L'assessore ha tracciato un bilancio sulla delega allo Sport: "Come voto mi darei un 6-. Dovevamo essere più veloci"
MESSINA – Se per la delega agli Spettacoli Francesco Gallo si è assegnato un voto molto alto (“più vicino al 10 che all’8”) più severo nei confronti di se stesso è il giudizio dell’assessore in merito al lavoro svolto in ambito sportivo. “Sullo sport – ha detto Gallo durante la diretta Facebook al fianco del sindaco Cateno De Luca – mi darei un 6-. Ci voleva più tempo e forse più velocità da parte degli uffici. Anche se è stato fatto il possibile…”. Per l’assessore, la situazione di partenza era disastrosa con costi caricati sul bilancio per 1,7 mln di euro e impianti che non funzionavano.
“Il nostro lavoro – ha detto – è stato quello di ridare dignità alle strutture, in termini di agibilità e fruibilità. Sotto questo profilo, le varie amministrazioni che ci hanno preceduto hanno sempre tentato il percorso della esternalizzazione. I tentativi sono stati innumerevoli. Impianto per impianto noi abbiamo cercato di trovare una soluzione: esternalizzazione oppure, dove non è stato possibile, si è deciso di puntare sulle aziende pubbliche, sull’Università, per la gestione”. Per Gallo, la burocrazia ha frenato il percorso di riqualificazione degli impianti: “Si pensi che soltanto adesso stanno partendo i lavori per il PalaMili, finanziati se non ricordo male nel 2017 da Renzi”.
La riqualificazione dello stadio “Franco Scoglio”
Quello dello sport resta uno dei grandi nodi da sciogliere. A fronte di costi complessivi per le utenze di tutti gli impianti che gravano sul bilancio per 1,7 milioni di euro, sulla carta c’è un incasso di appena 20mila euro l’anno per il Comune. “Abbiamo trovato impianti non agibili – ha aggiunto il sindaco De Luca – e altri in uso a società come se fossero il loro salotto di casa”.
L’esempio del stadio “Franco Scoglio” vale per tutti. “Era gestito dalla società che ci giocava – dice Gallo – che si era assunta delle responsabilità che poi ha avuto difficoltà a rispettare. Abbiamo avuto il salto di categoria in Lega Pro ma con uno stadio non in condizioni adeguate. Abbiamo dovuto fare di tutto e di più, spendendo già 500mila euro a fronte di un piano complessivo da 1 mln 400 mila euro che ci servirà a riportare l’agibilità complessiva a 40mila spettatori. Dopo la gara per l’affidamento, non andata a buon fine, non ci siamo preoccupati e siamo comunque andati avanti”.
Infine, è stata comunicato la decisione della Giunta di esentare fino a giugno 2022 le società sportive dal pagamento delle tariffe per l’utilizzo degli impianti. “Un modo concreto, un nostro “regalo”, per aiutarle in questo momento di difficoltà legato alla pandemia”, hanno spiegato De Luca e Gallo.
Elvira Amata: “Per Messina occasione persa”
Sulla gestione degli impianti sportivi a Messina è intanto intervenuta la deputata regionale Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars, lamentando la “disattenzione nei confronti dello sport che ha fatto perdere all’amministrazione comunale di Messina una occasione importante”. “Sarebbe stato, infatti, possibile per Messina, che possiede numerose strutture sportive, accedere agli importanti finanziamenti regionali – ha detto Amata – oltre sessanta milioni di euro, destinati ai comuni siciliani dall’Assessorato sport turismo e spettacolo, che avrebbero potuto fare la differenza. Mentre Messina è rimasta a guardare, sprecando un’opportunità, quasi tutti gli altri comuni siciliani hanno con intelligenza partecipato ai bandi”.