Messina. Concerto di Tiziano Ferro nel 2021? Il Comune dice no. Costa: Si farà altrove

Messina. Concerto di Tiziano Ferro nel 2021? Il Comune dice no. Costa: Si farà altrove

Redazione

Messina. Concerto di Tiziano Ferro nel 2021? Il Comune dice no. Costa: Si farà altrove

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venerdì 08 Maggio 2020 - 13:06

Gli organizzatori lamentano il diniego del Comune di Messina "senza motivo" a concedere lo spostamento

L’emergenza Coronavirus ha fermato i concerti in tutto il mondo almeno fino alla prossima primavera. I maggiori sono stati spostati di un anno, riprogrammando per il 2021 le date fissate per quest’estate.

“Governi, Regioni, sindaci hanno in tutto il mondo accordato, nel giro di poche ore, quanto di loro competenza per garantire la disponibilità delle strutture ospitanti per l’anno successivo. Un atto quasi dovuto stante la gravissima situazione di crisi, finalizzato anche a non perdere le ricadute economiche che questi eventi hanno nei territori” – dice Carmelo Costa, amministratore unico della “Musica da bere” srl.

“Ma ecco che l’Amministrazione Comunale di Messina, unico caso al mondo, decide di distinguersi e ufficializza tramite pec il diniego allo spostamento al 3 luglio 2021 della concessione dello stadio San Filippo per il concerto di Tiziano Ferro. Una decisione che va contro gli interessi della città di Messina e di tutta la Sicilia”.

“Corre l’obbligo informare – si legge nella pec – che il Comune ha in itinere la procedura di evidenza pubblica per l’affidamento in concessione dello stadio… Lo svolgersi della gara e l’aggiudicazione di essa ad un soggetto terzo che stipulerà con questa stazione appaltante una convenzione per la gestione dello stadio… rendono impossibile per questo Comune assumere vincoli contrattuali per eventi da programmarsi… nell’anno 2021”.

Motivazioni che – secondo la società organizzatrice dei concerti – “appaiono pretestuose e prive di qualunque logica agli occhi di chiunque. A parte le considerazioni su un bando di cui sentiamo parlare da due anni e del quale si continua a non vedere la luce, facciamo notare che già lo schema di tale bando, approvato dal Consiglio Comunale circa un anno fa, prevede in maniera esplicita la riserva al Comune di alcune giornate di utilizzo dell’impianto. Inserire nelle condizioni del pubblico avviso, che avrà certamente tempi lunghi ed esito a dir poco incerto, la garanzia di due eventi già programmati, con clausole, condizioni ed entrate da canoni certe e determinate, mantenendo tra l’altro la centralità della città di Messina nei grandi eventi negli stadi nel sud Italia anche oltre il 2021, renderebbe certo maggiore l’interesse a partecipare alla sua assegnazione”.

Quest’estate erano in programma a Messina due grandi concerti: Tiziano Ferro e Ultimo, entrambi con un’affluenza di circa 40mila spettatori.

“Ciascuno dei due concerti – prosegue la società – dà lavoro a oltre 800 lavoratori messinesi per una settimana fra facchini, sicurezza e maestranze varie, mentre sono circa 30 le ditte messinesi impegnate nei lavori e ciascun concerto produce oltre 1200 pernottamenti in hotel di Messina, senza contare i cospicui canoni che il Comune incassa per l’affitto dello stadio. L’indotto sul territorio di questi eventi è stimato in parecchi milioni di euro. E’ nell’interesse della città perdere tutto questo, soprattutto nella profonda crisi economica che saremo costretti a vivere ad emergenza finita? Circa il danno erariale che questa decisione comporterà per le casse comunali deciderà la Corte dei Conti. Ma tutto il resto? I lavoratori, le ditte, gli hotel, i ristoranti, l’indotto?. E poi non dimentichiamoci del pubblico. Fra gli spettatori di ciascun concerto c’è almeno un 25% di messinesi che saranno costretti a viaggiare ed avere maggiori esborsi per recarsi in altra Città, nuova sede dei concerti. Circa 10mila messinesi per ogni concerto che subiranno disagi e costi, spesso insostenibili. Le classi sociali meno abbienti e i disabili difficilmente potranno organizzarsi per assistere al concerto in altra città. Siamo certi che ciascuno degli 800 lavoratori che sarebbero stati impegnati per due settimane avrebbe preferito un uovo di Pasqua in meno ma non perdere questa sia pur minima occasione di portare a casa un po’ di soldi”.

