"Messina e provincia senza ginecologi per l'interruzione di gravidanza"

“Messina e provincia senza ginecologi per l’interruzione di gravidanza”

Redazione

“Messina e provincia senza ginecologi per l’interruzione di gravidanza”

sabato 23 Settembre 2023 - 07:55

Rosario Duca, per Arcigay Messina Makwan, scrive alla direzione Asp e propone un tavolo tecnico: "L'unico non obiettore sta andando in pensione"

MESSINA -“L’unico medico ginecologo non obiettore dell’intera provincia di Messina, Rosario D’Anna, è ormai prossimo alla pensione. Ciò comporterà l’interruzione del servizio di assistenza medico sanitaria per tutte le pazienti che vorranno accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, con conseguenze civili, penali e amministrative per le strutture ospedaliere del territorio messinese. Strutture che sono tenute, nel rispetto della legge 194/1978, a dotarsi del personale e dei mezzi idonei a garantire tale servizio”. Lo scrive alla direzione dell’Asp Rosario Duca, presidente del Comitato provinciale Arcigay Messina Makwan. Duca chiede che venga convocato un tavolo tecnico per una rapida risoluzione.

Si legge nel documento: “L’associazione Arcigay Messina, già parte del Comitato consultivo aziendale del Papardo e del Policlinico, supporta per statuto tutte le persone che, a vario titolo, sono destinatarie di comportamenti discriminatori, lesivi della loro dignità e benessere psico-fisico. Pertanto, riteniamo sia necessaria la convocazione di un tavolo tecnico per capire al meglio come verrà garantito il servizio. Per una maggiore partecipazione, trasparenza ed efficacia del tavolo, chiediamo che per esso siano convocati l’assessore alla Sanità della Regione Sicilia e i Comitati consultivi di Policlinico e Papardo”

12 commenti

  1. Ci pensassero prima. Siamo nel 2023, tutti sanno che se si fa sesso senza preservativo, c’è sempre un rischio di gravidanza. E anche col preservativo, c’è sempre un remoto rischio, se si rimane dentro. Ancora nel 2023, facciamo finta di non saperlo! Non ci prendiamo in giro: molte persone, non usano il preservativo, con la leggenda metropolitana del: “Lui si sa trattenere” e “Io esco per tempo”. Lo fanno senza preservativo e poi vogliono abortire. “Prevenire, è meglio che curare”. E sottolineo preservativo, che è, se di marca, e ben conservato, più sicuro della pillola. Senza contare che riduce la trasmissione di malattie infettive.
    E infine, che volete fare, obbligare i medici a fare una cosa che per coscienza non vogliono fare? Lo sapete perché la maggioranza dei medici obietta? Perché da medici, sanno che dopo il concepimento, è di fatto, una persona in miniatura, indifesa. Ci si pensi prima del concepimento. Ci sono i mezzi. Si trovano preservativi di marca in offerta nei supermercati. Li mettono in offerta, perché “non li compra nessuno”. E poi, vogliono abortire. E pretendono i medici disponibili.
    Tutto questo esula, dal dramma di chi abortisce per gravi malformazioni, o a scopo terapeutico. Io critico l’aborto come metodo contraccettivo (bevo e faccio sesso, ad esempio), non l’aborto in ogni caso e in ogni circostanza. Come nessuno ha il diritto di uccidere una vita indifesa, nessuno ha il diritto di caricare su una vita, il fardello di una grave malattia, o di una grave malformazione. Nemmeno i genitori.
    Quanto all’aborto per motivi economici, come sopra. 10 Euro scarsi di preservativi di marca, li possiamo spendere praticamente tutti. Meglio 10 Euro oggi, che 100 o 1000 Euro domani. O più di e molto più di 1000 Euro.
    E nessuno se ne esca con i diritti delle donne! Esistono prima di tutto, i diritti dei bambini. Poi, dopo, quelli di donne e uomini. E diciamolo, esistono anche, prima di tutto e di tutti, i diritti di Dio! E che cavolo!

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    1. Vorrei la sua visione semplicistica della vita.
      Si deve vivere davvero bene.
      Un buon fine settimana signor Franco

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      1. Visione semplicistica della vita, ce l’ha chi fa sesso, non pensando prima alle conseguenze. Vivo benissimo non avendo bambini sulla coscienza. Grazie. Ci penso prima.

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  2. Marcella Millimaggi 23 Settembre 2023 10:28

    e purtroppo esistono anche i medici bugiardi che obiettano quando l’attività abortiva rientra negli orari di servizio e nello stipendio che percepiscono. Non obiettano più quando esercitano tale attività nel loro ambulatorio privato. Dinanzi ai soldi in nero costoro hanno un immediato sussulto di piacere e sviluppano endorfine come quelle delle donne nell’immediatezza del parto, che fanno loro dimenticare che trattasi di un omicidio seppure “mini” esattamente come alle donne i dolori del parto. Le cronache sono piene di questi episodi e di nomi.

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  3. Non sapevo che in Afghanistan o in Iran leggessero Tempostretto. Il commento è limite dell’accettabile.

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    1. Infatti in Afghanistan o in Iran uccidono bambini indifesi.

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  4. Sig. Franco in una repubblica degna di questo nome ogni cittadino è libero di fare ciò che vuole nei limiti della legalità, in Italia l’aborto è legale per legge, perciò ognuno è libero di decidere su ciò che vuole fare, i medici obiettori dovrebbero essere sospesi dalla professione, e mandati a casa dalle strutture pubbliche, per interruzione del pubblico servizio, sig. Franco siamo in un paese civile. Se ciò non le aggrada vada a vivere in quei paesi e magari diventi mussulmano integralista.

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    1. Concordo. “Ogni cittadino è libero di fare ciò che vuole nei limiti della legalità”. Infatti è la Legge a prevedere l’obiezione di coscienza. Se ne faccia una ragione.
      Poi, ogni cosa legale, non è necessariamente giusta. I mussulmani integralisti, e sottolineo integralisti, praticano l’omicidio. Lei ha un po’ di confusione in testa.

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  5. Si penta e batta la mano sul petto. Le raccomando inoltre di non indossare il cilicio da ubriaco visto che ci tiene tanto a dire che ama bere.

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    1. Come tutte le persone intelligenti, quando sbaglio, mi pento e cerco di correggermi. Ed è appunto indice di Intelligenza e grandezza, comportarsi così nella vita. Uno stile di vita onorevole. Se la gente imparasse a scusarsi quando sbaglia, la vita sarebbe migliore. Anche perché, per evitare di scusarsi (cosa un po’ fastidiosa, lo ammetto) l’unico modo è non sbagliare. Salvo comportarsi come quelle persone che pur sbagliando, non di scusano. Non amo bere, se non nei limiti del lecito per non mettere in pericolo la mia vita, la mia salute, e quelle degli altri. Se bevo troppo, non guido. E comunque non tanto da fare cose di cui poi dovrei pentirmi. Ad esempio. Scusarsi, pentirsi, riconoscere quando si sbaglia, è il primo passo per diventare persone migliori. Se non si fa quel passo, si può solo peggiorare, o rimanere ancorati alla nostra mediocrità.

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  6. Sig. Franco, io in tribunale ci vado quasi tutti i giorni e quindi la legge è legge indipendentemente che sia giusta o sbagliata.

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    1. Prendo atto del fatto che riconosce che una Legge, benché Legge, può essere sbagliata.

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