Viaggio storico nel rapporto privilegiato tra l’Ordine di S. Ignazio e la città dello Stretto
MESSINA – I gesuiti: una tradizione a Messina. Sul tema pubblichiamo un excursus di Renato Zafarana, preside in pensione e componente Meic, Movimento ecclesiale d’impegno culturale. Il professore Zafarana lancia anche un appello finale affinché questo rapporto non si perda.
Negli anni della prima metà del XVI secolo si stabilì una proficua collaborazione culturale e istituzionale tra la Compagnia di Gesù, da poco approvata, e il lungimirante ceto dirigente messinese, informato dell’alto livello culturale dei padri. Messina fu così uno dei primissimi luoghi nel mondo in cui si insediò la Compagnia di Gesù.
Messina accoglie i gesuiti
A seguito di accordi epistolari tra S. Ignazio e il Senato messinese, i primi dieci padri della Compagnia di Gesù giunsero in città l’8 aprile del 1548 e da subito avviarono le lezioni per la gioventù e l’attività missionaria.
La collaborazione tra Senatori e Ordine portò così alla nascita del Primum ac Prototypum Collegium Societatis Iesu,primo Collegio in assoluto nel mondo fondato dall’Ordine anche per alunni esterni non destinati al sacerdozio.
Con approvazione papale, la Compagnia intendeva avviare in città sia un Collegio per adolescenti e sia uno Studium dove essi avrebbero continuato e perfezionato i loro studi con orientamento confessionale. Il Senato, invece, propendeva per una cultura “laica” come avveniva nelle principali Università italiane.
Dopo alterne e complesse vicende che continuarono per anni, lo Studium con insegnamenti di ordine superiore rimase nella gestione della città. I Gesuiti fondarono e mantennero la guida di un loro Collegium. Da allora la missione apostolico-culturale dei Gesuiti a Messina ha significativamente contribuito a formare fino ad oggi la classe dirigente cittadina con l’apertura di numerosi collegi e scuole di ogni ordine e grado, non trascurando la formazione cristiana del popolo.
Cronologia essenziale degli edifici e chiese costruiti dai Gesuiti in città nei 476 anni della loro presenza in città
Fin dai primi anni, la Compagnia diffuse la sua presenza in città acquistando e riaprendo al culto su mandato arcivescovile numerosi antichi conventi, chiese e case per esercizi spirituali anche fuori città. Ma i padri vollero consolidare e caratterizzare il loro rapporto privilegiato con la comunità messinese anche con la costruzione di nuove artistiche chiese e superbi edifici per farne luoghi di culto, scuole, case professe, collegi e noviziati. Oggi, purtroppo, non è più possibile ammirare la bellezza architettonica di quegli edifici della Messina di allora perché o distrutti o gravemente danneggiati dai terremoti del 1783 e del 1908 o da eventi bellici.
La nostra città ha infatti ospitato le seguenti strutture: la chiesa di S. Nicolò dei Gentiluomini e la Casa Professa (1715-1908). Il Noviziato (1576-1908), Casa di Probazione. La chiesa di S. Maria la Natività (1603-1908). Il Collegium Prototypum (1608-1767, per espulsione dalla Sicilia dei Gesuiti; cade nel 1908). La Casa di Terza Probazione S. Francesco Saverio con attigua chiesa di S. Carlo (1635-1689, distrutti per ragioni militari). La chiesa S. Giovanni Battista (1747-1783). Il Collegio S. Francesco Saverio (1689-1767, per espulsione dalla Sicilia dei Gesuiti, abbattuto dopo il 1908).
Con il ritorno dei Gesuiti in città, nel 1884, e dopo le distruzioni e i lutti causati dal terremoto del 1908, abbiamo assistito ad una rinnovata progettualità con la costruzione in centro-città, nel 1925, del Collegio S. Ignazio aperto all’istruzione secondaria e, nel 1933, con l’inaugurazione dell’attigua Chiesa di S. Maria della Scala, entrambi gli edifici demoliti nel 1975 per complesse ragioni, nell’assoluto disinteresse dei messinesi. Oggi, dei Gesuiti, nello stesso luogo è aperta al culto una piccola elegante chiesa dedicata, come la precedente, a S. Maria della Scala.
Una presenza che non deve finire
La presenza dei Gesuiti a Messina – iniziata nel lontano 1548 e giunta, superando le vicissitudini della storia, fino ai nostri giorni con una loro ormai esigua presenza – sembra che stia arrivando al suo epilogo. Rattrista constatare che il prossimo e probabile abbandono di Messina da parte dell’Ordine (non si hanno notizie sull’arrivo di altri padri) stia avvenendo nell’assoluta indifferenza della comunità messinese, incapace di valutare la gravità della perdita culturale, civile e cristiana che si aggiungerà alle tante altre vissute dalla città nel suo recente passato.
Prof. Renato Zafarana (componente Meic Messina)
” abbiamo assistito ad una rinnovata progettualità con la costruzione in centro-città, nel 1925, del Collegio S. Ignazio aperto all’istruzione secondaria e, nel 1933, con l’inaugurazione dell’attigua Chiesa di S. Maria della Scala, entrambi gli edifici demoliti nel 1975 per complesse ragioni, nell’assoluto disinteresse dei messinesi”
Furono abbattuti per le assolute necessità dell’ordine di fare cassa e nulla avrebbero potuto i messinesi contro quella decisione.