"424 persone prenderanno il primo stipendio a gennaio" dicono i sindacati Filcams Cgil e Uiltucs in merito alla vertenza
MESSINA – Sono in protesta gli ex lavoratori Gicap ancora senza stipendi. A sostenerli la Filcams Cgil di Messina e la Uiltucs. I sindacati riscontrano forti disparità tra chi ha ricevuto ottobre integralmente, chi in minima parte e chi è rimasto senza retribuzione. “Di novembre non se ne parla” aggiunge la Filcams Cgil.
Ogni giorno in più è un problema aggiuntivo per le famiglie degli ex lavorati del gruppo dei supermercati ex Gicap coinvolte che “non riescono a tenere fede agli impegni economici assunti e a far quadrare i bilanci, senza contare la prossimità delle feste natalizie”. I sindacati da oltre un mese chiedono la convocazione di un tavolo istituzionale, l’ultima nota è del 2 dicembre scorso.
In questi giorni i punti vendita sono man mano passati alla nuova ditta aggiudicataria dell’affitto, la Ergon Consortile tramite la sua consorziata Medial Franchising, fa sapere la Uiltucs, ed i lavoratori si sono adoperati con grande responsabilità, per fare tutto il possibile per accelerare e rendere immediatamente operativi i punti vendita, ed in tutto questo arriva la beffa, raccontano, delle buste paga a zero retribuzione.
La posizione della Filcams Cgil
“Politicamente è necessario dare il segnale che le norme vanno rispettate – dichiara Giselda Campolo, segretaria generale della Filcams Cgil di Messina -. Sta passando il messaggio che le scelte imprenditoriali possono violare la legge. Ma c’è anche un forte impatto sul tessuto economico perché abbattere il costo del lavoro, speculando sull’ultima maglia della catena, crea una concorrenza sleale nei confronti delle imprese sane che i costi per la produzione li pagano.
In questa temperie, l’incontro tra Tribunale e parti sociali è fondamentale come camera di decompressione per le tensioni nate. Tensioni che in questo percorso ci hanno spinto a chiedere il supporto della Prefettura. Dal tavolo non ci aspettiamo tanto una condanna della condotta di Like Sicilia, per quella ci rivolgeremo alle sezioni e alle istituzioni di pertinenza, ci aspettiamo, però, una incisiva spinta verso la definitiva risoluzione di questa vicenda, in modo da riappianare il disagio sociale generato, porre immediatamente fine a questa incertezza e restituire la dignità al lavoro.
Finora la meritevole attività della sezione Fallimentare del Tribunale di Messina – conclude la Campolo – ci ha permesso di garantire integralmente il mantenimento dei salari, delle condizioni contrattuali e dei livelli occupazionali, proprio grazie ai tavoli di confronto che abbiamo messo in campo nei mesi precedenti. Si era stabilito, però, che il passaggio delle lavoratrici e dei lavoratori fosse senza soluzione di continuità e senza la perdita di una giornata di paga, invece, su questo tema oggi siamo stati catapultati in un far west in cui l’opinione delle parti vale più della norma scritta. Serve un confronto. Serve un intervento incisivo e tempestivo per non trovarci di fronte all’ennesima macelleria sociale”.
Uiltucs: “Sale la tensione sociale”
Alla dura posizione della Cgil si aggiunge anche quella della Uiltucs che, dopo aver constatato come Like Sicilia “abbia pagato 0 € a molti dipendenti, sta riscontrando adesso anche l’assenza degli assegni familiari e di altre spettanze differite”.
“Ora basta – afferma la Uiltucs di Messina tramite il segretario generale Francesco Rubino – questa situazione sta prendendo connotazioni di gravissima tensione sociale, in cui i dipendenti si ritrovano in mezzo a diatribe legali tra aziende, con la beffe che ne stanno pagando loro il prezzo. L’affidamento alla nuova gestione doveva avvenire in piena continuità occupazionale e retributiva, e tutto ciò con vincoli dettati dal Tribunale di Messina che aveva rasserenato i lavoratori, ma tutto ciò non si è verificato.
Più volte è stato chiesto a tutti i soggetti coinvolti, anche il Tribunale ed i commissari della procedura, di dipanare il vuoto creatosi tra la cessione da parte della Like Sicilia ed il subentro della nuova gestione della Ergon/Medial Franchising, ma sinora i lavoratori non hanno avuto nessuna risposta. Stiamo parlando di persone, 424 persone e delle loro rispettive famiglie, che prenderanno, se tutto va bene, il primo stipendio dalla nuova gestione, a gennaio, e passeranno il periodo natalizio in gravissime difficoltà, e ciò che fa rabbia è che queste difficoltà, nascono, ancora una volta, per contenziosi legali tra i soggetti coinvolti in questa vicenda, che non sono certo i lavoratori e le lavoratrici.
E’ una situazione non più accettabile – conclude Rubino – la Like deve correggere e pagare regolarmente le buste paga, ed in questi giorni manderemo le diffide e messa in mora alla Like ed a tutti i soggetti coinvolti per ricevere il regolare pagamento, coinvolgendo anche l’Ispettorato del Lavoro di Messina e riservandoci tutto quanto necessario per ottenere tutti i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori”.