Tiene banco il Risanamento con il presidente Scurria a colloquio di fronte la VI Commissione. Toni distesi e sguardo al futuro tra acquisti e costruzione di alloggi e tempi stretti
MESSINA – Sbaraccamento, Iacp, parco urbano e zone già sistemate e quelle da sistemare. Un confronto positivo e su toni tutt’altro che accesi, quello che si è tenuto stamattina in Aula consiliare durante la VI Commissione presieduta dal presidente Biagio Bonfiglio. Quasi stupiscono, dopo mesi di polemiche proprio sui toni rudi e poco eleganti del dibattito tra Amministrazione e Consiglio, le parole che alcuni consiglieri comunali hanno rivolto al presidente di Arisme Marcello Scurria, ringraziato a più riprese sia per la presenza sia per il lavoro svolto. E lo stesso Scurria ha risposto con altrettanto garbo: “Abbiamo contribuito insieme ad alzare il tappeto e a far emergere molta polvere sul risanamento urbano. Penso che quanto sia stato discusso in quest’aula in 3 anni e mezzo sia introvabile nel periodo recente. Bisogna tornare molto indietro negli anni, a quando c’erano le vere ideologie. Il risanamento dal mio punto di vista è trasversale e credo che ciascuno di noi abbia fatto il massimo, perché sono stati fatti enormi passi avanti”.
Gioveni: “Serve chiarezza, prima degli avvoltoi da campagna elettorale”
Ma la notizia non è soltanto un ritrovato senso di serenità nel dialogo, che tra Consiglio e Arisme è sempre stato pacato. Al presidente dell’Azienda per il Risanamento sono state rivolte molte domande e questioni, dal Parco urbano di Camaro ai tempi di attesa per quelle famiglie di altri villaggi che attendono ancora il proprio turno per l’assegnazione degli alloggi urbani. “Camaro San Luigi, Via Biagio Calarco, Camaro sottomontagna, una zona di Ritiro-Giostra”, cita il consigliere Libero Gioveni, rivolgendosi a Scurria, dopo aver sottoposto nuovamente il problema legato al cantiere del parco urbano, fermo dal 2013 e con un iter che prosegue ormai da 18 anni. “Serve chiarezza nella comunicazione – ha insistito il consigliere – per quei cittadini messinesi che si sentono dimenticati. Ad oggi non c’è nessuno che dica loro che tra uno, due, tre mesi sarà il loro turno. E diventa sempre più fondamentale dare una risposta adesso, prima che su questi cittadini e queste zone si fiondino i classici avvoltoi da campagna elettorale, pieni di promesse e a caccia di voti”.
Scurria parla dei problemi ereditati e dei 23
“Non trascuriamo 79 famiglie se rispondiamo a una ovviamente”, ha risposto Scurria, che ha comunque sottolineato la necessità di operare velocemente e quanto il Risanamento sia prioritario in una città come Messina. Poi ha parlato dei problemi avuti soprattutto a inizio attività: “Al momento dell’insediamento ci siamo confrontati con alcune situazioni in progress, interventi parziali, per cui non abbiamo avuto scelta per non lasciare queste situazioni indietro. Gli interventi parziali risolvevano solo in parte il problema della baraccopoli, perché restava lì ferma per anni, come il rione Taormina”. E su Camaro sottomontagna, la più grande baraccopoli dopo Fondo Fucile, ha dichiarato: “Ci siamo dovuti misurare con quello che abbiamo trovato e ad esempio a Camaro sottomontagna abbiamo ereditato una situazione complicata. Abbiamo assegnato 18 alloggi, ce ne restano 23 di famiglie, lavoriamo per graduatoria definitiva e per gli alloggi. Ne occorrono 40-45, perché ne faremo vedere almeno 2 a testa”. Appalti per circa 4 milioni di euro, ma ci vorrà ancora tempo.
Scurria: “All’Annunziata baraccopoli demolita. Alloggi? Non solo acquisti, anche costruzione in parallelo”
Infine un altro passaggio fondamentale, parlando del villaggio Annunziata: “Qui mi piacerebbe fare un sopralluogo anche insieme. Oggi quello che si è visto per decine di anni non esiste più, la baraccopoli è stata demolita. Prima della demolizione, attraverso l’Amam, abbiamo fatto chiudere tutte le utenze e non erano molte perché c’era molto abusivismo. Abbiamo anche fatto rimuovere i contatori, ma lì si è verificato lo stesso il problema dell’ingombro di queste baraccopoli di spazzatura, come a Fondo Fucile. Non ci sono soltanto gli incivili che scientificamente buttano la borsa o il frigorifero, ci sono anche questi alloggi fatiscenti che vengono lasciati già pieni di spazzatura prodotta dai precedenti abitanti. I mobili, le stanze da letto, gli elettrodomestici lasciati lì. Da un lato la spazzatura sembra impedire la rioccupazione, ma nel contempo bisogna consegnare l’area libera. Bisogna pulire da un lato e non far depositare la spazzatura dal lato opposto”. “Il commissario si sta muovendo su più linee, non solo sul libero mercato – ha poi chiuso Scurria, parlando dell’acquisto degli alloggi – non solo per graduatorie per l’acquisto ma anche sulla costruzione. C’è un piano degli interventi che prevede una costruzione in parallelo per impegnare 100 milioni di euro a Fondo Saccà, a Rione Taormina e se non vado errato a Fondo De Pasquale”.