Da tre giorni sono in presidio permanente a piazza Cairoli e la protesta andrà avanti fino a quando non otterranno impegni certi dalle Ferrovie dello Stato che avrebbe dovuto assorbirli dopo la lunga vertenza Servirail. Invece per 25 di loro si è riaperta la strada della disoccupazione.
Hanno ricevuto un messaggio di speranza e di preghiera da parte dell’arcivescovo, mons. Giovanni Accolla. Hanno iniziato ad incassare la solidarietà di tanti cittadini e anche di artisti messinesi che hanno già messo a loro disposizione la loro arte. Per i 25 ex Servirail ed ormai anche ex Ecoindustria oggi è il terzo giorno di presidio a piazza Cairoli e già in pochi giorni la loro vertenza non ha lasciato indifferente la città. Sono un gruppo di quelli che occuparono il campanile del Duomo, che sfilarono per la città insieme alle loro famiglie con le candele in mano, che lottarono per salvare un posto di lavoro che si erano visti cancellare sotto gli occhi insieme a quei treni notte su cui fino ad allora avevano fatto i cuccettisti. Una battaglia lunga, una delle poche vertenze a lieto fine per una città che il lavoro lo ha visto pian piano scomparire. Poi nel gennaio 2013 firmarono i contratti con Ecoindustria, ditta che si occupava di micro manutenzione su vetture e locomotive per le Ferrovie. Si sono reinventati metalmeccanici, una mansione totalmente diversa dal lavoro da cuccettisti che svolgevano sui treni notte a lunga percorrenza, le Ferrovie dello Stato si erano impegnate ad assorbirli pian piano, ma oggi il risultato è che per loro dopo un anno di mobilità sembrano essersi sbarrate tutte le porte. Dall’azienda nessun segnale di apertura, ma loro che sono abituati a lottare sono tornati in strada e non hanno intenzione di mollare.
Da tre giorni sono in presidio permanente a piazza Cairoli e hanno ricevuto la visita dell’arcivescovo che, saputo della loro protesta, ha immediatamente voluto incontrarli per manifestare loro vicinanza e solidarietà. Hanno dialogato, i lavoratori hanno chiesto di non essere lasciati soli, hanno parlato dei loro timori e delle loro famiglie. Mons. Accolla ha voluto scrivere anche un messaggio ai 25: «Partecipo al grido di speranza dei lavoratori ex Servirail ed invoco attenzione sinergica da parte di tutti i soggetti interessati e responsabili per sanare la situazione delle circa 25 famiglie in attesa di stabilità economica e sociale». Con queste parole l’arcivescovo si è schierato a fianco dei lavoratori in protesta e ha lanciato il suo appello alle istituzioni.
Anche il mondo dell’arte non è rimasto insensibile e ieri l’ingegnere Achille Baratta ha donato al gruppo in presidio un quadro come simbolo di vicinanza. Sono stati gli stessi lavoratori a spiegare che la solidarietà si manifesta in molti modi e l’arte è una di queste. Un modo per sentirsi meno soli in una battaglia che non si preannuncia facile.
Lunedì mattina andrà a trovarli anche il deputato Vincenzo Garofalo che appoggiò e sostenne la battaglia degli ex Servirail. Nei prossimi giorni cercherà di aprire anche una canale di dialogo con le risorse umane di Ferrovie dello Stato per capire che margini di azione possono esserci.
Loro resteranno in presidio, insieme a Cgil, Cisl e Uil, per ricordare alla città e alle istituzioni che si è aperta una nuova vertenza da cui dipende il destino di 25 famiglie.
Francesca Stornante
Coraggio ragazzi chi la dura la vince vedrete che troveranno la soluzione giusta anche alla stregua dei precedenti, voi avete già lavorato altri hanno passato il tempo fumando nei corridoi di Comune , Provincia ecc. ecc. ed ora grazie ad accorinti li hanno “piazzati”, visto cheè stato confermato chissà che non trovi qualcosa in una delle tante partecipate !
Coraggio ragazzi chi la dura la vince vedrete che troveranno la soluzione giusta anche alla stregua dei precedenti, voi avete già lavorato altri hanno passato il tempo fumando nei corridoi di Comune , Provincia ecc. ecc. ed ora grazie ad accorinti li hanno “piazzati”, visto cheè stato confermato chissà che non trovi qualcosa in una delle tante partecipate !