La Polizia del Commissariato di Sant'Agata Millitello ha messo i sigilli all'autosalone Autoservice, alle quote della società, ai due conti correnti, a 70 veicoli e ad un immobile residenziale a Caronia. Denunciati Pino Lo Re, il fratello Salvatore e Salvatore Rotelli per concorso nel delitto di intestazione fittizia di beni.
Dolce Vita. Era stata denominata così quella maxi operazione che, nel 2012, aveva condotto all’arresto di 14 persone, tra cui Giuseppe Lo Re, considerato il referente dei Nebrodi di Cosa Nostra palermitana.
L’accusa, per loro, era organizzazione di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione nel night club di Caronia.
Dopo l’arresto, però, le indagini giudiziarie e della Polizia di Stato non si erano mai fermate. Analisi documentali, interrogazioni, resoconti di persone informate sui fatti, intercettazioni, quelle susseguitesi nell’arco di 12 mesi che, ieri mattina, hanno infine condotto al maxi sequestro preventivo del valore di quasi un milione di euro allo stesso Lo Re.
Ad emettere il decreto giudiziario è stato il GIP Rosaria D’Addea, su richiesta del sostituto procuratore Fabio Sozio, mentre le operazioni sono state condotte dal Commissariato di Sant’Agata di Militello.
Nello specifico, le indagini hanno svelato come il valore complessivo dei beni sequestrati fosse assolutamente sproporzionato rispetto al reddito di Lo Re e, allo stesso tempo, di come il referente di Cosa Nostra utilizzasse il fratello Salvatore Lo Re e l’amico Salvatore Rotelli quali suoi conniventi prestanome.
Il loro ruolo, difatti, era celare il reale valore del patrimonio di Lo Re di modo da eludere la vigente legislazione antimafia. La società incriminata è la Autoservice Srl, di cui Rotelli risulta il formale Amministratore Unico ma di cui Lo Re è, di fatto, il vero amministratore.
Accertamenti, quelli della Polizia di Stato, che confermano come Giuseppe Lo Re sia riconducibile all’Autoservice Srl, all’omonima concessionaria di autoveicoli (situata nella frazione di Marina di Caronia), agli immobili, agli arredi, alle strutture aziendali ed allo stesso parco veicolare.
Per i due Lo Re e per Rotelli è subito scattata la denuncia per concorso nel delitto di intestazione fittizia di beni.
Veronica Crocitti
@VCrocitti