Il caso degli alloggi di San Giovannello, Saponara e Villafranca. Incompiute da oltre vent’anni

Il caso degli alloggi di San Giovannello, Saponara e Villafranca. Incompiute da oltre vent’anni

Marco Ipsale

Il caso degli alloggi di San Giovannello, Saponara e Villafranca. Incompiute da oltre vent’anni

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venerdì 03 Giugno 2016 - 22:11

Nel 2011 stanziati 4 milioni per completare Saponara ma subito dopo arrivò l’alluvione, con frane e allagamenti, e ora quei soldi non bastano più. Per concludere San Giovannello e Villafranca, invece, i soldi non sono mai stati previsti. Eppure una soluzione potrebbe esserci…

75 alloggi a San Giovannello, 28 a Villafranca e 40 a Saponara. Tutti costruiti negli anni ’90 fino ad un passo dalla conclusione, ma la conclusione non è arrivata mai. Tra fallimenti di imprese, furti e vandalismo, ora servono progetti aggiornati e nuovi fondi ma il tempo passa e tutto resta fermo. Non c’entra la “famigerata” legge regionale 10/1990, dalla quale ancora Messina aspetta 42 milioni, ma si tratta di case originariamente destinate a lavoratori dipendenti in base alla legge regionale 15/1986.

Per sbrogliare la matassa è necessario trovare un accordo tra Iacp, Comune di Messina e Regione perché bisogna stabilire da dove devono arrivare i soldi necessari.

Eppure c’è un precedente felice: c’erano altri 10 alloggi, in contrada San Pietro di Saponara, nella stessa situazione. Con la delibera numero 60 del 20 ottobre 2011, l’ex commissario dell’Iacp, Giuseppe Laface, aveva stanziato 666mila euro con risorse provenienti dalla legge 560/1993, quella che prevede l’obbligo del reimpiego dei fondi che derivano dalla vendita degli alloggi. La Regione diede l’autorizzazione all’utilizzo di quei fondi e i 10 alloggi furono recuperati e resi abitabili, tanto che furono destinati, ed ancora oggi lo sono, ad alcuni degli sfollati dell’alluvione di Saponara.

Proprio quella sciagura, tra l’altro, ha comportato il blocco del recupero degli altri 40 alloggi. Per quelli, con un’altra delibera di Laface, la numero 54 sempre del 20 ottobre 2011, l’Iacp aveva stanziato con le stesse modalità anche 3 milioni e 970mila euro ma l’alluvione di 32 giorni dopo provocò una frana nella strada dietro le palazzine e l’esondazione del torrente a valle, con conseguente allagamento dell’area. E’ stato quindi necessario rivedere il progetto e l’importo stanziato si è rivelato insufficiente.

I 28 alloggi di Villafranca

Due le strade che si stanno seguendo per reperire i soldi necessari, non solo per Saponara ma anche per San Giovannello e Villafranca. Potrebbero arrivare anch’essi dalla legge 560/1993 “ma da quelli attingiamo sempre per i tantissimi interventi di manutenzione necessari – afferma il dirigente del settore tecnico dell’Iacp, Achille D’Arrigo -. Abbiamo più volte presentato alla Regione un elenco delle opere incompiute, l’ultima nello scorso gennaio, e ci avevano detto che avrebbero provato ad inserirle nel programma Sblocca Italia, varato dal governo Renzi. Aspettiamo risposte.

In ogni caso, se anche ci fosse la possibilità di ottenere i fondi, servono progetti approvati, che non si preparano in un giorno. Quelli vecchi vanno aggiornati, non è così semplice e immediato. Ovviamente si può fare ma c’è un costo da affrontare solo nel momento in cui si ha la certezza dei fondi perché se un progetto si tiene chiuso nei cassetti per dieci anni sono soldi sprecati”.

I 75 alloggi di San Giovannello

Sull’aspetto economico si è soffermata la coordinatrice generale e dirigente del settore contabile dell’Iacp, Maria Grazia Giacobbe: “Noi predisponiamo le delibere ma l’utilizzo delle somme della 560/1993 deve essere autorizzato dalla Regione – dice – e questo può avvenire solo quando i progetti sono muniti di tutti i pareri di regolarità. Quelli di Saponara, San Giovannello e Villafranca non sono più in linea con i tempi, l’iter è ancora molto lungo e farraginoso. La disponibilità economica potrebbe anche esserci ma ci deve essere un interesse comune, anche perché si tratta di alloggi a riscatto, mutui a canone determinato pari al costo di costruzione che l’ente deve reincassare. Se l’intervento costa tanto, aumenta anche il canone e ci potrebbe essere difficoltà ad assegnare gli alloggi. Si dovrebbe vedere se le opere possono essere a carico della Regione o della Protezione Civile o se si riescono a reperire fondi europei.

La finanziaria regionale di qualche anno fa attribuiva 10 milioni ai territori alluvionati della provincia di Messina ma nessun Comune si è fatto avanti. Quello di Messina, in particolare, dovrebbe farsi parte attiva, visto che la graduatoria è la loro, e fare sedere ad un tavolo uffici regionali e assessorati competenti per condividere una soluzione. Noi siamo solo esecutori, la stazione appaltante, ma deve esserci l’interesse del territorio”.

(Marco Ipsale)

6 commenti

  1. In qualsiasi altro settore un dirigente che spreca milioni di euro per non raggiungere nessun obiettivo, sarebbe a casa.

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  2. In qualsiasi altro settore un dirigente che spreca milioni di euro per non raggiungere nessun obiettivo, sarebbe a casa.

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  3. Vorrei dare io qualche numero sullo IACP di Messina: dipendenti 96, coinvolti nell’operazione sull’assenteismo “Badge Sicuro” 81, consannati in primo grado 78.

    E poi parliamo di alloggi popolari….. “ed io pago !”

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  4. Vorrei dare io qualche numero sullo IACP di Messina: dipendenti 96, coinvolti nell’operazione sull’assenteismo “Badge Sicuro” 81, consannati in primo grado 78.

    E poi parliamo di alloggi popolari….. “ed io pago !”

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  5. Hombre de barro 4 Giugno 2016 11:15

    Una vergogna senza fine!
    Io 50enne, nullatenente, invalido e da luglio prossimo senzatetto, costretto ad elemosinare un posto letto, mentre amministratori inetti e senza scrupoli mandano in rovina CASE ABITABILI.
    (ogni giorno meno, visto che tra ladri, vandali e intemperie le stanno distruggendo)
    Grazie x evidenziare questo schiaffo in faccia chiamato strafottenza.

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  6. Hombre de barro 4 Giugno 2016 11:15

    Una vergogna senza fine!
    Io 50enne, nullatenente, invalido e da luglio prossimo senzatetto, costretto ad elemosinare un posto letto, mentre amministratori inetti e senza scrupoli mandano in rovina CASE ABITABILI.
    (ogni giorno meno, visto che tra ladri, vandali e intemperie le stanno distruggendo)
    Grazie x evidenziare questo schiaffo in faccia chiamato strafottenza.

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