Indagati i due amministratori, si sarebbero sottratti al pagamento delle imposte. LA REPLICA
Un’evasione fiscale da oltre 5 milioni di euro. L’ha scoperta la Guardia di Finanza di Messina, che ha eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore di 400mila euro, su provvedimento del giudice del Tribunale di Messina e richiesta della Procura di Messina, verso gli amministratori del gruppo Cucuzzella, che opera nel settore dei materiali da costruzione ed edilizia.
Incapienza finanziaria simulata
Le indagini delle Fiamme Gialle di Taormina, coordinate dal Gruppo di Messina e scattate su denuncia di uno dei soci, hanno permesso di accertare come l’amministratore di fatto della società, Giovanni Cucuzzella, 44 anni, e l’amministratore di diritto, Alessandro Nicolosi 43 anni, simulando uno stato di “incapienza finanziaria”, avrebbero omesso di versare all’Erario imposte per oltre 5 milioni di euro. Da qui il provvedimento di sequestro.
Affitto di azienda e cessioni di beni
I due indagati, dopo aver ricevuto ben 64 cartelle di pagamento per l’omesso versamento delle imposte sui redditi e dell’iva, tramite operazioni simulate, avrebbero alienato beni e denaro per un importo di 400mila euro a un’altra società riconducibile a loro, di Sant’Alessio Siculo. La Procura ha ritenuto configurabile il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Con l’uso distorto di affitto di azienda e cessioni di beni e tramite la sottrazione di contanti dalle casse aziendali, avrebbero vanificato i tentativi di riscossione coattiva da parte dell’Erario.
La replica
“Ho la massima fiducia nella magistratura e confido che in breve tempo chiarisca la mia posizione al fine di trasformare i miei accusatori in accusati – dice l’imprenditore Giovanni Cucuzzella -. È in corso una campagna calunniosa e diffamatoria creata dal signor Salvatore Cucuzzella e con un’adesione acritica alle sue infondate accuse da parte dell’autorità giudiziaria – dice -. Ho già dato mandato al mio difensore di fiducia, avv. Salvatore Silvestro, al quale ho consegnato tutta la documentazione a sostegno dell’assoluta insussistenza dei fatti. Riservandomi di agire nella competente sede legale per ottenere il risarcimento dei danni cagionati all’azienda in questo drammatico momento storico”.