I 2200 posti letto in città erano tutti prenotati, ma i turisti non hanno trovato bar, locali e attività aperti. L'assessore Caruso: «Abbiamo un tesoro tra le mani»
Nel weekend di Ferragosto, Messina ha registrato il tutto esaurito in alberghi, bed and breakfast e strutture ricettive. Nonostante l’emergenza Covid e soprattutto nonostante un 15 agosto senza la processione della Vara, turisti e vacanzieri hanno scelto Messina come tappa clou di questa estate. A comunicare i numeri è l’assessore al Turismo Enzo Caruso. Messina conta circa 2.200 posti letto in città e tra il 14 e il 15 agosto erano tutti prenotati. «Neanche un posto a “pagarlo a peso d’oro” disponibile, al punto che molte strutture ricettive sono state costrette ad indirizzare in provincia i turisti che avevano scelto di pernottare a Messina» spiega l’assessore.
Numeri che sicuramente rappresentano un segnale positivo dal punto di vista turistico, ma che ancora una volta si rivelano insufficienti rispetto a ciò che potrebbe davvero generare il comparto turistico. «Se da un lato possiamo essere fieri di tale successo – evidenzia Caruso – dall’altro un’attenta riflessione deve portarci ad una seria programmazione per il 2021. La città è bella, attraente, ma non ancora attrattiva per alcuni servizi che devono essere migliorati o implementati, e certamente capace di offrire molto. Ma ancora manca la consapevolezza e la presa di coscienza delle nostre potenzialità».
Tutto chiuso
E purtroppo non è solo la carenza numerica a rappresentare la nota dolente. Perché purtroppo, chi ha soggiornato a Messina in questo weekend ha trovato una città fantasma, con bar e attività chiusi soprattutto in centro città. Occasioni che si continuano a sprecare. «Se tutti i posti letto si sono riempiti il giorno di Ferragosto, è naturale immaginarsi la conseguente e necessaria apertura di bar e locali per soddisfare la richiesta. La città alle ore 13 di Ferragosto risultava completamente deserta. Non è stato facile indirizzare molti turisti alla ricerca di un bar o di un negozio per fare shopping o mangiare una granita» dice Caruso con amarezza.
Per il prossimo anno
Questo però può rappresentare uno stimolo di programmazione per la prossima stagione. Per l’assessore occorre mettere in moto un grande lavoro di squadra, rimodulare giorni e orari di apertura, assicurare servizi e visite guidate, migliorare la balneazione e tutto ciò che ad essa è collegato.
«Signori– continua Caruso – abbiamo un tesoro tra le mani. Qui ci può essere lavoro per tutti. Occorre cambiare la prospettiva e mettere in moto imprenditorialità e creatività. Tutti insieme appassionatamente, a partire da settembre per programmare il nostro futuro: operatori culturali e turistici, agenzie di viaggio, ristoratori, esercenti, albergatori, guide turistiche, lidi, trasporto pubblico e privato e il Comune, Sindaco e Assessori in testa, a far da regia».
E POI SI LAMENTANO CHE NON C’è LAVORO , COLPA DEL COVID ,DELLE RISTRETTEZZE SULLA MOVIDA, COLPA DEL SINDACO, E SEMPRE COLPA DEGLI ALTRI LA VERITA E CHE NON HANNO VOGLIA DI LAVORARE E VERGOGNOSO CHE UN TURISTA TROVI UNA CITTA’ DESERTA SOLO A MESSINA PUO ACCADERE UNA COSA SIMILE PERCHE’ E LOGICO CHE DOPO LA CHIUSURA FORZATA DURANTE L’EPIDEMIA SI VA ANCHE IN FERIE O SI TIENE L’ATTIVITA’ CHIUSA . E POI MAGARI SI CERCA IL SUSSIDIO
io non capisco prima si contesta la decisione di rispettare le festivita dal punto di vista lavorativo e poi ci lamentiamo se i turisti trovano le attività chiuse a ferragosto