E’ passato un mese dall’incendio al serbatoio 513 della Ram, e Padre Peppe Trifirò e le associazioni ambientaliste hanno organizzato una fiaccolata per chiedere al governo regionale e nazionale maggiore tutela.
Un comitato intercomunale ambientale con funzioni di controllo, programmazione e informazione sul territorio; rimozione dei serbatoi vicini alle abitazioni, definizione del piano di emergenza comprensoriale, realizzazione di screening tossicologici sulla popolazione, implementazione della rete di monitoraggio, sollecito alla Regione per il finanziamento del Piano di risanamento del comprensorio del Mela e divieto di realizzare nuovi impianti industriali: sono queste le richieste fatte da diciotto associazioni ambientaliste del territorio che ieri sera, insieme a Padre Peppe Trifirò, hanno marciato a lume di candela sulla via G.Di Vittorio, la più vicina agli impianti della raffineria.
Quasi 500 persone si sono ritrovate, a distanza di un mese dall’incendio al serbatoio 513 della Ram, ad Archi a manifestare per una maggiore tutela dell’ambiente e della salute. Il corteo si è concluso nella Piazza della Chiesa di Archi, dove è stata scoperta una lapide in memoria dedicata alla Madonna della Catena “ per averli salvati dal disastro ecologico causato dalla Raffineria”. E’ seguito un momento di preghiera e la lettura di un documento firmato da diverse associazioni ambientaliste della Valle del Mela indirizzato a tutte le forze politiche. Al corteo hanno partecipato anche i Sindaci e i rappresentanti delle amministrazioni di Monforte San Giorgio, Milazzo, Pace del Mela, Gualtieri Sicaminò, San Pier Niceto, Santa Lucia, Torregrotta.