Mauro Loguercio e Emanuela Piemonti, un eccellente duo per la “Corale” di Beethoven

Mauro Loguercio e Emanuela Piemonti, un eccellente duo per la “Corale” di Beethoven

Giovanni Francio

Mauro Loguercio e Emanuela Piemonti, un eccellente duo per la “Corale” di Beethoven

lunedì 18 Novembre 2024 - 09:00

Messina. L'esecuzione della trascrizione, per violino e pianoforte, proposta dall'associazione "Bellini"

MESSINA – Quest’anno, per l’esattezza il 7 maggio 2024, ricorre il 200° anniversario della prima esecuzione della Nona Sinfonia, avvenuta nel 1824 al Kaerntnerthortheater di Vienna. Ludwig Van Beethoven, musicando l’Ode di Schiller, ha lasciato ai posteri un potente messaggio illuminista, una sconfinata fiducia nell’uomo, “Diesen Kuss der ganzen Welt!”, (questo Bacio al mondo intero) messaggio ai giorni nostri più che mai attuale.

 L’associazione musicale “V. Bellini” ha voluto celebrare questo anniversario, uno splendido modo per rendere omaggio al grande Maestro, ospitando sabato scorso, al Palacultura, il violinista Mauro Loguercio e la pianista Emanuela Piemonti, i quali si sono esibiti nell’esecuzione della trascrizione per violino e pianoforte della Sinfonia n. 9 di Beethoven, trascrizione di Hans Sitt, musicista boemo della seconda metà dell’Ottocento, che rappresenta un contributo assai rilevante nel campo delle trascrizioni di brani sinfonici.

L’esecuzione è stata preceduta da una lettura dell’artista Giulia Ramires, tratta dal saggio “I barbari” di Alessandro Baricco, e in particolare ai riferimenti alla Nona Sinfonia contenuti in quest’opera letteraria. La Nona Sinfonia rappresenta nel saggio la bandiera della civiltà occidentale, sotto attacco da parte dell’invasione dei barbari. Tramite la brillante e anche ironica performance di Giulia Ramires abbiamo ascoltato alcuni aneddoti, come la preoccupazione di Beethoven in occasione della prima esecuzione del suo capolavoro a causa del frac verde da lui indossato, in quanto non ne aveva un altro di colore più appropriato, o alcune notizie, non del tutto provate, come quella che la attuale dimensione dei cd fu concepita in modo tale che un cd potesse contenere l’intera Nona Sinfonia.

La Sinfonia “Corale” rappresenta la prima e unica manifestazione per grande orchestra di quello che viene spesso definito il terzo periodo compositivo di Beethoven, l’ultima fase della sua esistenza durante la quale, già completamente sordo, il grande maestro si avventura in terreni artistici allora impensabili, sperimentazioni sonore, dove gradualmente viene abbandonata la forma sonata in favore di altre, come, ad es., l’arte della variazione, portata alle sue estreme raffinatezze, o la rielaborazione della fuga barocca in chiave drammatica. Nella più celebre e amata delle sue sinfonie, tutto è monumentale, ogni movimento, allegro o adagio che sia, viene portato alle estreme vette musicali.

Sembrerebbe impresa impossibile trascrivere questo monumento in partiture dedicate a pochi strumenti. Lo fece Franz Liszt, che trascrisse la Nona in due versioni, una per due pianoforti e l’altra per pianoforte e coro.

La trascrizione di Hans Sitt, musicista boemo della seconda metà dell’Ottocento, per violino e pianoforte, rappresenta un contributo assai rilevante e di eccezionale interesse nel campo delle trascrizioni di brani sinfonici.

Il compositore boemo, eccellente violinista dell’epoca, noto soprattutto ai violinisti per i suoi studi difficili per questo strumento, è stato anche un eccellente autore di trascrizioni (trascrisse, tra l’altro, tutte le sinfonie di Beethoven, l’Ottava e la Nona sinfonia di Schubert).

L’importanza di questa trascrizione consiste nel fatto che essa si discosta dal modo tradizionale ottocentesco di comporre trascrizioni di brani dall’orchestra, spesso destinati a musicisti dilettanti, che si esibivano nei salotti musicali. Hans Sitt non pone l’accento solo sull’elemento melodico, cosa che, per quanto riguarda la Nona, sarebbe stato impossibile ed estremamente riduttivo, ma mira, e con successo, a sfruttare ogni possibile risorsa dagli strumenti, addivenendo ad una rielaborazione miracolosamente equilibrata, facendo emergere tutta la complessità armonica dell’architettura musicale beethoveniana. Sitt riesce in questa impresa grazie anche al perfetto equilibrio fra i due strumenti: il pianoforte assurge alla medesima dignità del violino, e non funge mai da mero accompagnamento orchestrale, la partitura dei quattro movimenti è distribuita in maniera equilibrata fra i due strumenti.

Entusiasmante la performance del Duo, che ha inciso con grande successo il brano per la casa discografica Brilliant Classics. Eccellente l’affiatamento fra i due musicisti, la pulizia tecnica e l’interpretazione sentita e coinvolgente da parte di entrambi.

Acclamati dal pubblico, i due artisti ci hanno fatto sapere di essere in procinto di registrare l’intero ciclo delle Sinfonie di Beethoven trascritte da Hans Sitt, e, pertanto, hanno offerto uno splendido bis: la trascrizione dello Scherzo dalla Sinfonia n. 3 “Eroica”, anch’esso eseguito impeccabilmente.

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