Una decisione considerata “assurda, che potrebbe essere una pietra tombale sulla presenza di grandi concerti a Messina per i prossimi anni e conseguentemente all’indotto ed al lavoro. Abbiamo investito tempo e danaro sui grandi concerti a Messina, a volte con soddisfazione, a volte con problemi. Sempre ci ha tenuto in piedi lo splendido pubblico della città di Messina, il calore umano delle maestranze messinesi e delle ditte locali che hanno collaborato con noi. Purtroppo, la poca lungimiranza ed il pressappochismo di qualcuno è riuscito a distruggere tutto questo e a fare ritornare Messina un deserto culturale”.

Più leggera ma comunque simile la linea di Giuseppe Rapisarda, promoter del concerto di Ultimo. “Il diniego del Comune ci coglie di sorpresa ma crediamo che si possa ancora intervenire per risolvere il problema. Con il sindaco Cateno De Luca e l’assessore Giuseppe Scattareggia abbiamo sempre collaborato ed affrontato tutti i problemi che l’organizzazione di eventi di questo tipo comportano. Sono ancora possibilista e credo nella capacità amministrativa del primo cittadino e dei suoi collaboratori che metteranno in campo ogni possibile soluzione per non perdere un concerto che darebbe a Messina un ritorno economico non indifferente. Studi ufficiali dicono che il territorio che ospita un evento del genere acquisisce una ricchezza pari a dieci volte l’incasso. Considerando i 40mila ingressi previsti il conto viene facile. Nello stesso tempo vorrei tranquillizzare chi ha acquistato il biglietto. Abbiamo già la disponibilità di altre città siciliane e, se dovesse arrivare il no definitivo da parte della città di Messina, garantiremo l’organizzazione del concerto in un’altra location”.

6 commenti

  1. Una amministrazione di incompetenti ed arroganti

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  2. Alla fine di questo teatro elettorale continuo messo in piedi per la visibilità solo ed esclusivamente per un tornaconto personale spero che i messinesi si rendano conto della totale incompetenza di questi soggetti scelti come un terno a lotto e con una cultura istituzionale amministrativa e chi più ne ha più ne metta che rasenta l obblio finalmente andranno via per poter riportare questa Città al posto che merita

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  3. A prescindere dal fatto che la cultura è un investimento. Qualsiasi evento. Anche un concerto. Milano e Roma ne sono un esempio. Ma la macchina organizzativa per gestire migliaia di persone non è da tutti. Occorrono competenze e disponibilità. Ed esperienza. La città di Messina… Perde sempre più punti. Che tristezza.

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  4. Ma si potrà chiedere il rimborso del biglietto se uno non vuole andare in un’altra città?

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  5. Purtroppo, questa amministrazione, che io sostengo per l’impegno che ha profuso in questo periodo, scivola sempre su una buccia di banana. Per queste persone, non è importante quanto si fa, ma è importante far parlare di se, anche se le decisioni prese, sono un danno per la collettività. E’ ovvio che se fosse stato confermato il concerto, tutto sarebbe passato senza alcun clamore, Invece, così, questa amministrazione, vuol far parlare ancora di se, non ha importanza se nel bene o nel male. Tanto, Cateno sa benissimo che, a fronte di 40000 persone interessate, ce ne sono dieci volte tante che vivono di invidia perchè non possono partecipare all’evento. Caro Cateno, ti ho votato e la mia intenzione, fino ad oggi, è sempre stata quella di appoggiarti (anche se valgo solo un voto) ma non vorrei ricredermi. Opera per il bene della città, anche se per una volta non esci sul giornale. Ricordati che ci vuole davvero poco a perdere il consenso.

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  6. Assistere ad uno spettacolo non è una necessità. Nessuno, dunque, costringe “circa diecimila messinesi” a subire disagi. Si tratterà di una libera scelta.

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