Annullata ricusazione del giudice che ha emesso 18 condanne al processo antimafia a Messina Totem e manda a Reggio Calabria: se accettata, processo è da rifare
Rischia l’annullamento la sentenza del processo antimafia Totem, l’inchiesta sugli affari del boss di Giostra Luigi Tibia che vedeva implicato anche un amministratore giudiziario.
La Corte di Cassazione infatti ha bocciato per la terza volta il rigetto della ricusazione del giudice che ha scritto il verdetto di primo grado, e inviato gli atti a Reggio Calabria. Se stavolta la ricusazione dovesse essere accettata, la sentenza sarebbe da riscrivere.
La richiesta di ricusazione è partita durante il processo dai difensori Carlo Autru Ryolo, Salvatore Silvestro, Pietro Luccisano, Alessandro Billè, Giuseppe Donato: secondo loro il presidente della Corte Mario Samperi non poteva giudicare gli imputati, perché si era già occupato di un altro stralcio processuale della stessa inchiesta, si era pronunciato, aveva già quindi “formato il suo convincimento” sui fatti al centro del processo. Doveva quindi lasciare il Collegio ed essere sostituito da un altro giudice.
Ma la Corte d’Appello ha emesso ordinanza di rigetto, e lasciato Samperi al suo posto.
Nel frattempo gli avvocati si sono rivolti alla Corte di Cassazione per esaminare la questione, ma nel frattempo il presidente ha così portato il processo fino alla sentenza di I grado, decidendo 8 condanne.
La Suprema Corte ha poi annullato l’ordinanza della Corte d’Appello e chiesto di tornarsi a pronunciare, ma la decisione è stata sempre la stessa. A quel punto gli avvocati sono tornati in Cassazione per contestare la nuova ordinanza.
Anche stavolta i giudici del “Palazzaccio” gli han dato ragione, rinviando nuovamente alla Corte d’Appello per una nuova ordinanza sulla ricusazione. Stavolta, però, la questione passa ai giudici di Reggio Calabria.
Finalmente incomincia a cadere lo strapotere di questa finta e prevenuta giustizia messinese da decenni all apice dell onnipotenza