Domani pomeriggio tavolo tecnico a Palazzo Zanca tra l'amministrazione comunale e il sindacato, la segretaria Graziamaria Pistorino elenca i troppi disagi a cui andrebbero incontro migliaia di bambini senza quello che è un servizio essenziale in 73 istituti cittadini. Rinviato l'incontro inizialmente previsto per martedì
Il nuovo anno scolastico è praticamente iniziato, ma per quanto riguarda i servizi che ruotano attorno al mondo della scuola è ancora tutto da programmare. L’amministrazione comunale per fronteggiare le pochissime risorse in cassa ha pensato a progetti diversi per far in modo di garantire comunque i servizi ma rivedendone completamente la gestione. Per il trasporto nelle scorse settimane è stato presentato il PedibuS, per quanto riguarda invece le mense l’assessore Patrizia Panarello aveva ipotizzato un sistema di autogestione di ogni istituto da programmare comunque sotto la supervisione del Comune. Una soluzione che però ha fatto balzare dalla sedia la segretaria della Flc Cgil Graziamaria Pistorino che ha immediatamente chiesto un incontro all’amministrazione. Tavolo fissato inizialmente per martedì alle 17, ma poi rinviato a data da destinarsi. E la Cgil esprime preoccupazione anche per questo.
“Di fronte a possibili autogestioni delle scuole, con opzioni e tariffe legate alle possibilità delle famiglie, o a poco salubri “pranzi a sacco”, non possiamo dimenticare che il servizio di Medicina scolastica è tenuto a verificare che i bambini consumino un pasto igienico all’interno di una dieta equilibrata e salutare” spiega la sindacalista che ricorda anche quanto accaduto nel dicembre dello scorso anno, quando il Commissario Croce aveva dichiarato di non poter affrontare il costo della refezione scolastica e che, anche grazie alla petizione popolare lanciata dalla Cgil che in soli 9 giorni aveva raccolto 3528 firme, tra interruzioni e riavvii, il servizio era stato salvato e con questo anche l’occupazione dei 95 addetti mensa e degli oltre 190 insegnanti titolari su posti a tempo pieno nel comune di Messina.
“Se non si troverà una soluzione, quasi 3200 alunni di 73 plessi messinesi (105 sezioni di scuola dell’infanzia e 92 classi di scuola primaria in città funzionano a tempo pieno) non potranno usufruire di un servizio che è un diritto innegabile per l’accesso alle pari opportunità educative di ogni bambino e, in casi sempre più numerosi, un autentico sostegno per le famiglie. Bisogna comprendere che il servizio mensa è, innanzitutto, il presupposto per il tempo pieno, un modello didattico che attraverso l’apprendimento a scuola, cerca di ridurre al minimo le differenze dei punti di partenza culturali delle famiglie. Non è accettabile che le Istituzioni si possano arrendere di fronte al più elementare dei bisogni: la scuola pubblica garantita a tutti. Non è accettabile che la comunità civile non si assuma il carico di sostenere la formazione dei bambini, attraverso la condivisione solidale di quella che, fino al 2013, ha rappresentato l’unica voce per l’esercizio del diritto allo studio nel bilancio del Comune di Messina” ribadisce Graziamaria Pistorino.
Per la sindacalista la convocazione del tavolo tecnico da parte dell’amministrazione comunale è segno che l’importanza della questione è stata colta, adesso l’auspicio è che il diritto allo studio in questa città rappresenti una priorità sui vari capitoli di spesa e che il diritto alle pari opportunità parta dalla possibilità che i bambini consumino lo stesso pasto in tutti i quartieri della città, da Villa Lina a Via Garibaldi, da Rione Mangialupi a Viale Annunziata.
Vocabolario sostenitori pseudo-sindaco.
PEDIBUS.
Traduszione: fatevela a piedi che autobus non ce ne sono e non ce ne saranno mai con questa “amministrazione” (per modo di dire!!!!).
AUTOGESTIONE.
Traduzione: portatevi un panino da casa.
Ed il bello che i sempliciotti che lo hanno votato ancora lo difendono.
Pazientate fino a Dicembre.
HO L’IMPRESSIONE CHE LA NOSTRA CITTA’ STIA SUBENDO UNA INVOLUZIONE, PURTROPPO PAGANO SEMPRE I PIU’ DEBOLI.
A quando l’autogestione di tutti i servizi che dovrebbero essere forniti dal Conube e dalla Provincia?
Fosse stato petrolio quello che stamane usciva da tutti i tombini cittadini, Messina sarebbe stata ricca come Abu Dabi.