Il palermitano Pasquale Anaclio è finito in carcere dopo una serie di furti in chiesa durante il lockdown e una doppia evasione dai domiciliari
E’ finito in carcere a Barcellona il palermitano di 34 anni Pasquale Anaclio, arrestato il primo luglio scorso per una serie di furti commessi nel messinese nella scorsa primavera, durante il periodo del lockdown disposto per evitare il rischio contagio coronavirus.
L’uomo era ai domiciliari, beneficio che ha perso perché beccato più volte fuori dall’abitazione. Lo scorso fine settimana è successo per ben due volte: notato in strada dagli agenti, è stato arrestato e il giudice gli ha concesso nuovamente i domiciliari. Lo stesso giorno è tornato ad evadere e ancora una volta i poliziotti lo avevano sorpreso: era a bordo di una bici non sua, non ha saputo spiegare dove e come l’aveva acquisita. Lui è stato bloccato e la due ruote restituita al proprietario, rintracciato in poco tempo.
Intanto le indagini sui furti a catena del lockdown sono andati avanti e le analisi scientifiche sulle tracce lasciate sui diversi luoghi ha permesso di identificare chiaramente nel palermitano l’autore dei colpi. Fondamentali in questo senso gli accertamenti del Gabinetto della Scientifica della Questura di Messina e quello Regionale di Catania.
Così oggi Pasquale Anaclio si ritrova in cella su provvedimento del Tribunale di Messina.