Il verdetto per gli spacciatori e i giovanissimi pusher dopo l'irruzione della Polizia nell'abitazione con armi e droga
Messina – Sono condanne per le 4 persone arrestate dalla Polizia a dicembre dopo l’irruzione in una centrale dello spaccio a Mangialupi.
Le ha decise il giudice per l’udienza preliminare Nunzio De Salvo alla fine del processo in abbreviato. Ecco il verdetto: 6 anni e 8 mesi per Massimo Famà D’Assisi (50 anni), 4 anni e 8 mesi per Nunzio Micali (35), 4 anni per Antonino Vernuccio (19), 2 anni e 8 mesi per il diciottenne Antonino Di Pietro. I difensori, gli avvocati Salvatore Silvestro, Gianmarco Silvestro e Fabio Cosentino stanno ora valutando l’appello.
Il blitz della Polizia
Il blitz della Squadra Mobile guidata da Vittorio La Torre, risale al 14 dicembre scorso. In casa di D’Assisi, trasformata in una vera e propria centrale dello spaccio video sorvegliata come un fortino, i poliziotti hanno trovato e sequestrato hashish, marijuana e cocaina, poi materiale solitamente utilizzato per il confezionamento delle dosi di droga e banconote di vario taglio, che sono state sequestrate insieme alle sostanze stupefacenti perché ritenute frutto dell’attività di spaccio.
Armi e droga in cantina
In cantina è stata trovata e sequestrata una pistola a gas, a tamburo, con cartuccia esplosa camerata e munizionamento di vario calibro. Secondo l’Accusa anche gli altri tre uomini in casa al momento del blitz sono coinvolti nello spaccio di droga.
I precedenti
Fama d’Assisi non è un nome nuovo alle forze dell’Ordine. Nel 2017 è stato arrestato dai Carabinieri dopo una perquisizione in casa che aveva rivelato armi e droga (foto d’apertura relativa a quell’arresto)
