Durante la riflessione sul fronte mare a Messina si torna a parlare di acquario. Quanto costerebbe, quali sarebbero i numeri e dove potrebbe sorgere
MESSINA – La riflessione proposta dall’Autorità di Sistema Portuale sul fronte mare da Boccetta all’Annunziata, si è avviata in città e tra le tante idee circola nuovamente la possibilità di un acquario cittadino.
L’acquario potrebbe essere un potente strumento di sviluppo del tessuto economico dell’intera città per la sua capacità attrattiva tra il Museo ed il Duomo, perché incentiverebbe il pernottamento dei turisti e quindi l’organizzazione dell’accoglienza.
Inoltre favorirebbe il turismo fuori stagione legato anche ai Nebrodi, a Milazzo e Taormina oltre a sviluppare nel cittadino messinese la cultura e la conoscenza del mare e, da ultimo, sarebbe un’occasione di impiego per tanti laureati in biologia marina e un ritorno di fondi a favore dell’Autorità Portuale e del Comune.
L’esempio Parco del Mare di Trieste
Partiamo dall’analisi del progetto “Parco del mare di Trieste” i cui dati salienti sono: 10.000 mq di superficie, 120 dipendenti tra diretti ed indiretti, 600.000 visitatori previsti e un investimento di 44 milioni di euro. Si tratta del più recente progetto di acquario approvato in Italia il 20/11/2020.
Per la città di Messina occorrerebbe innanzitutto uno studio di fattibilità affidato ad una ditta specializzata per prevedere il numero di possibili visitatori e quindi gli incassi. Da questo dato si parte per prevedere l’entità dell’investimento, il personale necessario e tanti altri fattori.
Ma non bisogna dimenticare che Messina non è Trieste e che geograficamente si trova al centro di flussi turistici provenienti da Italia, Austria, Slovenia. I risultati dello studio di fattibilità dimostreranno un minore afflusso di visitatori a Messina e ne deriva che la superficie destinata all’acquario potrebbe essere inferiore ai 10.000 mq.
Dove realizzare l’acquario
Si individua l’area idonea nell’ex Gasometro che ha una superficie di 8.900 mq senza intaccare le aree di accesso agli imbarchi dove, in futuro, potrebbero trovare posto degli ampliamenti. La posizione risulta avvantaggiata dall’essere centrale tra il Museo ed il Duomo, sul percorso del tram, ben collegata all’autostrada e ad un possibile servizio di aliscafi tra l’aeroporto ed il porto di Reggio Calabria e Messina.
L’ex Gasometro avrebbe il pregio di non dover attendere anni per costosissimi lavori di decontaminazione che invece sono necessari nell’area della Zona Falcata con i tempi infiniti della burocrazia. Inoltre come area parcheggio potrebbe essere usata l’area fieristica ad oggi utilizzata per le auto di chi va a vaccinarsi.
La gestione di un acquario ha dei costi altissimi che, ad esempio Genova, sono supportati solo grazie ad un sponsor locale importantissimo. Malgrado questo, si registrato perdite di svariati milioni l’anno. Sul numero ipotizzato di visitatori Genova supera di poco le 100.000 unita’ e non vedo perchè Messina ne dovrebbe fare 600.000. Infine i dipendenti, sempre di Genova, sono poco più di 50 mentre i paventati 120 dipendenti compreso l’indotto sembrano un traguardo difficilmente raggiungibile tranne che si proceda con metodi di “parcheggio politico”. Sul turismo dovremmo aprire un commento a parte. Solo un’osservazione: alla bit di Berlino lo stand della Sicilia vedeva 48 piccoli tavoli parlare con buyer che muovono milioni di persone. Sono passati 25 anni dall’ultima mia presenza in uno stand della regione Sicilia alla bit di Milano che fornì solo depliant scritti solo in Italiano e nulla è cambiato. Credo che ulteriori commenti siano superflui.
Il nulla nelle altre città si trasforma in meraviglia, a Messina rimane tale. Qualsiasi cosa si possa fare per la nostra città finisce per risultare solo un inutile spreco di denaro.
Pregherei il sig. Indelicato di rileggere l’articolo perché confonde la previsione di Trieste di 600.000 visitatori (Per Messina se ne prevedono ovviamente meno) citando Genova in maniera errata. Genova ha avuto nel 2019 un milione669.000 visitatori. Suggerisco di leggere il bilancio della Costa Endutainment s.p.a. a pagina 78 di REPORT-INTEGRATO-2019.PDF.
