Il quartiere stretto intorno al dolore straziante della madre, ai funerali nella parrocchia di San Matteo
Messina – Tanta commozione e compostezza ai funerali di Domenico Ivan Lauria, celebrati stasera nella parrocchia di San Matteo a Giostra. Il quartiere si è stretto intorno alla mamma del 28enne, piegata dal dolore, incapace di staccarsi dalla bara del figlio, a volte letteralmente riversa sul feretro. Con lei i parenti, che hanno provato a farle forza soprattutto quando la bara è stata issata e trasportata fuori dalla chiesa, tra le note de “La rondine” di Angelina Mango e palloncini bianchi e blu liberati in cielo. Poi il corteo funebre ha attraversato silenziosamente la città, mentre calava la sera, verso il cimitero monumentale dove Ivan è stato tumulato.
La battaglia della madre
E’ la mamma a chiedere giustizia per lui, adesso. La donna, assistita dall’avvocato Pietro Ruggeri, ha chiesto alla Procura di Catanzaro di fare chiarezza su come è morto il figlio. La denuncia solleva anche il problema della storia carceraria di Ivan. Invalido al 75% per disagio psicologico, tossicodipendente, Ivan Lauria era entrato e uscito dai penitenziari a più riprese, in gioventù. Fino a quando i giorni in carcere sono diventati più di quelli a piede libero. L’avvocato Ruggeri dal 2021 ha presentato diverse istanze ai giudici di sorveglianza per ottenere la scarcerazione del ragazzo, che da tossicodipendente e con problemi avrebbe dovuto stare in un carcere trattamentale.
La vita da detenuto, la morte in cella
Dopo i primi tentativi di suicidio l’avvocato Ruggeri ha anche chiesto i domiciliari o l’avvicinamento a Messina, perché potesse essere seguito meglio dalla madre, suo unico riferimento. Invece le risposte alle istanze, comunque negative, si sono fatte attendere per mesi e in tre anni Domenico ha cambiato tre carceri, fino alla morte a Catanzaro. Nel 2023 il messinese è stato detenuto anche nel penitenziario delle torture” di Trapani, al centro dell’inchiesta sugli abusi degli agenti contro i carcerati sfociata nell’arresto di 14 poliziotti penitenziari.