Maxiemendamento da 100 mln all'Ars, scontro tra Pd e Sud chiama Nord

Maxiemendamento da 100 mln all’Ars, scontro tra Pd e Sud chiama Nord

Marco Olivieri

Maxiemendamento da 100 mln all’Ars, scontro tra Pd e Sud chiama Nord

sabato 04 Gennaio 2025 - 08:30

Il metodo è sbagliato, con i fondi pubblici in Sicilia a discrezione del singolo deputato. Dichiarazioni di Castelli, Lo Giudice, Lima e Hyerace

La finanziaria regionale in Sicilia e il maxiemendamento della discordia. Provvedimento che rivela un problema nel sistema, nel metodo, al di là del singolo provvedimento giusto e di quello sbagliato. Non a caso, il segretario provinciale del Pd messinese, Armando Hyerace, parla di 26 Comuni su 108 esclusi. E non sulla base di criteri oggettivi.

“Sicilia, il record dell’Assemblea regionale: 100 milioni di euro distribuiti «a pioggia» (e senza bandi) ai collegi dei parlamentari”. Questo il titolo del Corriere della Sera. E così noi titolavamo l’1 dicembre: Ars, basta ai fondi pubblici a discrezione del deputato di turno. Di sicuro, si tratta di un sistema che conviene ai parlamentari. E ne hanno usufruito tutti in modo trasversale. Ma conviene meno, decisamente, all’interesse generale. Ecco perché non va. Nel frattempo, scoppia la polemica tra Sud chiama Nord e il Partito democratico.

Intervengono Laura Castelli, presidente di ScN, e Danilo Lo Giudice, coordinatore regionale: “Solidarietà ai deputati dell’Ars del Pd per le goffe affermazioni del loro segretario Anthony Barbagallo che addirittura ha annunciato di denunciarli alla Corte dei Conti. Siamo davanti a esternazioni che mostrano lo stato politico-confusionale del segretario del Pd siciliano che ha deciso di fare una mera sceneggiata sulla finanziaria, denigrando anche l’intenso lavoro fatto dalle opposizioni, con in testa proprio i deputati del Pd. Con ogni probabilità su imposizione di Roma. Barbagallo del resto non è nuovo a questo modus operandi: per lui parla il risultato deludente del Pd in Sicilia alle ultime europee, il peggior risultato in Italia dei democratici”.

“Grazie a Sud chiama Nord 33 mln di euro nel Messinese”

E ancora: “Ma andiamo ai fatti. Sud Chiama Nord ha ottenuto risultati concreti. Circa 33 milioni di euro di finanziamenti sono stati stanziati nel corso della finanziaria, trovando accoglimento rispetto a proposte condivise dalla maggioranza di governo. Tra questi: l’inserimento di una premialità di 4 milioni e mezzo per gli enti locali che migliorano la riscossione dei tributi; 15 milioni di euro per finanziare interventi nel settore scolastico, facendo scorrere la graduatoria dei progetti già ammessi ma precedentemente non finanziati. Solo una minima parte di risultati concreti. Ci auguriamo che dal prossimo congresso siciliano del Pd venga fuori un segretario che, invece di trincerarsi all’opposizione, scelga di governare davvero la Sicilia. Ribadiamo la nostra solidarietà ai colleghi del Pd”.

Il Pd: “De Luca e i suoi si sono convertiti sulla via di Palazzo d’Orleans”

Sono lontani i tempi, insomma, del dialogo tra Pd e ScN. “Siamo davanti ad un classico caso in cui gli ex oppositori, convertitisi sulla via di palazzo d’Orleans, diventano i più zelanti difensori del governo. C’è da capirlo, però, visti i lauti contributi elargiti ai Comuni di riferimento della sparuta pattuglia restante dei deputati di Sud chiama Nord. La ex grillina Castelli, già sottosegretaria alla gaffe, non si prenda pena per i deputati regionali del Pd, il cui lavoro di miglioramento sulle norme generali in finanziaria regionale è conosciuto”. Così Sergio Lima, componente della segreteria regionale del Pd Sicilia e componente della Direzione nazionale Dem, replica alla nota degli esponenti del partito di De Luca.

