Da Palazzo Zanca una nota a Palermo per chiedere di sospendere il Piano di assetto idrogeologico. Gran parte dei progetti edilizi dovranno essere autorizzati dall'Autorità di Bacino regionale, si rischia di non poter rispettare le scadenze del bonus 110 %
Messina diventa “gialla” per circa l’80 % del suo territorio. E’ quanto prevede l’aggiornamento della parte geomorfologica nel Pai regionale, piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico, in vigore dallo scorso 21 maggio, che indica la città dello Stretto come “sito di attenzione per suscettibilità elevata e molto elevata a colate rapide (dati di base Studio Enea 2014)”.
Cosa comporta? Che gran parte dei progetti edilizi dovranno essere autorizzati dall’Autorità di Bacino regionale, con iter burocratico allungato, e si rischia di non poter rispettare le scadenze previste dal bonus 110 %.
Ecco perché il Comune di Messina ha scritto alla Regione, chiedendo di sospendere la validità del Pai. “Il vincolo – si legge nella nota – costringe i proprietari a ottenere, prima della realizzazione dell’intervento, il rilascio di una specifica autorizzazione amministrativa, oltre al titolo abilitativo edilizio”.
Gli ingegneri: “Così si blocca l’edilizia”
E anche l’Ordine degli ingegneri non ci sta: “Alla fine hanno vinto coloro che volevano definitivamente bloccare l’edilizia. Un settore che da solo stenta a ripartire. Pensando di essere i paladini di un territorio da preservare, invece sono diventati i “distruttori” di un’economia basata sul costruire. Ed è proprio così, Messina la città che da ieri era “la più vincolata d’Italia” forse da oggi lo sarà anche a livello europeo, rendendola un “campo minato” per chi volesse pensare a costruire qualsiasi manufatto o pertinenza. Un disegno politico ben studiato da tempo e che oggi si è concretizzato con l’ultimo atto che definitivamente sancisce l’impossibilità di operare progettualmente nella legalità”.
Secondo gli ingegneri, il quadro normativo pone a Messina una “cintura di castità edilizia”: oltre ad un territorio (circa il 75%) già precedentemente interdetto dalla Zps (Zone a Protezione Speciale) e dalle “interpretazioni normative” regionali (ultimamente sconfessate dal Tar), è ad alto rischio sismico, è interessato da un Piano Paesaggistico stringente; la fascia a nord è caratterizzata da una zona denominata “Q” che impedisce qualsiasi edificazione tranne che in casi particolari di compensazione di parti pavimentate; la zona sud è caratterizzata dalle ex zone Asi e Zis è ed bloccata dal 2012. Di recente è nato un nuovo vincolo o procedura denominata “invarianza idraulica”. Ciliegina sulla torta… il nuovo e aggiornato Pai”.