Messina, dalla salvezza al budget: il discorso integrale e tradotto di Doudou Cissé

Messina, dalla salvezza al budget: il discorso integrale e tradotto di Doudou Cissé

Redazione

Messina, dalla salvezza al budget: il discorso integrale e tradotto di Doudou Cissé

sabato 01 Febbraio 2025 - 12:00

Tutte le risposte del ceo e fondatore dell’Aad Invest Group alla presentazione della nuova proprietà del club

MESSINA – La presentazione della nuova proprietà del Messina calcio a Palazzo Zanca è stato uno degli eventi più attesi degli ultimi mesi per i tifosi. Doudou Cissé, ceo e fondatore dell’Aad Invest Group, ha parlato davanti a ultras, appassionati, giornalisti e addetti ai lavori, in francese e con al fianco una traduttrice. Ma qualche problema di lingua c’è stato. Ecco cos’ha detto durante la presentazione rispondendo alle numerose domande dei giornalisti.

La riorganizzazione del club e il settore giovanile

“Da qualche giorno stiamo valutando come riorganizzare il club ma la priorità oggi è finire il mercato con il nostro direttore sportivo, Domenico, per raggiungere il nostro obiettivo principale di quest’anno, la salvezza. Parlerò con il sindaco per lo stadio e un centro di allenamento. Come ho detto prima, parlerò con il sindaco a riguardo. Poi l’obiettivo sarà far salire la squadra nelle serie superiori e riorganizzare il settore giovanile. I giovani del Messina oggi si allenano a 30 km dalla città, devono tornare ad allenarsi qui da noi”.

Il budget del prossimo anno

“Oggi non possiamo fornire un budget per la prossima stagione, poiché l’urgenza, e mi ripeto, è mantenere la squadra in Serie C. Con Domenico, il nostro direttore sportivo, siamo ancora nel periodo di mercato e arriveranno ancora nuovi giocatori. Quindi, dalla prossima settimana inizieremo a lavorare su questo. In seguito vi farò una presentazione sul budget del prossimo anno. Ma dobbiamo fare le cose passo dopo passo. Darvi dei numeri oggi, scusate l’espressione, sarebbe mentirvi”.

Il caso Deinze

“Sul Deinze è totalmente falso quello che scrivono i giornali. Da più di un mese si dice che il club è in bancarotta. Ma la bancarotta è stata dichiarata solo pochi giorni fa, poiché ho deciso di lottare per salvare il club. Quello che i giornali dimenticano di dire è che il gruppo Aad a inizio febbraio pagherà tutti gli stipendi arretrati. Ora non è più un mio problema. Sono concentrato sul Messina e nient’altro. La società Aad ha contratto un prestito bancario. Con il sostegno di diverse famiglie facoltose, finanziamo i nostri club. Abbiamo famiglie che ci hanno sostenuto con 75 milioni per tutti i nostri progetti nei prossimi 5 anni”.

Fondi, stadio e… la Serie A

“Ovviamente, i 75 milioni non sono interamente destinati a Messina, ma il budget verrà definito nei prossimi giorni per stabilire la somma che useremo direttamente per il Messina. L’obiettivo ora è stanziare il denaro per la fine di questa stagione e per la prossima. Per quanto riguarda lo stadio, abbiamo iniziato a lavorarci da venerdì scorso. Presenteremo e forniremo le garanzie bancarie alla Federazione Italiana.
Il club va ristrutturato il più velocemente possibile, perché quando saremo in Serie A dovrete venire tutti a riempire lo stadio”.

L’avvicinamento a Messina

“Oggi l’unico socio di tutte le società sono io, non c’è nessun altro. Lavoravo in una banca e gestivo atleti di alto livello. Oggi, con Wally e Brahim, e anche con Stefano, abbiamo voluto implementare una nuova metodologia e un nuovo funzionamento per i club. Ci hanno parlato del Messina ed è per questo che siamo qui oggi. E abbiamo avuto altri collaboratori all’inizio, come Fabio, che ci ha aiutato a parlare con la famiglia Sciotto. La mia esperienza mi porta a voler sviluppare sia la squadra che i giovani talenti di Messina. Il futuro capitano del Messina deve essere un giovane di Messina”.

Cissé: “Io vengo dal popolo”

“Io non sono stato un calciatore, ho giocato a basket. Non vengo da una famiglia di milionari. Oggi sono come la gente di Messina, vengo dal popolo. Oggi il club ha dei debiti. Stiamo sistemando questi debiti, abbiamo già iniziato. La storia del Messina è sempre stata fatta di alti e bassi, con problemi finanziari. Oggi questo deve finire. Dobbiamo saldare i debiti prima di fare promesse. Una volta che i debiti saranno completamente estinti, entro la fine di febbraio credo, potremo avviare un nuovo progetto e risanare completamente il club. Ma per ora devo ancora occuparmi dei creditori che si stanno rivolgendo a noi. Dobbiamo prima risolvere tutto questo. Una volta fatto, potremo fare il resto. Ma sì, il club non è in una buona posizione finanziaria”.