Il Pd a Sud chiama Nord: “I risultati alle elezioni? Senti chi parla”

“Ancora meno si preoccupi per il dibattito interno e il congresso di un partito che – rileva Lima – non si comporta come un navigatore impazzito alla continua ricerca di qualche briciola di potere. E non cambia linea con una diretta folcloristica su qualche social. Infine sulle elezioni europee ci parrebbe ingeneroso e poco elegante discutere su Sud chiama Nord, che – conclude – è stato più visibile per le fantasiose operazioni di grafica che per il risultato elettorale”.

Hyerace: “Soldi pubblici sì ma per bando e non prebende, nel Messinese 26 esclusi”

Sul tema caldo interviene pure Armando Hyerace, segretario provinciale del Pd a Messina: “Le critiche al maxiemendamento non sono tanto nel merito ma nel metodo seguito. Il Partito democratico Sicilia prende posizione e lo fa nel modo giusto. Perché dobbiamo scegliere da che parte stare e che ruolo avere, senza fare sconti a nessuno. Mi pare che non possano esserci dubbi sul fatto che la discrezionalità di questo o di quel deputato sia un metodo molto discutibile, che crea inevitabilmente storture e iniquità. Tra le tante, ce n’è una che deve far riflettere: non tutti i Comuni siciliani hanno “beneficiato” di risorse economiche. Per restare a casa nostra, se non ho fatto male i calcoli, nella provincia di Messina sono 26 su 108 i Comuni rimasti esclusi e che avranno solo qualche piccola somma da una ripartizione complessiva basata su criteri oggettivi”.

“Se non hai santi in paradiso, niente soldi per il tuo Comune”

Continua Hyerace: “Si tratta, per lo più, di Comuni di aree marginali, quelli periferici, con un numero di abitanti ridotto rispetto ad altri. Di quelli che, se cade un po’ di pioggia in più, rischiano di restare isolati. Quelli che sono spesso dimenticati e, per i quali, un intervento di manutenzione di una strada, la riqualificazione di uno spazio, un parcheggio, l’acquisto di uno scuolabus, la ristrutturazione di un immobile di pregio o di un edificio di culto, come avere qualche euro per risanare i conti, può fare una differenza enorme. Questa circostanza è ancora più ingiusta perché molti dei Comuni beneficiari addirittura hanno ricevuto doppi finanziamenti aventi lo stesso oggetto. E non perché sono stati più bravi a partecipare a bandi pubblici ma perché sono vicini a questo o a quell’altro deputato. E, su questo fronte, si è aperta una vera e propria competizione a chi riusciva a portare più soldi”.
Conclude il segretario provinciale: “In una terra dove il favoritismo è all’ordine del giorno, tutto ciò fa giustamente indignare. Insomma, se non hai santi in Paradiso o deputati in Parlamento, non conti nulla.
E se fossi un sindaco di questi 26 Comuni sarei giustamente incazzato“.

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2 commenti

  1. …Direttore, voglio vedere se ci saranno commenti … io di tutti questi soldi ne vorrei vedere spesi un po’, pochini , per rifare l’asfalto in Viale Regina Elena tra la salita di Piazza Castronovo e la rotonda dell’Annunziata, tratto NOTORIAMENTE DISASTRATO, dove l’amministrazione Basile non ha trovato di meglio che riempirlo di decine e decine di rappezzi … Viale Regina Elena arteria di primaria importanza, e se avanza un po’ di asfalto il Sindaco Basile può andare in Via Camiola Turingia…

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  2. Il parlam,ento siciliano e’ diventato un poltronifico, spreca soldi pubblici. E’ arrivato il momento di abolirlo. Nn serve ai siciliani, serve solo a sperperare soldi pubblici.

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