Sabato 4 marzo la manifestazione di associazioni e cittadini dopo il naufragio nel Crotonese
MESSINA – “Basta morti in mare”. Una candela in mano per esprimere vicinanza, dolore e solidarietà. Dopo i 67 morti nel Crotonese, ennesima strage di migranti, da una proposta del Comitato DonneVitaLibertà di Messina, una serie di associazioni hanno organizzato un sit-in a Piazza Cairoli sabato 4 marzo. Circa 200 persone hanno partecipato e i momenti più toccanti sono stati la cronistoria degli eventi prima del naufragio e la testimonianza di una rifugiata afghana, che ora vive a Messina. Da segnalare pure i disegni e gli elaborati grafici delle I C e I D dell’Istituto comprensivo statale “Villa Lina – Ritiro”, del plesso “Cesareo”.
Si legge nel documento elaborato dalle associazioni promotrici: “Troviamo inaccettabile che degli esseri umani vengano trattenuti per giorni a bordo delle imbarcazioni di soccorso e vengano definiti dal governo “carico residuale” che non ha il diritto di scendere a terra. Risulta parimenti intollerabile che il governo interpreti a proprio piacimento la nozione di “porto sicuro”, autorizzando i mezzi di soccorso a porre in salvo i passeggeri in porti lontani dal luogo del salvataggio, il cui raggiungimento debilita e sacrifica ulteriormente i naufraghi già lungamente provati dal loro viaggio per la sopravvivenza. Avversiamo con forza il rinnovo del memorandum Italia-Libia, la criminalizzazione del soccorso operato dalle Ong (Organizzazioni non governative) e il divieto appena varato dal governo che impedisce alle navi non governative di sostare in acque internazionali per intervenire prontamente in caso di naufragio”.
E ancora: “Chiediamo all’Europa di organizzare subito un programma comune di ricerca e salvataggio in mare, canali d’ingresso immediati dalla Libia per tutte le persone rinchiuse nei lager e in pericolo, canali umanitari per tutti quelli che scappano da guerre, persecuzioni e calamità naturali, per le persone in fuga dall’Afghanistan, dalla Siria, dall’Iran e da altri scenari di guerra e di violenza indiscriminata. Accesso in Europa per tutti i richiedenti asilo, senza pushback (senza respingere, n.d.r.) alla frontiera, trattenimenti illegittimi e torture. Implementazione del sistema europeo di concessione dei visti da parte degli Stati membri. Ingresso legale per chi cerca lavoro, con un semplice visto per ricerca lavoro”.
Associazioni, gruppi civici e partiti
Appello sottoscritto, in ordine di adesione, da Comitato Donne Vita e Libertà Messina, Eumans!, Circolo Arci Thomas Sankara APS, Anymore Onlus, Comunità di Sant’Egidio, Addiopizzo, L.e.l.a.t., F.I.A.P., Più Europa Sicilia, Cgil Messina, Comitato Provinciale Anpi Messina “Mimmo Trapani”, Anpi Sez. Comunale Messina “Aldo Natoli”, Piccola Comunità Nuovi Orizzonti, Veglie contro le morti in Mare di Messina, Gruppo Civico RispettoMessina, Tenda della Pace e della Nonviolenza, Legambiente Messina, MessinAccomuna, Cambiamo Messina dal Basso, Associazione Una Famiglia per Amico, Liberi oltre le illusioni, Associazione Il Cantiere dell’Incanto, Rete degli Studenti Medi, Unione degli Universitari, Socialdemocratici, UIL Messina, Arci Messina Aps, Eimi’ Ets, Associazione di volontariato #isamupubbirazzu, Tutrici e Tutori Volontari MSNA Messina APS, Federazione Provinciale del Pd di Messina, Agesci zona dello Stretto.