La città in attesa di una svolta, nel 2023, su cui scommette il sindaco Federico Basile
MESSINA – Una città al bivio, in bilico tra eterno limbo condizionato da una fase decennale di predissesto e possibile ripresa. Il 27 luglio il Consiglio comunale ha approvato la rimodulazione del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale 2014-2033. Un Piano in cui crede il sindaco di Messina, che ha esposto in aula la posizione dell’amministrazione. Adesso il Piano dovrà tornare al ministero dell’Interno e Basile si augura che i tempi non siano troppo lunghi. Il 2023 sarà un anno di svolta? Il Piano risulta fondamentale per poter assumere e riorganizzare la macchina amministrativa.
Ieri pomeriggio, invece, il Consiglio ha approvato la variazione di assestamento generale ai sensi dell’art. 175, comma 8, Tuel al Bilancio di previsione finanziario 2022/2024. Con 25 consiglieri presenti, 19 i favorevol e sette gli astenuti. Ad astenersi sono stati Carbone, Caruso, Currò, Gioveni, La Fauci, Russo e Zante. Sia Buonocuore, che dopo essere stata eletta nella lista De Domenico sindaco si è iscritta al gruppo misto, sia D’Angelo (Forza Italia) hanno votato a favore.
Rimane singolare che in Consiglio già si assista a numerose assenze, seppure in frangenti delicati per la città e, di fronte a una maggioranza schiacciante, il ruolo dell’opposizione diventa ancora più essenziale a favore della dialettica democratica.
L’obiettivo assunzioni per il Comune di Messina
Obiettivo 2033. Tra le priorità dell’amministrazione comunale, per rientrare dal debito di 155 milioni, l’azione di recupero evasione ed elusione tributaria; le minori spese mutui; una riorganizzazione dei Servizi sociali e la riduzione della spesa corrente destinata ai Servizi sociali (il sindaco ha rassicurato che non si tratta di un ridimensionamento), attualmente finanziata con il bilancio comunale.
E ancora: una riduzione dei costi della politica (anche se le indennità degli amministratori sono aumentate in base a una normativa nazionale e regionale e si fa riferimento ad altri aspetti); una razionalizzazione dei servizi municipali e degli impianti sportivi; una riduzione delle spese energetiche e delle spese per il personale.
“Per come previsto dal Piano – ha messo in evidenza il sindaco nel suo programma – si potrà procedere dal 2023 in poi a sostenere i costi per almeno 1000 nuove assunzioni: 500 unità da assumere presso gli uffici comunali”. In particolare, si legge, “150 vigili, 200 in Messina Servizi, 40 in Amam, 150 nella Messina Social City, 50 in Atm spa, 10 nella Patrimonio Messina Spa, 50 nella Fondazione Messenion”.
Un percorso lungo, strettamente collegato alla valutazione finale, ma che è al centro degli obiettivi per far ripartire e rilanciare il Comune.
Rimodulazione di quali impianti sportivi?
A Messina non ne esistono né per i professionisti e tanto meno per gli amatori.
Ripartiamo sempre dal via come nel gioco dell’oca.
Potreste chiedere al sindaco con quali modalità avverranno le assunzioni?
Concorsi per titoli e meriti?