L'affondo dopo il fallimento del bando per la gestione dello stadio Franco Scoglio
“L’esito, per certi aspetti ampiamente prevedibile, della vicenda dello Stadio San Filippo racconta della fallimentare politica dell’Amministrazione De Luca relativamente alle Politiche dello Sport”.
Lo dice il segretario provinciale di Articolo Uno Messina, Domenico Siracusano.
“La vicenda di questi giorni descrive l’approccio alle questioni dello sport nel suo complesso. Nessuna visione e nessuna politica mirata. Lo sport rappresenterebbe per una città come Messina un elemento strategico. Sia sul fronte della gestione degli impianti sia su quello della promozione della pratica sportiva, però, l’Amministrazione De Luca – come purtroppo tutte quelle che si sono succedute negli ultimi vent’anni – non ha una proposta organica.
Rispetto alla gestione degli impianti, e non parliamo solo del “Franco Scoglio” o del “Celeste” ma di palestre e strutture spesso fatiscenti, andrebbe coinvolto il mondo dello sport nel suo complesso nella logica della co-progettazione e nel reperimento di fondi uscendo da una logica troppo provinciale. Per gli impianti più grandi occorre uno sforzo in più che predisporre una gara rispetto ai cui requisiti si poteva facilmente prevedere che non ci sarebbe stato nessun multimilionario pronto ad investire”.
L’affidamento della gestione dello stadio a Messina Servizi “ha dell’incredibile. Una società che a mala pena riesce a gestire la propria attività principale – la gestione del ciclo dei rifiuti – dovrebbe avere in carico uno stadio da oltre 35 mila posti. La città è sporca e Messina Servizi sta persino pensando di esternalizzare lo spazzamento e Gallo pensa di affidargli il “Franco Scoglio”. Straordinario”.
“A ciò si aggiunga il totale disinteresse per politiche di promozione dello sport che rappresenterebbero una risposta significativa rispetto all’enorme questione sociale che riguarda Messina, specie nelle periferie e nelle giovani generazioni. Servirebbero impianti di quartiere che promuovano in maniera capillare la pratica sportiva e politiche si sostegno a chi opera nelle diverse discipline, soprattutto quelle definite impropriamente “minori”.
“Sarebbe il caso di tirare una linea, ammettere con umiltà lo stallo in cui si è arrivati e mettere in piedi gli “Stati Generali dello Sport” per immaginare scelte quanto più condivise a medio e lungo termine che travalichino i confini di questa o quella amministrazione con il pieno coinvolgimento di associazioni, società ed enti di promozione sportiva”.
si stanno muovendo anche gli “soprtivi” ..da “poltrona”……….in questo caso do ragione ai funzionari del “BUDDACE” ACQUISITO …..comunque affidare lo stadio a quelli del pseudo progetto SPA sarebbe stato ridicolo ……..con quel curriculum …specie con societa in concordato per fallimento, almeno da quello che si legge , sarebbe stata una speculazione da non digereire.