Il deputato chiede al governo "urgenti correttivi", necessari per Messina e per tanti Comuni del Sud
MESSINA – Il deputato messinese Francesco D’Uva non ha dubbi: “Le norme per accedere ai fondi contro lo spopolamento vanno riviste. In un’interrogazione parlamentare, ho chiesto al governo urgenti correttivi”. In particolare, sono molti i Comuni del Sud d’Italia, come Messina, a essere penalizzati.
“A Messina la soglia di povertà non è tale da consentire l’accesso ai fondi”
Sottolinea l’esponente del Movimento 5 Stelle: “Ci sono diverse realtà in tutto il Paese in cui, pur essendoci un forte spopolamento, la soglia di povertà non è tale da consentire l’accesso a questi fondi. Ciò accade anche nella mia città, Messina, che non può godere di questa forma di sostegno. Una vera e propria stortura che colpisce una miriade di Comuni, in particolare al Sud, rispetto alla quale sono urgenti tutti i correttivi necessari”.
L’interrogazione al governo da parte di D’Uva
Spiega il deputato: “Nei giorni scorsi ho presentato un’interrogazione con cui chiedo al governo di valutare l’opportunità di monitorare, mediante l’Agenzia per la coesione, tutte le difficoltà legate agli interventi finanziati con il decreto del presidente della Repubblica di ripartizione del Fondo di sostegno ai Comuni marginali. L’obiettivo è adottare le iniziative necessarie a garantire nuovi utilizzi delle risorse in questione. In primis, la costruzione di infrastrutture ex novo su aree pubbliche”.
In merito all’interrogazione, il parlamentare M5s ringrazia la ministra per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, e la sottosegretaria Dalila Nesci, presenti in aula, “per l’impegno assunto nell’intento di migliorare gli strumenti messi in campo e di supportare i Comuni italiani, specialmente quelli del Mezzogiorno, colpiti dal fenomeno dello spopolamento”.
Allarme criminalità sulle risorse disponibili: “Occorre vigilare”
Per il deputato messinese, in questa fase, bisogna stare particolarmente attenti: “Stiamo vivendo una situazione molto delicata. Ci sono tante risorse disponibili e la criminalità organizzata è pronta a metterci le mani sopra. Dobbiamo impedire che ciò avvenga”.
Da qui l’avvio di protocolli che D’Uva vorrebbe stabiliti per legge: “Molte Regioni stanno siglando, con i comandi della Guardia di finanza e la Direzione Nazionale Antimafia, dei protocolli per il rafforzamento delle reciproche azioni a tutela della legalità nell’utilizzo delle risorse finanziarie pubbliche legate ai fondi del Pnnr. Sarebbe auspicabile che tali protocolli fossero previsti per legge e non lasciati alla discrezionalità delle singole Regioni. Sono certo che il governo considererà tutte le ipotesi dirette a tutelare la nostra economia legale”.