della terza municipalità”.
A Viterbo c’è il museo della macchina di S. Rosa dove si possono ammirare parti delle macchine precedenti tutto l’anno. Lo stesso dovrebbe essere fatto a Messina. magari all’ex dogana ospitando i Giganti, modelli in scala della Vara, riproduzioni del Vascelluzzo, delle Barrette corredate da foto , curiosità e storia delle tradizioni popolari che costituiscono le radici di una comunità