Partecipate e rifiuti, il clima si fa incandescente: sindacati a muso duro

Partecipate e rifiuti, il clima si fa incandescente: sindacati a muso duro

Partecipate e rifiuti, il clima si fa incandescente: sindacati a muso duro

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martedì 03 Luglio 2018 - 10:41

Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel chiedono al sindaco di rispettare lavoratori e sindacato e di aprire subito al dialogo con le parti sociali, alla luce dei primi provvedimenti siglati in materia di servizi e partecipate. Sulla stessa linea anche la Fp Cgil. Preoccupa la privatizzazione, ma anche il freno impartito dal sindaco alle attività delle aziende anche nei confronti con i sindacati

In questa estate iniziata con la nuova amministrazione De Luca a rendere incandescente il clima sono le primissime azioni messe in campo dal sindaco sul fronte rifiuti e partecipate. A scuotere i sindacati innanzitutto la delibera di indirizzo con cui De Luca ha messo nero su bianco i progetti di privatizzazione del comparto rifiuti e la volontà di creare una Multiservizi per eliminare Amam e Atm, ma a creare malumori ci sono anche alcune note che il sindaco ha inviato in questi giorni alle società.

Dopo aver chiesto ai Direttori generali delle società partecipate di sospendere ogni procedura di assunzione, adesso il sindaco Cateno De Luca sembra aver chiesto anche di bloccare ogni attività di confronto e concertazione con i sindacati. E’ quanto è accaduto con MessinaServizi e a segnalare quanto si sta verificando nell’ambito delle partecipate comunali è ancora sono ancora una volta i segretari generali di Fit Cisl Uiltrasporti e Fiadel Lillo D'Amico, Michele Barresi e Pietro Fotia che, insieme alle altre sigle sindacali, ‪nel pomeriggio di ieri avrebbero dovuto incontrare il direttore generale Aldo Iacomelli. Un incontro che però è stato rinviato dal Direttore generale con una nota solo poche ore prima dell’orario stabilito per la riunione. «Ci risulta che il nuovo sindaco De Luca abbia chiesto formalmente all'Amministratore unico e al direttore generale di MessinaServizi Bene Comune di sospendere ogni attività concertativa coi sindacati nelle more di un confronto tra vertici aziendali e amministrazione» dichiarano i sindacati. «Fermo restando che è comprensibile che la nuova amministrazione voglia conoscere la situazione organizzativa di MessinaServizi Bene Comune, reputiamo inammissibile la situazione di stallo su temi importanti per i lavoratori come ferie, Tfr, indennità e piante organiche, una preoccupante paralisi delle procedure che sta diventando insostenibile e che finisce per creare malcontento tra i dipendenti».

I sindacati non colpevolizzano nessuno, men che meno l'azienda, ma segnalano che la situazione sta nuovamente divenendo critica: «Da una parte ci sono i timori per i primi provvedimenti del sindaco De Luca, al momento atti di indirizzo, che però indicano la strada della liquidazione e della privatizzazione per MessinaServizi. Dall’altra c’è ancora l’ombra del fallimento di Messinambiente, il rinvio al prossimo ‪19 settembre dell’assemblea dei creditori da parte del Tribunale, la necessità per gli stessi legali di Messinambiente di confrontarsi con l’amministrazione De Luca per capire le intenzioni che ci sono su questo fronte. Nel mezzo c’è una nuova società che zoppica forzosamente perché, sebbene nelle migliori intenzioni, ha difficoltà ad operare. Sappiamo che in queste ore il Direttore Generale avrà un confronto con l'assessore al ramo e attendiamo di verificare se vi saranno novità, ma non abbiamo intenzione di attendere molto ancora per risolvere le questioni più importanti per i lavoratori. Se non ci sarà a breve la nuova convocazione, verificheremo con le altre organizzazioni sindacali le azioni più opportune da intraprendere» dichiarano Fit Uilt e Fiadel.

I tre sindacati attenderanno l’esito di questo confronto e di poter incontrare il nuovo sindaco sul programma del comparto Ambiente cittadino ma dicono a chiare lettere che non resteranno con le mani in mano di fronte alla volontà del primo cittadino De Luca di privatizzare il servizio rifiuti, né tantomeno hanno intenzione di accettare alcun tentativo di scavalcare le relazioni sindacali da parte di chicchessia, compreso il sindaco De Luca. «Ben venga se il primo cittadino vuole incontrare i lavoratori e dialogare con loro, ma si rispettino ruoli e si chiariscano le reali intenzioni di questa amministrazione».

Anche per la Fp Cgil non può essere mandato in fumo il frutto di una dura battaglia sindacale. «Il rinvio della riunione fissata nella giornata di ieri tra i rappresentanti sindacali unitari e le organizzazioni sindacali da parte del direttore generale della società Messina Servizi Bene Comune ci preoccupa fortemente. I lavoratori vivono una situazione di forte tensione anche e soprattutto in considerazione dell’intenzione manifestata dall’Amministrazione di procedere alla liquidazione della neo società e ad una possibile privatizzazione del servizio. Di fronte a tutto ciò non si può restare fermi. Siamo pronti, se necessario, ad avviare una mobilitazione senza se e senza me, che sia condivisa in modo unitario da parte di tutte le organizzazioni sindacali». Questo il commento dl segretario generale della Funzione Pubblica della CGIL, Francesco Fucile, e il segretario con delega all’igiene ambientale Carmelo Pino, di fronte alle notizie diffuse negli ultimi giorni da Palazzo Zanca, che invita a marciare compatti verso l’obiettivo: mantenere una società, quella di raccolta rifiuti, interamente pubblica. «Il clima tra i lavoratori è rovente – continuano Fucile e Pino -. La comunicazione del Direttore Generale di posticipare la riunione in considerazione della necessità di dover acquisire, da parte del Socio Unico della Messina Servizi, di nuove disposizioni, mette a serio rischio il mantenimento delle relazioni sindacali. A ciò si aggiunge il rinvio, al 19 settembre, sull’assemblea dei soci per l’omologa del concordato preventivo, senza che si abbiano certezze sull’esito stesso del concordato, non può che aumentare la tensione». La FP CGIL ribadisce di essere fermamente convinta dell’efficacia dell’unità sindacale confederale di CGIL CISL e UIL, evitando cosi «che la nuova società venga bloccata nella sua attività, cercando in tutti i modi di far si che continui nel lavoro intrapreso»

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