Messina. 82enne di Ragusa muore al Papardo, esposto alla magistratura

Messina. 82enne di Ragusa muore al Papardo, esposto alla magistratura

Alessandra Serio

Messina. 82enne di Ragusa muore al Papardo, esposto alla magistratura

sabato 30 Novembre 2024 - 07:30

I figli in Australia non hanno potuto dire addio al padre perché, rassicurati dall'ospedale, non sono partiti con urgenza. Avv. Fabio: "Altro caso sospetto?"

Messina – Un 82enne originario della provincia di Ragusa, da decenni residente in Australia, è morto il 17 settembre scorso all’ospedale Papardo. I figli si sono rivolti all’avvocato Massimiliano Fabio per presentare un esposto e chiedere alla magistratura di fare luce sul caso.

Altra morte sospetta?

“Potrebbe essere un altro caso di morte sospetta“, ipotizza in una nota il legale, impegnato nell’assistenza dei familiari di un’altra persona deceduta nella struttura ospedaliera di Ganzirri e su cui si indaga nell’ambito degli accertamenti su presunte criticità nelle sale operatorie di Cardiochirurgia, sequestrate su richiesta della Procura di Messina. Nell’ambito di questa inchiesta, che indaga il legame tra cinque morti e le criticità rilevate dalle analisi scientifiche, lunedì prossimo sarà effettuato un esame di laboratorio “chiave”.

La denuncia dei figli

L’ottantaduenne ha accusato un malore mentre era in vacanza a Stromboli e, dopo essere stato visitato dalla guardia medica dell’isola, è stato traferito in elisoccorso al Papardo dove i medici gli hanno diagnosticato un infarto. Operato di angioplastica con applicazione di uno “stent”, secondo la famiglia, subito dopo, sembrava essere in ripresa, sebbene fossero state riscontrate calcificazioni delle arterie coronariche per cui si sarebbe valutata un’ulteriore angioplastica. Intervento eseguito senza l’applicazione di stent o altro, secondo quanto riferito in denuncia come detto dagli operatori, a causa di tali calcificazioni.

In terapia intensiva per un’infezione poi la morte

Anche in questo caso la famiglia ricevette rassicurazioni sul buono stato di salute dell’anziano e ai figli fu assicurato che non vi fossero ragioni di urgenza e che l’uomo sarebbe stato dimesso pochi giorni dopo. Le condizioni del 82enne però si sono aggravate ed è stato ricoverato in terapia intensiva a causa di un’infezione che inizialmente fu riferito essere alle vie urinarie, poi invece ai polmoni. Il 17 settembre è spirato.

Addio al papà negato

Una morte anomala, secondo i figli, residenti in Australia, che hanno prima seguito il ricovero tramite amici sul posto, poi non sono riusciti a dire addio al genitore perché dall’ospedale erano stati rassicurati sul miglioramento delle condizioni del padre e le prossime dimissioni, quindi non vi era urgenza di rientrare in Italia.

L’avvocato Massimiliano Fabio ha preparato l’esposto chiedendo il sequestro e l’acquisizione di tutti i documenti relativi al trasferimento dell’uomo col 118, della cartella clinica ospedaliera, del referto e relative schede operatorie degli interventi chirurgici eseguiti.

Un commento

  1. Calabrese silvana 30 Novembre 2024 14:07

    Sembra il copia e incolla di quello successo a mia madre nel 2019 …due angioplastica in 2 giorni tentativo di dimissioni poi polmoni collassati per infezione? Mai saputo i risultati e alla fine decesso.

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