La copertura della vasca di pretrattamento e della sezione di grigliatura è imminente e consentirà di abbattere le emissioni del 70 %. A fine lavori saranno eliminate del tutto
Efficientamento, messa in sicurezza e, soprattutto, niente più puzza. I residenti della zona di Mili lo denunciavano da anni, abitare vicino al depuratore è un “inferno”, che però ora sembra volgere al termine.
All’opera la Sicil Tecno Plus di Belpasso (Catania), che ha offerto un ribasso del 21,12 % su una base d’asta di 2 milioni 428mila euro, per un importo finale di 1 milione 919mila euro, fondi del Masterplan/Patto per il Sud.
I lavori sono giunti a una percentuale del 40 % e la conclusione è prevista entro giugno. Le emissioni odorigene (cioè la puzza) saranno eliminate con l’incapsulamento delle vasche e l’installazione di filtri per il trattamento dell’aria. La copertura della vasca di pretrattamento e della sezione di grigliatura è imminente e consentirà di abbattere le emissioni del 70 %. Ci sarà, poi, un nuovo sistema di ossigenazione delle vasche di aerazione mediante l’installazione di diffusori a bolle fini e soffianti in luogo delle turbine.
Previsti anche l’adeguamento dell’impianto elettrico e quello antincendio; l’installazione di un sistema fotovoltaico; il ripristino delle opere in ferro e dei calcestruzzi ammalorati delle principali sezioni dell’impianto di depurazione e l’installazione di un sistema informatico avanzato per la gestione e il controllo delle fasi del processo di depurazione. Le spese energetiche saranno ridotte del 30 %.
Ieri un sopralluogo col sindaco Cateno De Luca, l’attuale presidente dell’Amam, Loredana Bonasera, l’ex Salvo Puccio, l’ing. Luigi Lamberto e l’assessore Francesco Caminiti.
Puccio: “Puzza già ridotta, a breve eliminata del tutto”
“Al nostro arrivo il depuratore non aveva le autorizzazioni di legge, ora sì – dice Puccio -. Qui era previsto un impianto per il trattamento dell’umido all’aperto, tecnicamente irrealizzabile, tant’è che era fermo alla commissione Via. Con la rimodulazione dei fondi è stato rifatto da zero il progetto di adeguamento del depuratore, mentre l’umido si tratterà al chiuso, nelle biocelle a tenuta stagna, con un finanziamento da 30 milioni a valore sul Fondo di sviluppo e coesione 2021-27. La puzza è già ridotta grazie alla gestione chimica e dei flussi dell’acqua, con le capsule sarà eliminata del tutto. Nell’autocontrollo del monitoraggio i valori sono tutti sotto soglia e la commissione europea ha registrato un miglioramento, dal 2020 al 2021, della qualità delle acque di balneazione”.
Vorrei fare i complimenti a tutti coloro che stanno portando a termine anche questa incompiuta.
Vorrei chiedere, visto l’argomento, ai protagonisti di questa vicenda (tranne la ditta), com’è finita con il progetto del depuratore di Tono ed a che punto si trova il suo iter burocratico.