Il report “La città in cifre” misura lo stato di salute di alcuni settori, e più precisamente: imprese; reddito; lavoro; turismo; Trasporto pubblico; e rifiuti
Messina è una città povera. La classe prevalente in città è quella che ha un reddito che va da 0 a 10 mila euro. Il dato, impietoso, emerge dal report “La città in cifre”.
Lo studio offre una sintesi su alcune tematiche rilevate nel Comune di Messina nell’ambito delle indagini relative ai dati ambientali 2018 dell’Istat ed Ecosistema Urbano di Legambiente, integrate con altre fonti quali l’Istat, la Camera di Commercio di Messina, l’Osservatorio Turistico Regionale, l’Autorità Portuale ed il MEF Dipartimento Finanze.
Il report misura lo stato di salute di alcuni settori, e più precisamente: Imprese; Reddito; Lavoro; Turismo; Trasporto pubblico; e Rifiuti.
I dati sul reddito sono relativi all’anno 2017, anno di riferimento delle dichiarazioni fiscali presentate nell’anno 2018. Per quanto riguarda gli altri settori, i dati sono aggiornati al 31 dicembre 2018.
Vediamo nel dettaglio settore per settore
Reddito
I dati relativi al reddito sono allarmanti e fotografano la situazione di grande povertà nella nostra città. La classe prevalente in città è quella da 0 a 10.000€, pari al 32,2% del totale. Rispetto all’anno 2012 si evidenzia la crescita del numero di contribuenti nelle classi da 26.000 a 55.000 euro (+6,67%), da 75.000 a 120.000€ (+2,71%), così come registrato lo scorso anno. Crescono di 410 unità (40%) coloro i quali sono privi di reddito, mentre diminuiscono i contribuenti delle altri classi in particolare quelli tra 15.000 e 26.000 (-8,1%), tra 10.000 e 15.000 (-6,7%) e quelli tra 0 e 10.000 (-1,2%). Diminuiscono rispetto all’anno precedente il numero di contribuenti con redditi da lavoro autonomo (-5,6%) contrazione molto più evidente rispetto al 2012 (-22,8%) pari a 2.187 unità in meno. Diminuiscono anche i redditi da pensione -1,% pari a 2.727 unità in meno.
Lavoro
Il reddito dei messinesi è basso perché poche sono le opportunità di lavoro in città. E quelle che ci sono spesso non sono retribuite adeguatamente. Nell’anno 2018, decrescono gli occupati, -7,2% rispetto al 2017. La stima del tasso di occupazione si attesta per tanto a 37,9%, circa 2,7 % in più rispetto all’anno precedente ed il più basso tra i grandi comuni. Diminuiscono in città i disoccupati rispetto all’anno precedente (-6,07%), ma cresce il tasso di disoccupazione (+0,3%) rispetto al 2017. Cresce anche il tasso di inattività, pari nel 2018 al 42,1%. Questo dato è il più basso dei comuni del Sud Italia, è infatti superato da Palermo (50%), Bari (44,1%), Napoli (43,3%) e Catania (42,9%)
Imprese
I dati relativi alle imprese registrano a un parte un incremento, dall’altra un decremento. Nell’anno 2018 le imprese registrate nel comune di Messina sono 20.170 in crescita rispetto all’anno precedente (+195). I dati evidenziano che tale andamento è determinato dall’incremento di registrazione di Imprese non classificate mentre si rileva un saldo negativo in quasi tutti gli altri settori Ateco (ATtività ECOnomiche) in particolare nel commercio al dettaglio (-137 imprese), nelle Attività dei servizi di ristorazione (-45), nelle Altre attività di servizi per la persona (- 28) e nel settore Costruzione di edifici (-22 imprese).
Trasporto pubblico
Il report “La città in cifre” scatta una fotografia del trasporto pubblico e ci dice che si registra una lieve crescita della superficie aree o isole pedonali, che passa da 92.570 a 93.942mq. Aumenta, nel 2018, il numero di veicoli destinati al trasporto pubblico, 103 contro i 78 dell’anno precedente, di questi il 56% sono veicoli conformi alla norma euro 6, il 17% euro 4 e solo il 16% inferiori o uguali ad euro 1. Sono 102 le licenze di taxi rilasciate e 18 quello con noleggio con conducente (NCC).