Buongiorno sono solo parole…. Acquario, affaccio sul mare, quartiere fiera, area babypark, quartiere croceristico, Via don Blasco….. Quest’ultima incompleta come lo sbaraccamento, ennesima bufala…. Che vergogna x i politici messinesi
L’acquario di Genova con oltre 1.300.000 visitatori è tra i siti turistici più visitati. Porta tanto pane e lavoro ai genovesi. Realizzare un acquario in una località che da sempre vive sul mare e per il mare come Messina, porta logicamente pane e lavoro ai messinesi. Ci sono antimessinesi contro, che cercano puntualmente di impedire di creare lavoro e sviluppo a Messina.
Che belle idee, come abbiamo fatto a non pensarci prima? Una vera testa pensante complimenti!
Giustamente il nuovo acquario dello stretto inistera” nell’area ex gasometro così non darà fastidio agli imbarchi.
Ma vatinni
Bisogna pensare in grande e non ridurre il progetto dell’acquario ad un “poco più” dì quello che già avevamo a Villa Mazzini( per i pochi che lo ricordano ) Tutta la cittadella fieristica e l’ex gasometro dovrebbero diventare il “MEMARE” . Un acquario con mille vasche dislocate nei padiglioni con tutti i tipi dì pesce del mondo; vasche in collegamento diretto con lo Stretto come fossero dei canali nelle aree esterne ; all’ex teatro l’area divulgazione; all’ex Irrera l’area storia ; sul fronte mare l’area attracco per i motoscafi e batiscafo trasparenti per l’ebbrezza dì vedere il mondo subacqueo senza bagnarsi ; un padiglione dedicato alla pesca del pescespada e tra i viali feluche e gozzi ; un padiglione dedicato ai mitili ; un padiglione dedicato alla pesca ed alle tradizioni marinare ; piccoli punti dì ristoro ed all’ex gasometro il parcheggio. Dobbiamo pensare al più grande Acquario d’Europa con l’affascinante sede nel posto più bello del mondo, qual è lo Stretto di Messina , e realizzarlo in tempi brevi perché Messina merita questo ed altro . I turisti verranno se sapremo coinvogliarli ( e qui do ragione a indelicato) sfruttando tutte le bit del mondo, inviando personale qualificato (e non raccomandato) con materiale pubblicitario all’altezza dell’era supertecnologica che stiamo vivendo . I fondi in Europa si trovano … cerchiamoli … ma anche la nostra Regione potrebbe aiutarci … .
Se qualche lettore conosce quanto spende il comune per l acquario di Villa Mazzini ,vorrei che me lo scrivesse.Gli esempi virtuosi,mi scompisciano.. Messina e Trieste. Un voler non vedere la realtà.Ancora mi debbo riprendere dalle immagini dei Colli colmi di spazzatura.Solo il signor Indelicato è dentro la realtà.Ed io cosa propongo? Pene severissime per i casi di corruzione che interessano denaro pubblico. In Italia crollano i ponti,valanghe travolgono Hotel,temporali spazzano paesi e uccidono decine di persone. Giampilieri? E la colpa è sempre di Malù tempu
Gli acquari, come gli zoo i circhi e i parchi acquatici con animali dovrebbero essere banditi da ogni città. Non so che fine ha fatto, ma ricordo benissimo la grande tartaruga marina reclusa in una piccolissima vasca artificialmente illuminata in quel pseudo acquario della villa Mazzini. Per quanti decenni è durata questa crudeltà?? Si deve smettere una volta per tutte di sfruttare gli animali che vanno lasciati vivere nel loro habitat naturale e non costretti a sopravvivere in condizioni che causano sofferenze e morte. Questa città ha potenzialmente ben altre attrattive e nessuno ma proprio nessunissimo bisogno di un acquario.
condivido pienamente quanto detto da indelicato ed andrei a pensare a qualcos’altro che richieda meno impegno manutentivo perchè sappiamo bene come da noi è un’impresa ardua mantenere in ordine una aiuola, figuriamoci . . .
è voi pensate che messina sia in grado di gestire e governare un acquario tipo genova? siete o illusi o pazzi
i messinesi che sono rimasti non sanno e non vogliono fare niente, nessuno escluso
sufficienza ed approssimazione questo rappresenta messina