L'ordine degli avvocati di Messina ha voluto sottolineare le Persone Italiane Internate non erano oggetti
MESSINA – L’ordine degli avvocati di Messina ha discusso, durante un evento di aggiornamento, della “violazione dei diritti delle persone italiane internate”. Durante la discussione oggetto di studio si è voluto adottare la parola “persone” proprio a sottolineare che si trattava di Persone e non di oggetti, come sono stati considerati invece i ragazzi del ’43.
E così l’Ordine degli Avvocati di Messina che, durante l’epoca fascista si era dovuto adeguare alla svolta dettata dal regime, con la cancellazione di coloro che avessero svolto una pubblica attività in contraddizione con gli interessi della nazione, e dove si erano affacciati i sindacati fascisti , si è trovato a discutere l’importante problema dei diritti personalissimi di quelle persone che nel 1943 avevano fatto parte dell’esercito regolare e si erano trovate , dopo l’armistizio, ad essere depauperate dei diritti garantiti dalla Convenzione di Ginevra a tutti i prigionieri di guerra.
La frequenza del corso ha comportato per gli avvocati l’attribuzione di 3 crediti formativi, 2 ordinari ed 1 in deontologia forense, mentre è stato possibile seguire l’evento anche in diretta streaming. L’evento svoltosi in presenza e con collegamento online è stato seguito da 280 persone.