I nomi dei candidati, i presidenti indicati e i favoriti, il problema del doppio mandato. E c'è anche chi corre da solo
MESSINA – Avvocati al voto, a Messina, per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine, il direttivo e il presidente. A complicare le cose il nodo non risolto del doppio mandato, che già alla scorsa tornata aveva lasciato col fiato sospeso il consiglio.
Le date fissate per le urne sono il 12, 13 e 14 gennaio prossimo, ma è possibile che per via dei ricorsi già annunciati, perciò, il voto slitti di almeno un paio di settimane. I legali messinesi sono chiamati ad esprimere fino a 14 preferenze, rispettando la preferenza di genere. Il consiglio, una volta insediato, sceglierà tra i componenti il presidente, il segretario e il tesoriere e indicherà i referenti tematici.
Un eventuale rinvio non sembra impensierire però i legali messinesi, già impegnatissimi, da qualche giorno prima di Natale, nella ricerca di consenso tra i colleghi. La maggioranza del consiglio uscente, oggi presieduto da Domenico Santoro che non si ricandida, si aspetta di passare il testimone a Paolo Vermiglio, indicato presidente dal gruppo “Uniti per l’avvocatura” che raccoglie 21 candidature. Contro si troverà una lista di otto candidati che hanno scelto lo slogan “Per un’avvocatura inclusiva”. Il primo della lista è Giovanni Villari, tra loro ci sono anche alcuni uscenti. Il gruppo non ha indicato un eventuale nome da proporre come presidente. E’ proprio Villari però, insieme all’uscente Daniela Chillè, il nome di riferimento.
“Mantenere vivo lo scambio di opinioni e di punti di vista, garantire pari accesso e dignità alla professione, offrire maggiori tutele in ambito di equo compenso, favorire politiche di sostegno per la maternità e la paternità, tutelare i giovani avvocati e le giovani avvocate per favorirne l’ingresso alla professione. Questi, sono i punti saldi di un’idea di avvocatura che porteremo avanti con impegno e serietà, in Consiglio”, dice Villari, che corre insieme a Maurizio Cacace, Carolina Stroscio, Nicoletta Milicia, Daniela Chillè, Andrea Caristi, Alessandra De Luca e Danilo Flores.
“Abbiamo deciso di impegnarci con serietà, passione e rinnovato entusiasmo, soprattutto perché siamo consapevoli delle criticità quotidiane con cui dobbiamo misurarci e della sempre maggiore distanza tra cittadini e istituzioni giudiziarie, in conseguenza della crescente difficoltà di ottenere risposte.
L’Avvocatura ha bisogno di competenza e della massima unità d’intenti per superare l’attuale condizione di disagio e per riacquistare il ruolo e l’alta dignità che le competono, nel sistema della giurisdizione e nella società civile”, dichiara Paolo Vermiglio, sostenuto da Giovanni Arena, Antonio Barbera, Nunzio Cammaroto, Antonio Cappuccio, Maria Carrabba, Antonio Centorrino, Antonio De Matteis, Francesco Ferraù, Fabrizio Gemelli, Aurelio Maiorana, Frida Simona Giuffrida, Ernesto Marcianò, Raffaella Mastroeni, Simona Mazzei, Vincent Molina, Felice Panebianco, Nunzio Rosso, Francesco Suria, Francesca Ugdulena, Claudia Vita.
La Camera Civile si è schierata apertamente a sostegno di Giovanni Caroè. Tra gli iscritti dell’associazione presieduta da Rosaria Filloramo ci sono già altri candidati, a cominciare da Vermiglio ad esempio, ma Caroè è stato acclamato dai civilisti iscritti come rappresentante delle istanze della Camera, che vuole lavorare per l’unità della categoria e il maggior ampliamento possibile delle voci di tutti.
Corrono da soli, invece, Santi Gervasi, Maria Pagano e Luigi Giacobbe, questi ultimi due consiglieri uscenti, professionisti comunque molto apprezzati e ben voluti dai colleghi.
Per fare quattro cause di condominii tutti questi avvocati