Decresce l’offerta complessiva (in milioni di posti km) del trasporto pubblico sia per gli autobus (da 309,9 a 286,18) che per il Tram (da 64,08 a 59,94).
Continua la crescita del numero di passeggeri trasportati, +4,17% rispetto al 2017 e +53,39% rispetto al 2011. Degli 11.417,000 di passeggeri trasportati il 35% utilizzano il mezzo in modo intermodale (tram autobus).
Rispetto all’anno precedente crescono: i titoli di viaggio corsa semplice (+0,29%), gli Abbonamenti mensili (+6,79%), gli abbonamenti annuali (+8,27%) e gli abbonamenti per studenti (+3,5%) rispetto all’anno precedente e +14,8 rispetto al 2012
Rifiuti
Nel 2018 Messina produce quasi 9 tonnellate in più di rifiuti rispetto all’anno precedente, per un totale di rifiuti prodotti pari a 120.189 tonnellate. Sono state 113.421 le tonnellate di rifiuti conferiti in discarica, Cresce la raccolta differenziata, +6.036,00 tonnellate rispetto al 2017. Nel 2018 erano 26.000 gli abitanti serviti da raccolta domiciliare dei rifiuti e 1300 le famiglie che praticano il compostaggio domestico.
Nell’anno 2018, la quantità di rifiuti differenziati cresce rispetto all’anno precedente di quasi 4 punti percentuali attestandosi al 18,09% del totale dei rifiuti prodotti. In termini di variazione percentuale la differenziata cresce del 38% circa e l’indifferenziata del 3% circa rispetto al 2017.
Crescono i rifiuti prodotti pro-capite pari a 514,9 Kg nel 2018, pari al +9,04% rispetto al 2017 e +1,96% rispetto al 2012. Ogni famiglia, nell’anno 2018, ha prodotto in media 1.212,7 Kg di rifiuti di cui solo 219,4 di differenziata. In media ogni abitante ha prodotto 93 Kg circa di differenziata e 422 Kg di indifferenziata.
Rispetto all’anno precedente cresce la quantità di carta e cartone raccolti (+28,37%), di vetro (+13,02%), della plastica (+18,47%).
DLT
Ma se crescono i rifiuti non vi viene il sospetto che girino più soldi di quanto dicono le statistiche?????
Ma se il reddito diminuisce come è possibile che aumenta il conferimento dei rifiuti?dice un vecchio detto…cu mancia fa muddrichi
E’ diventato IMPOSSIBILE vivere civilmente a Messina.Saranno “semiserie” le considerazioni dell’artico:non c’è lavoro, ma tanta DELINQUENZA e decadenza di CIVILTÀ!!!! I messinesi VIVONO DI ELEMOSINA, dignità ed orgoglio sono LUSSI che non trovano….. albergo.Prostituzione,droga e malaffare arruola disperati che, rifiutando di ABBANDONARE questo GIRONE,si concedono alla MALAVITA.POVERA MESSINA e ….nessuno insegna virtù.
Se pensate che autonomamente si ristabilisca la civiltà educazione e legalità state sbagliando ….. qui la colpa principale sono le istituzioni e di chi viene pagato per mantenere la legalità pensa solo a incassare lo stipendio……….
E menomale che lo dicono i numeri, altrimenti non ce ne saremmo mai accorti
La povertà non si misura con i rifiuti .Le statistiche spesso non dicono il vero ci dovrebbero dire come sono arrivati a quelle statistiche e poi chi controlla i conteggi delle statistiche ???
Troppa disoccupazione contro moltissime persone che fanno 3 lavori e con 3 pensioni.
Dove sono i nostri politici ? ESISTONO per questi argomenti poco piacevoli ?
Lo Monte batti un colpo se ci sei ?