Agli sgoccioli i lavori di messa in sicurezza della struttura, propedeutici per la riapertura della strada. L'assessore rassicura: "Siamo alle battute finali"
di Silvia De Domenico e Giuseppe Fontana
MESSINA – La vicenda dell’arco di Cristo Re è arrivata alle “battute finali”. A dircelo è l’assessore Salvatore Mondello, intervenuto ai nostri microfoni. “Ci sono stati tutta una serie di imprevisti come spesso succede in attività di questo genere – ha spiegato – e non possiamo che scusarci con i cittadini per il disagio. Posso assicurare che da parte mia e dell’assessore Minutoli c’è stato il massimo impegno, sistematicamente siamo andati a controllare l’andamento dei lavori. Poi sono subentrate alcune situazioni non preventivabili: il danneggiamento di un mezzo con il quale si stanno facendo i lavori, il mancato reperimento dei materiali, l’impresa che aveva appaltato le opere che si è tirata indietro per la questione degli stessi materiali. Questo ha determinato il ritardo però speriamo di aprirla a stretto giro”.
Rete protettiva pronta: “Intervento condiviso con Soprintendenza”
“Ci auguriamo di riportare tutto alla normalità e quindi che si risolva una questione che sicuramente non ha aiutato molto sotto il profilo della viabilità”. Mondello poi conclude parlando della rete protettiva già predisposta a protezione dei passanti: “Servirà a dare la giusta sicurezza per il normale transito sotto l’arco. Era uno degli interventi condivisi con la Soprintendenza di Messina e ci consentono di ragionare in assoluta sicurezza”.
Gli operai sono al lavoro per completare gli ultimi passaggi relativi proprio alla sistemazione della rete e della messa in sicurezza della struttura. La strada, chiusa dallo scorso 24 ottobre, potrebbe essere riaperta già nei prossimi giorni, con l’Arco “vestito” di verde e bianco per proteggere i cittadini e ridare loro la possibilità di utilizzare l’importante strada in pieno centro città.
Il massimo che si sa fare per preservare un muro del XVI sec. è quello di fasciarlo con dei teloni per non fare cadere ulteriori pezzi sperando che non crolli del tutto mentre transita qualcuno. Fosse stato in una città del Nord sicuramente lo avrebbero valorizzato e preservato come indice di un periodo storico. D’altronde sono decenni che è andato perso il mosaico affisso.
E come aver messo le mutande pulite senza fare il bidet.
Ma di riparazione e ripristino nessuno ne parla.
Comune, beni culturali, adesso un grande scarica barile sulle responsabilità, progettazioni, reperimento somme, e per tantissimi anni avremo le reti……che si deterioreranno con il passare del tempo.