Il confronto con Vincent Candela

“Tutti i giovani saranno invitati a tutte le partite fino alla fine della stagione. Per quanto riguarda i tifosi, abbiamo bisogno di loro e dobbiamo interagire. Quando dobbiamo fare un’iniziativa o una promozione, dobbiamo essere uniti e collaborare. Il Messina ha avuto un grande passato, con partite indimenticabili in Serie A. Ho dei ricordi di quando ero piccolo. Parlavamo qualche giorno fa con Vincent Candela, ci diceva di tutto il potenziale che c’era, quando ad alcune partite c’erano più di 40mila tifosi a Messina.
Potremmo investire a Messina anche in altri settori ma ne parleremo a tempo debito con le autorità”.

Le cifre dell’operazione con Sciotto

“Le cifre dell’atto notarile parlano solo dei 2,5 milioni che abbiamo dato alla famiglia Sciotto. Gli 1,5 milioni in più sono i debiti che dobbiamo saldare a livello di club. Ma non abbiamo ancora investito nel club. Credo che ci salveremo. Resteremo comunque, qualunque cosa accada. Saremo qui per diversi anni. Se avete una casa o un posto dove posso venire ad abitare, ditemelo, ne sto cercando una.
Sono appena arrivato e devo ancora andare in banca per le firme. Se volete, vi mando una copia del conto che vi mostrerà che avremo la capacità di pagare tutto ciò che deve essere pagato. Ma tutti saranno pagati, stipendi e quanto necessario, alla data prevista. Stamattina abbiamo pagato più di 100.000 euro di un vecchio debito”.

Priorità a “stabilizzare il club”

“Per me la cosa più importante quando si parla di calcio è capire i giocatori. La cosa più importante per me era circondarmi di giocatori con esperienza internazionale. Wally e Brahim sono stati giocatori professionisti di alto livello per anni. Mi permettono di avere un legame e un dialogo coerente con Domenico, il direttore sportivo del club. Insieme a Stefano, ci permettono di andare tutti nella stessa direzione per aiutare il Messina. Se ognuno pensa a sé stesso, non riusciremo ad aiutare il club a salvarsi. Il mio ruolo è stabilizzare il club finanziariamente. Wally e Brahim sono qui per aiutare il nostro direttore sportivo e Stefano a stabilizzare l’aspetto sportivo. Se vogliono dire qualcosa…”

Brahim Thiam: “Messina mi ha colpito”

Brahim Thiam ha aggiunto: “Parlerò io, perché sono abituato, visto che vivo ancora ad Ajaccio e la Corsica è un’isola come la Sicilia. Con un popolo, dei valori, il sole, il mare, la passione… e i vantaggi e gli svantaggi di questa passione. Quello che posso dirvi è che in questa sala forse non siamo in molti, ma sono forse quello che ha fatto la più lunga e importante carriera calcistica di alto livello. Wally e io ci conosciamo dal 1993, quando giocavamo insieme nella nazionale francese. Quando mi hanno proposto il progetto, mi ha colpito. Il calcio, il popolo di Messina, un club nato nel 1900, creato da Alfredo Marangolo, credo. Un club che ha conosciuto momenti di gloria tra il 2000 e il 2005 con la Serie A, alternando periodi di euforia a retrocessioni ed esclusioni dal campionato italiano. Dopo aver analizzato tutto ciò… ho avuto la fortuna di giocare in posti come Malaga, in Spagna, una città di calcio e passione un po’ come qui. E quando vedo il lavoro che sta facendo Domenico per cercare di rimettere a galla questa barca… mi viene voglia di giocare anche a me. Vorrei giocare per il Messina”.

“Stamattina mi sono alzato, ho camminato un po’ per strada e ho incontrato due o tre persone alle 8 del mattino. Abbiamo parlato di calcio. Le città di calcio sono così. Quando sono tornato alle 7:30/8, qualcuno per strada mi ha parlato di calcio. Sai di essere in un posto diverso dagli altri. Sono qui da pochi giorni e ho già capito che Messina è una città importante. Quindi, per concludere, non c’è magia. Andiamo avanti passo dopo passo. La verità oggi è il campo: vincere domani e poi pensare alla partita successiva, cercando di salvarci tutti insieme. Perché se siamo qui, e siamo qui da qualche giorno, è perché crediamo in questo progetto, crediamo in voi, vogliamo condividerlo con voi e forse un giorno mangeremo una pizza tutti insieme per festeggiare. Sicuramente tornerò”.

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