La dirigente scolastica messinese guiderà la lista plurinominale, nel collegio della Sicilia orientale, dell’Alleanza Verdi Sinistra
MESSINA – Alessandra Minniti, lei guiderà la lista plurinominale, nel collegio della Sicilia orientale, dell’Alleanza Verdi Sinistra, nell’ambito della coalizione di centrosinistra. Con lei, Gioli Vindigni, Maria Germanà e Calogero Giancona. Da dirigente scolastica e donna impegnata in politica, e da messinese, quali sono le sue priorità per il territorio?
“Da un punto di vista ambientale, il nostro è un territorio particolarmente fragile e trascurato, che necessita di tutela e rigenerazione. Penso all’erosione delle coste, al depauperamento collinare e, in città, alla grave condizione di inquinamento ambientale della zona falcata, un disastro ambientale nella zona storica e paesaggistica più suggestiva di Messina. Penso alla necessità di salvaguardare le nostre perle, le Isole Eolie, cercando di ottenere lo status di area marina protetta. Niente di tutto questo è in contrasto con un moderno sviluppo e con la necessità di incrementare l’occupazione, attraverso infrastrutture e servizi, il potenziamento del nostro porto, la sua trasformazione in porto core, la creazione dell’area integrata dello Stretto con Reggio Calabria, la rinascita di alcune manifatture di eccellenza, come la cantieristica nautica”.
Tutto questo dovrebbe rientrare nel suo impegno di senatrice?
“A livello nazionale bisogna creare le condizioni per un vero risanamento e una riqualificazione dei quartieri e dei villaggi, creando lavoro senza ingrassare la speculazione. Inoltre dare a Messina e alla sua provincia la possibilità di candidarsi a città della cultura, attraverso la nascita di realtà pubblico – private a carattere museale e di produzione culturale, come una Biennale dell’arte, dell’architettura o della musica (noi abbiamo il patrimonio delle Filarmoniche). Perché si realizzino queste cose è necessario l’impegno coordinato del governo centrale e degli enti locali, e abbandonare ogni provincialismo”.
Che cosa significa per lei questo riconoscimento politico, che segue alla designazione come assessora se avesse vinto De Domenico…
“Il riconoscimento va ad una vita di impegno politico in cui alla politica non ho mai chiesto nulla, perché ho sempre lavorato. Ma questa volta, oltre al riconoscimento, vi è anche la chance effettiva di essere eletta, e questo mi responsabilizza ulteriormente”.
Come Verdi Sinistra, siete nella coalizione di centrosinistra e nel vostro collegio sosterrete Felice Calabrò alla Camera e Antonella Russo al Senato. Come colmare le difficoltà a livello politico emerse ancora una volta con la sconfitta alle amministrative?
“Credo che la sconfitta alle amministrative non sia dovuta a incoerenza o mancanza di solidarietà interna alla coalizione che ha espresso la candidatura di Franco De Domenico, persona che ha esercitato un’azione unificante, ma a due dati: la mancanza di radicamento e presenza capillare sul territorio, da una parte, e dall’altra una campagna elettorale partita troppo tardi, quando ormai De Luca aveva fidelizzato interi quartieri attraverso la sua narrazione populista, bisogna ammettere abilissima, anche se menzognera. Ma ritengo che le elezioni politiche abbiano un carattere diverso”.
Pensate d’invertire la tendenza?
“La nostra sfida non è solo battere tutti i populismi, in particolare di destra, quanto recuperare l’elettorato che si è astenuto e che non ha fiducia nella possibilità di vedere rappresentati i propri interessi e le proprie speranze, che vede nei partiti solo degli apparati sordi ai territori. Credo che la mia candidatura nasca anche in questa chiave di relazione con la realtà”.
Qual è la sua visione politica della Sicilia orientale?
“Il territorio della Sicilia orientale ha diversi modelli di sviluppo virtuoso sia nel campo agroalimentare che manifatturiero e turistico. Ma permangono ancora molte ombre: la presenza della criminalità mafiosa che strozza le imprese e si appropria di fondi pubblici, la mancanza di cura ambientale e il pericolo di nuove trivellazioni. E, ancora, l’incapacità di affrontare in modo coerente il ciclo di smaltimento dei rifiuti, che deve essere zero waste, insieme a una gestione predatoria delle poche realtà industriali. Un altro capitolo dovrebbe essere dedicato al diritto allo studio per gli studenti che rimangono in Sicilia, e alle comunicazioni aeree con il resto d’Italia per coloro che studiano nelle Università del Nord. Durante la campagna elettorale fornirò dei focus per fare conoscere le mie proposte”.