Presentato dalla Caritas il "Report povertà 2021-2022" alla presenza del direttore nazionale, don Pagniello, del direttore diocesano Basile, dell'Arcivescovo Accolla, di padre Riggio (direttore Aggiornamenti sociali) e dell'assessore alle Politiche sociali Calafiore
Le interviste a don Marco Pagniello (direttore nazionale Caritas italiana); padre Nino Basile (direttore Caritas diocesana); mons. Giovanni Accolla (Arcivescovo di Messina); padre Giuseppe Riggio (direttore Aggiornamenti sociali) e Alessandra Calafiore (assessore alle Politiche sociali al Comune di Messina)
di Carmelo Caspanello (montaggio video Matteo Arrigo)
MESSINA – Emergenza abitativa e lavoro povero. Sono le principali emergenze che attanagliano la città di Messina, come tante altre in Italia. In un contesto sociale assai delicato che vede sempre più affievolirsi il ceto medio ed aumentare le famiglie con seri disagi e problemi di sopravvivenza, diventa ancor di più punto di riferimento vitale l’opera della Caritas diocesana. Emerge un quadro a tinte fosche, illuminato, tuttavia, da una luce di speranza. Il report povertà 2021-2022 è stato presentato ufficialmente nel contesto del 40° Convegno della Caritas diocesana (“Comunità creative. Per coltivare sogni di fraternità ed essere segni di speranza”), celebrato nell’Auditorium mons. Fasola.
“Volti nuovi di povertà”, l’ìintervento del direttore nazionale della Caritas
All’appuntamento, tornato dopo due anni di stop a causa della pandemia, è intervenuto anche il direttore della Caritas italiana, don Marco Pagniello. “Innanzitutto – esordisce ai microfoni di Tempostretto -parlerei non tanto di nuove povertà ma di volti nuovi di povertà. In Italia cresce sempre di più il numero di persone che si rivolge ai nostri servizi Caritas o ai vari servizi che il territorio italiano offre. Sempre più famiglie italiane, sempre più con minori, che sempre più fanno fatica ad uscire dalla situazione di povertà e di miseria in cui sono nati. Il famoso ascensore sociale in Italia sembra non funzionare più. Vi è poi il problema abitativo e quello del lavoro povero – chiosa don Pagniello – che soprattutto al Sud conosce una delle sacche più importanti. Non basta più uno stipendio per avere una vita dignitosa, c’è bisogno di aiuti e sostegno che arrivano dall’esterno. Queste situazioni fotografano la complessità nella quale noi viviamo e le grandi contraddizioni di questo tempo: sempre più poveri e sempre meno persone che riescono a vivere dignitosamente la propria esistenza, il famoso ceto medio che tanto bene ha fatto al nostro paese sembra scomparire. Ci sono meno ricchi che hanno sempre di più. In questo contesto è importante fare la propria parte – sostiene il direttore della Caritas nazionale – e credo che sia importante per i politici che abbiamo delegato a governarci fare le giuste scelte che possano ridare speranza ad un Paese che sembra sempre più arrancare. La situazione mondiale è sempre più preoccupante, anche a causa delle guerre, non soltanto alle porte dell’Europa, spesso causa di fenomeni migratori che portano tante persone anche nel nostro paese”.
Si vede la luce in fondo al tunnel?
“Sicuramente. L’Italia – risponde don Pagniello – è un Paese che ha saputo sempre rinascere dalle proprie macerie. In questo momento è necessario compattarsi, cambiare, con molta responsabilità, anche il nostro stile di vita. Il Covid, se forse ci ha insegnato qualcosa è proprio questo. Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità. Ognuno di noi deve cambiare qualcosa”.
Padre Nino Basile: “Bisogna puntare sulle Comunità”
Il direttore diocesano della Caritas, padre Nino Basile, sostiene che “soprattutto dopo questi anni di pandemia prima e di crisi seguita alla guerra in Ucraina dopo – spiega – bisogna ripuntare di nuovo sulla Comunità, la cui forza può far fronte ai problemi e non solo di povertà. La città di Messina in questo momento ha l’urgenza di fronteggiare le questioni abitative. Non favorendo semplicemente una abitazione ma sostenendo tutto ciò che avere una abitazione significhi. Quindi far fronte alle spese che l’abitare comporta: pagamento delle utenze. Alla Caritas arrivano molte richieste… Quella abitativa è la questione principale – conclude padre Nino – ma nel report annuale abbiamo puntato l’attenzione anche su altre tematiche quali la dispersione scolastica e o di natura sociale che ingloba tante altre situazioni”.
L’assessora Calafiore: “La ripresa di sfratti, il carovita, la pandemia hanno determinato una ulteriore situazione di impoverimento”
Gli fa eco l’assessora alle Politiche sociali Alessandra Calafiore: “Sicuramente c’è un quadro importante che riguarda la povertà – sottolinea – in particolare legata alle case. Le richieste sono costanti, a partire dalle aree dello sbaraccamento, che stiamo portando avanti con delle risorse importanti. Vi è contestualmente un disagio abitativo, altra faccia della stessa medaglia – aggiunge Calafiore – che riguarda una parte consistente della popolazione. Purtroppo, la ripresa degli sfratti, la pandemia, il carovita, hanno determinato una ulteriore situazione di impoverimento generale della famiglia messinese. C’è la necessità di intervenire per far fronte a bisogni vitali quali il pagamento delle bollette, della spesa, di beni di prima necessità. La rete, non solo del Comune, ma anche del volontariato sta cercando i servizi. Ma è evidente . incalza l’amministratrice – che sono necessari interventi a livello regionale e nazionale. Da parte del Comune sono attivi dei tirocini di inclusione che costituiscono un qualcosa che viene dato in più rispetto al reddito di cittadinanza. E’ un’opera importante al fine di un eventuale inserimento lavorativo. Stiamo lavorando anche in vista dei mutamenti legati al reddito di cittadinanza”.
L’Arcivescovo Accolla: “La famiglia riferimento sociale prioritario”
I lavori sono stati aperti dall’Arcivescovo di Messina, Giovanni Accolla: “Per quanto riguarda Messina – ci dice prima della preghiera – ho dato indicazioni precise nella lettera pastorale. Ho preso come riferimento prioritario la famiglia, ciò che accade al suo interno si amplifica a livello sociale. Le responsabilità sono tante. In realtà tanti volti della povertà scaturiscono dalle nostre relazioni inquinate o destabilizzate. Le realtà familiari devono essere le prime ad essere attenzionate”. Tra i relatori, padre Giuseppe Riggio, direttore di “Aggiornamenti sociali”.
Non solo numeri, il progetto Caritas per il lavoro
Non solo freddi numeri. Ma anche progetti per far fronte all’emergenza. “Laudato sia il lavoro” è quello finanziato dalla Caritas con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica con il quale la Caritas intende sostenere nel 2023 esperienze di formazione professionale e di inserimento lavorativo. Il 40° Convegno diocesano della Caritas è stato aperto con “Storie in libertà: una storia, tante storie, tanti momenti in cui ognuno può ritrovarsi”. Prova aperta tratta dal laboratorio teatrale nell’ambito del progetto sostenuto dalla Caritas diocesana, nato all’interno della Casa circondariale di Messina, nel 2017.