Il gruppo consiliare del M5S invoca chiarezza dopo il disco giallo della Corte dei Conti sul bilancio del Comune di Messina
“La Corte dei Conti conferma i nostri dubbi. Il piano di riequilibrio del Comune di Messina non è sostenibile”. I consiglieri comunali M5S Argento, Cannistrà e Fusco commentano le perplessità sollevate dai magistrati contabili: “Si faccia la massima chiarezza”. Sull’evasione dei tributi: “Una situazione non più tollerabile, aggravata dalla scarsa capacità di riscossione da parte
dell’Amministrazione: i residui attivi della Tarsu-Tares–Tari superano adesso i 158 milioni”
“Lo avevamo detto già tre anni fa, e lo abbiamo ribadito a più riprese nel corso del nostro mandato, ma in pochi hanno preso sul serio il nostro grido di allarme, basato un’analisi attenta e certosina dei documenti. Adesso, dopo le prime risposte fornite dall’Amministrazione alle richieste della Corte dei Conti, ritenute insufficienti, le ulteriori criticità sollevate dai magistrati contabili di Palermo confermano e rafforzano i nostri dubbi. Purtroppo avevamo ragione”. Così, in una nota, i consiglieri comunali del M5s in merito alle criticità evidenziate dalla Corte dei Conti sulla manovra di risanamento finanziario del Comune.
“Al netto della perenne campagna elettorale del sindaco Cateno De Luca, la verità è ben diversa da quella mistificata sui social. E lo dimostrano, ancora una volta, le numerose criticità a cui fa riferimento il provvedimento dell’organo costituzionale, che chiede chiarimenti su dieci punti. I temi, del resto, sono quelli su cui ci siamo soffermati durante tutto il nostro mandato: riscossioni, debiti fuori bilancio, risanamento dei conti e partecipate. Quesiti sui quali l’Amministrazione è chiamata adesso a fare la massima chiarezza, fugando le perplessità sollevate dall’Ente, che sono anche le nostre”.
“Da tempo, ormai, sosteniamo che il piano di riequilibrio adottato dalla Giunta non sia sostenibile. Lo abbiamo sostenuto più volte, sin dall’inizio, ma hanno avuto la meglio gli autoproclami e le ricostruzioni da azzeccagarbugli. Così come da mesi sottolineiamo l’urgenza di adottare delle misure preventive per sostenere il contrasto
all’evasione tributaria, che ha raggiunto a Messina una situazione non più tollerabile, aggravata dalla scarsa capacità di riscossione dei tributi comunali da parte dell’Amministrazione targata Cateno De Luca, certificata dal Collegio dei Revisori dei Conti. I dati sono inequivocabili: se poco più di un anno fa lo stesso Organo di Revisione aveva quantificato i residui attivi della Tarsu-Tares –Tari in una cifra superiore ai 132 milioni di euro, adesso le cifre sono ulteriormente
peggiorate: da quanto riporta la relazione dell’organo di revisione sulla proposta di delibera relativa al rendiconto di gestione anno 2020, non ancora esitata, i residui attivi superano i 158 milioni, con un
notevole incremento. La verità è questa, ben distante da quella distorta raccontata su Facebook”.
Mah….urge chiarezza!! pene esemplari ai responsabili!!
Mi spiace ma non sono d accordo, la scarsa capacità di riscossione è dovuta a tanti fattori, compreso il regolamento per la riscossione coatta votato a fatica da questo consiglio inoltre, ci sono troppe situazioni pendenti con le partecipate in liquidazione e tutto questo non è colpa di questa amministrazione, la corte dovrebbe valutare nella complessità il piano, alcuni dati non ci sono e non si possono inventare….mi auguro che la prossima amministrazione ( non questa ) sia più credibile, Resistenza Democratica!🇮🇹🇮🇹🇮🇹
ma sicuramente avete capito male. L’unica verità è quella del sinnico.
Viva la campagna elettorale.
Ma cosa sono i residui attivi?
Visto che voi avevate previsto che questo piano di riequilibrio non andava bene, dimettete il sindaco e così facciamo un nuovo sindaco che potrà dichiarare il fallimento e tutti a casa felici e contenti.
SIETE INCAPACI ANCHE A FARE OPPOSIZIONE. SIETE UN’ARMATA BRANCALEONE.
i soliti noti pagano e i soliti noti non pagano
La verità é che nessuno paga le tasse dovute.
Le persone capaci di fare reddito non vivono più a Messina. Sono rimasti solo gli evasori, che pretendono i servizi. Se poi é vero che in un anno si é passati da 132 milioni a 158, “qualcuno” non ha pagato 36 milioni di tari, oltre il 50% se non mi sbaglio. Meditate, meditate !!!!