Ricominciano i lavori di ristrutturazione delle maestranze Rom al villaggio Matteotti. In via Felice Bisazza invece sono partiti i lavori per un centro polifunzionale per gli immigrati
Sono ripresi i lavori del cantiere “Casa e lavoro” al villaggio Matteotti, dove uno stabile comunale chiuso da circa 20 anni verrà ristrutturato dalle maestranze Rom, grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
“Il progetto – come hanno più volte sottolineato gli assessori alle politiche per l’integrazione multietnica, Dario Caroniti, ed alle manutenzioni, Pippo Isgrò, – si pone l’obiettivo di raggiungere contemporaneamente la soluzione abitativa dei Rom di Messina e la loro integrazione nel tessuto urbano e civile della città”.
L’auto-costruzione è una idea progettuale promossa dall’amministrazione comunale di Messina che ha ricevuto l’apprezzamento ufficiale da parte del Ministero stesso, che lo ha considerato quale progetto pilota, e da parte dell’Anci ed Ocse, che lo hanno inserito tra le buone prassi a livello europeo per la soluzione dei problemi abitativi delle comunità rom.
In via Felice Bisazza invece sono in corso i lavori di manutenzione straordinaria di uno stabile comunale da adibire a centro polifunzionale per l’integrazione degli immigrati, per avviare una concreta politica di integrazione tra i messinesi di origine e quelli di recente acquisizione. Si restituirà un immobile funzionale alle attività sociali, specialmente per le fasce più deboli e le nuove realtà degli immigrati.
Tra le attività programmate, all’interno dello stabile recuperato, saranno compresi un servizio di doposcuola e per il tempo libero per giovani immigrati, l’organizzazione di attività ricreative e di socializzazione per giovani immigrati e messinesi, la realizzazione di corsi di formazione e di orientamento al lavoro, l’accesso a locali multimediali, dove saranno istituiti dei punti di accesso libero ad internet, l’attivazione di un servizio di sportello di orientamento al lavoro, un’aula multimediale adatta ad ospitare conferenze e incontri e una biblioteca.
Con tutto il ripetto per gli immigrati,quell’immobile era stato donato al Comune per essere adibito a scuola materna. Ma il Comune di Messina ha poca memoria.Scelte come queste, a mio parere, non favoriscono l’integrazione perchè fanno apparire gli immigrati come dei privilegiati rispetto agli “indigeni”.Peraltro manca nella zona uno spazio per gli anziani,e alcuni di questi utilizzavano per riunirsi la “terrazzina”di questo stabile.Agli immigrati si potrebbe destinare un’altra sede,in una zona dove sono più presenti.