Un altro giornalista querelato dall'ex dg del Papardo è stato scagionato
La critica giornalistica all’ex dirigente dell’ospedale Papardo Michele Vullo era legittima. Il giudice ha dato ragione ad un altro giornalista che aveva criticato la gestione Vullo, che negli anni passati ha presentato diverse querele.
In questo caso La Corte d’Appello (presidente Sicuro) ha assolto Enzo Basso, che sulla versione on line del settimanale Centonove nel 2017 aveva pubblicato un articolo intitolato “Sanità, mappa delle nomine. Un corvo svolazza su Messina”.
La Corte d’Appello, accogliendo l’appello dell’avvocata Stefania Scotto, difensore di Basso, ha stabilito che “l’articolo di stampa non ha contenuto diffamatorio e che, nell’ipotesi più sfavorevole per l’imputato, può essere visto come una propalazione di fatti veri accompagnata da una legittima critica alla condotta di un pubblico funzionario in posizione apicale”.
Sentenza liberatoria anche nel caso della querela presentata dal dottor Giacomo Nicocia del Policlinico, che aveva querelato Basso sempre per lo stesso articolo.
Anche Tempostretto, e in particolare l’allora direttore Rosaria Brancato, è stata querelata per gli articoli sul manager della sanità, che oggi è in pensione ed ha eletto la provincia tirrenica come una delle sue mete preferite per trascorrere gran parte del tempo. Anche in questo caso i giudici non hanno dato ragione a Vullo.
Sara’ interessante, adesso, vedere se chi difende MICHELE VULLO, decidera’ o meno di ricorrere per CASSAZIONE ed, in tal caso, leggere il dispositivo della sentenza di quella Suprema Corte, a conclusione definitiva di questa vicenda.