Messina. Currò: "Il refendum su Montemare un atto di ribellione sociale"

Messina. Currò: “Il refendum su Montemare un atto di ribellione sociale”

Marco Olivieri

Messina. Currò: “Il refendum su Montemare un atto di ribellione sociale”

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sabato 30 Aprile 2022 - 06:56

Per il candidato al Consiglio comunale di Messina in Comune, "questa zona ha subito le spinte accentratrici dell'amministrazione De Luca"

MESSINA – «Il referendum proposto dal comitato Montemare è un atto di ribellione sociale». Antonio Currò (nella foto), candidato di Messina in Comune al Consiglio comunale per Luigi Sturniolo sindaco e segretario cittadino del Prc – Partito della rifondazione comunista, così si esprime in merito al quesito referendario per il quale si voterà sempre il 12 giugno. Ovvero il progetto di “variazione territoriale riguardante l’istituzione del Comune autonomo Montemare, ex XII e XIII quartiere del Comune di Messina”.

“Uno strumento democratico in risposta alle spinte accentratrici dell’amministrazione uscente”

Per Antonio Currò, «si tratta di una proposta che si traduce in un atto amministrativo e che si è dotata di un grande strumento democratico come quello referendario. I componenti del comitato hanno studiato la situazione e recepito un parere tecnico a livello regionale, procedendo in modo attento. Questi territori hanno subito, nella zona della I circoscrizione, le spinte accentratrici della gestione amministrativa di Cateno De Luca. Una gestione – sostiene il candidato di Messina in Comune – che non ha tenuto conto della conformazione geografica della nostra città, che si estende in lunghezza».

Pertanto, aggiunge il segretario del Prc, «la nostra conformazione territoriale pretende un’attenzione maggiore perlomeno per i Quartieri più distanti: la prima e la sesta circoscrizione. Se il comitato, rappresentando i quasi novemila abitanti di Montemare, circa ottomila e settecento, ha voluto il referendum, ciò è dovuto soprattutto alle scelte dell’ultima amministrazione comunale. Piuttosto che decentrare, il sindaco De Luca ha accentrato. Addirittura, voleva cancellare i Quartieri».

“Tutti devono sentirsi messinesi”

Ma qual è la posizione di Messina in Comune sul referendum? «Noi – spiega Currò – qualunque sia il risultato, ci proponiamo di realizzare l’opposto rispetto alle spinte a un’eccessiva centralizzazione. Vogliamo favorire, nei processi democratici e amministrativi, la vita e le specificità di tutti e due i Quartieri e in particolare della zona di Montemare. Noi stiamo lavorando, come programma, affinché i cittadini, tutti, si sentano messinesi», conclude il candidato al Consiglio comunale ed esponente della coalizione che sostiene Sturniolo come sindaco.

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6 commenti

  1. Un colpo al cerchio e un colpo alla botte……Nella vita, caro Curro’, ci si deve schierare. Si informi meglio, il referendum è stato chiesto nel 2010 e De Luca in tutto il mondo era tranne che a Messina. Poi 9000 abitanti circa.. dove li ha visti??? Sono poco piu di 6000 con un costante decremento. Questo Comune decreterebbe la morte definitiva dei villaggi nord e un danno per Messina. Tutti a votare NOOOOOO, no a poltrone poltroncine e sottopoltrone……..

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  2. Direi ai politici di Messina, PERCHE’ non ci avete pensato prima ? Montemare soffre di tutto, che dire … dalla negata vocazione territoriale che non esprime economia, dalla carenza di infrastrutture , dire no! NO! Solo perchè il solito politico Messinese non è d’accordo? Direi ……è tardi per le mire imperialiste Messinesi, e su questo non c’è partito di destra e sinistra, tutti d’accordo per farci morire di desiderio di tutto a noi Messinesi dell’area Tirrenica, dalla manutenzione in genere come delle nostre poche strade, dalla protezione paesaggistica montana e marina, le nostre colline e montagne franano perchè non c’è più agricoltura, le nostre spiagge spariscono a causa dell’erosione marina, perchè? Nel nostro territorio non c’è pianificazione Urbanistica consona, non abbiamo impianti sportivi, a Castanea un campo di calcio appena fuori dal borgo da anni è sparito, i cimiteri con i nostri cari sono tenuti a pascolo, non abbiamo diffusi impianti di rifornimento carburante, il servizio pubblico autobus stringato, e che dire ….difficile reperire un medico in zona in piena notte perchè non c’è nessuna struttura sanitaria di pronto soccorso, si può morire a Montemare! Tanto e molto è sparito, una frammentazione del tutto, siamo lo spezzatino di Palazzo Zanca, questo nell’indifferenza dei Politici di ogni sorta e dei Messinesi in genere di Palazzo Zanca. tutti hanno da fare quando si tratta di noi, hanno altro da fare, veniamo sempre molto dopo, perchè? Ci sono cose più importanti dei messinesi che vivono nella zona tirrenica. Cosa resta? Facciamolo da noi stessi quello che manca, W Montemare nel cuore e nell’anima fino alla morte!!!

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    1. Sbagliando ho messo un like…..perciò siamo 3 a 1……VOTIAMO NOOOO sarebbe la morte dei villaggi nord e un danno per tutta Messina a vantaggio di Palermo e Catania. Non si può accettare che già (?????) ci sono incarichi a mogli/mariti figli e amanti. No a poltrone poltroncine e sottopoltrone…..!!!!

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  4. Quello che in realtà fa gola ai promotori del referendum sono i finanziamenti statali che arrivano per gli enti locali, i posti da sindaco, assessori e consiglieri. Un modo per non lavorare e percepire comunque un reddito.

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  5. Sig Gabry guardi che per Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti non arriva un bel niente. Questo Comune di Montenessuno fallirebbe dopo……due settimane. Tenga presente che un Comune similare (Tortorici) indicato come esempio dai campioni è fallito con disagi per la popolazione per decenni. Un altro Comune che è stato costituito a Trapani, a distanza di 4 anni dal referendum, NON RIESCE A PARTIRE. Votiamo NO sarebbe la morte dei villaggi nord e un danno per Messina che perderebbe lo status di città metropolitana. NOOOOOO……

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