Il movimento di Calenda critico col progetto del bar sotto le mura del sacrario che divide
MESSINA – “A parere del nostro gruppo la costruzione della cosiddetta “gabbia” di Cristo Re, una sorta di punto vendita e ristoro a ridosso del pregevole complesso monumentale di Rocca Guelfonia, appare inadeguata”. E’ sonora la bocciatura del chiosco alle mura del sacrario di centro città, da parte di Azione Messina.
“Riteniamo che le iniziative imprenditoriali incentivate e autorizzate dal Comune debbano conciliarsi con le esigenze di tutela del patrimonio cittadino, affinché non si ripetano gli errori delle amministrazioni dello scorso secolo, durante le quali abbiamo visto pezzi di storia cittadina deturpati o cancellati con interventi poco lungimiranti”, dice il movimento in una nota ufficiale.
“Azione Messina è da sempre dalla parte dell’impresa e degli imprenditori di buona volontà. Una realtà complessa come Messina ha bisogno senz’altro di investimenti e di una politica di sviluppo sociale, culturale e ambientale che la renda competitiva nei confronti delle altre città metropolitane italiane – sostiene il gruppo politico che fa riferimento a Carlo Calenda, che conclude – Non possiamo fare a meno di constatare che si continua ad agire senza una reale prospettiva e visione di città nell’attuale contesto di espansione turistico-culturale del meridione.”
Se azione di Calenda boccia la struttura di Cristo Re c’è da tremare, con quel che conta ciò che dicono.
È orribile da vedersi e deturpa l’architettura oltre a non essere necessario, visto che di fronte c’è un bar!