Nel 2016 era stato approvato con 511 giorni di ritardo, oggi addirittura in anticipo
MESSINA – Il bilancio di previsione 2014 del Comune di Messina era stato approvato dalla giunta il 29 novembre 2014 e dal Consiglio il 31 dicembre 2014. In pratica, a fine anno, quando andava fatto il consuntivo, il Comune aveva invece fatto il bilancio in previsione di quanto in realtà aveva già speso.
IL RECORD NEGATIVO DEL 2016
L’anno dopo ancora peggio. Il previsionale 2015, alla quarta versione e dopo un parere negativo dei revisori, era stato approvato dalla giunta il 22 aprile 2016 e dal Consiglio il 25 maggio 2016, cioè con 511 giorni di ritardo, picco massimo. Poi, finalmente, il trend si inverte: nel 2016 i giorni di ritardo sono 340, nel 2017 299, nel 2018 262. Nel 2019, primo anno di giunta De Luca, 54.
L’OK DI OGGI CON 10 GIORNI DI ANTICIPO
Arriviamo ad oggi. L’amministrazione approva il previsionale con delibera numero 763 del 1 dicembre 2019, con 11 giorni di ritardo rispetto al limite del 20 novembre. Il Consiglio lo approva il 21 dicembre, con 10 giorni di anticipo rispetto al limite del 31 dicembre. Si passa così dai 511 giorni di ritardo del 2015 ai 10 giorni di anticipo del 2020.
COSA C’E’ NEL BILANCIO PREVISIONALE 2020-22
Un bilancio che vale 830 milioni, rispetto ai 591 del 2016, i 738 del 2017, i 747 del 2018 e i 735 del 2019. E cosa contiene? “Conferma i fondi per la manutenzione straordinaria degli alberi; conferma le misure del prfp (piano riequilibrio finanziario pluriennale) 2014-2033; conferma la riduzione a carico del bilancio di spese per servizi sociali (7 milioni), che arrivano da fondi extrabilancio; inserisce 1,9 milioni annuali, fino al 2038, del trasferimento regionale per il personale stabilizzato dalla legge regionale 27 del 2016, che fino al 2018 erano a carico del bilancio comunale, più 876mila euro per i contrattisti; il trasferimento del Comune ad Atm passa da 19 a 21 milioni, con previsione a 24 milioni nel 2021 e 26 milioni nel 2022, a fronte di una riduzione di trasferimenti regionali del 25 %; consentirà acquisizioni immobiliari come la “Città del Ragazzo” e l’area “Torri Morandi””.
L’AVANZO DI AMMINISTRAZIONE
Ma la giunta De Luca conta di farlo “lievitare” fino a 880 milioni, con le quote di avanzo derivanti dall’approvazione del consuntivo 2019, entro febbraio 2020, dopo aver adottato un preconsuntivo di gestione entro gennaio. Il Comune ha in “pancia” avanzo vincolato, come da rendiconto 2018, per 101 milioni e non è un vanto, come invece sarebbe il pareggio, perché vuol dire che non si è speso per le risorse previste a copertura dei servizi.
L’ANALISI DEI VINCOLI
Il Dipartimento Servizi Finanziari ha completato l’analisi dei vincoli da avanzo. L’obiettivo è quello di recuperare, tra gli altri, 6 milioni da destinare alla manutenzione straordinaria delle strade, 4 milioni alla viabilità e mobilità urbana, 3 milioni alla manutenzione degli immobili. E poi si vuole diminuire l’avanzo nei prossimi rendiconti, con una gestione corrente oculata e riducendo il fondo crediti di dubbia esigibilità.
IL PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO NON RISPETTATO
Il piano di riequilibrio finanziario è ancora in corso di valutazione da parte ministeriale, dopo le diverse modifiche. La prima versione prevedeva che, dal 2014 al 2018, venissero accantonati 204 milioni e, invece, ne erano stati accantonati solo 58. Già nel solo 2019 sono stati accantonati 61 milioni, nel 2020 è previsto che siano 64, per poi diminuire nel 2021 (34 milioni) e nel 2022 (27 milioni).
IL MONTE DEBITORIO
E il monte debitorio totale è già diminuito da 522 a 397 milioni. Anzitutto grazie all’eliminazione dei debiti di Messinambiente (51 milioni) e di Atm (81 milioni), sostituite dalle nuove società, e in misura minore (23 milioni) dalle transazioni coi creditori che hanno accettato la riduzione del debito al 50 % o le rateizzazioni. Ma in programma ci sono altre 250 transazioni per ridurre ancora il debito.
(Marco Ipsale)