Messina. Giuseppe Arena, dai "Due Coni" al sogno: "Mezza con panna prodotto Doc o Dop"

Messina. Giuseppe Arena, dai “Due Coni” al sogno: “Mezza con panna prodotto Doc o Dop”

Giuseppe Fontana

Messina. Giuseppe Arena, dai “Due Coni” al sogno: “Mezza con panna prodotto Doc o Dop”

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domenica 03 Aprile 2022 - 07:04

Il maestro pasticcere esporta in tutta Italia i prodotti tipici messinesi, dal gelato per cui è stato premiato alle granite: "Ho puntato tutto sul mio territorio"

MESSINA – Ha appena conquistato i “Due Coni” della guida Gambero Rosso grazie alla qualità del suo gelato artigianale. È famoso in tutta Italia ed ha partecipato per due anni di fila al Festival di Sanremo, chiamato per portare le sue specialità, strettamente messinesi, e allietare il palato di artisti e addetti ai lavori.

Giuseppe Arena è una vera e propria eccellenza di Messina e con orgoglio ha deciso di dedicare la sua vita al far conoscere gelati, prodotti di pasticceria e granite a tutti coloro che riesce a raggiungere. Una storia lunga, partita sin da bambino, culminata con interviste e prodotti inviati in gran parte d’Italia e d’Europa, con tanto di offerte per lavorare lontano, a Dubai. Ma Giuseppe è innamorato di Messina e quest’amore lo trasforma in eccellenze del gusto.

Giuseppe, come nasce la passione per gelati, granite e pasticceria?

Sono figlio d’arte e nipote d’arte, questa passione mi è stata tramandata da mio nonno e da mio padre. Dal 1952 hanno gestito il Miralago, che era di loro proprietà, qui a Ganzirri. Io da lì ho iniziato a fare i primi passi. Le consegne col caffè a 3 anni, a 7 la granita di limone, e via via un passo dopo l’altro è partita la mia carriera.

Quanta passione e quanto studio servono?

La prima cosa è la passione, perché non ti fa sentire stanchezza. Non hai orari, dedichi anima e corpo e hai bisogno anche che la famiglia ti segua in questo percorso. Mia moglie, con cui sto da una vita, mi segue da sempre in questa strada. Poi dedizione e studio. Cominciando da piccoli nella gelateria ho capito l’importanza di utilizzare prodotti del territorio, specialmente del nostro siciliano e messinese. Inoltre ho avuto la fortuna di acquisire delle competenze e delle ricette storiche che mi sono state tramandate.

Quant’è importante il territorio in questo tuo viaggio?

È importantissimo. Perché ha una marcia in più la nostra Messina. Ho avuto il piacere di girare l’Italia in lungo e in largo con la pasticceria, ma la nostra messinese, la pasticceria, la gelateria e la granita sono altre cose. Io combatto con tutta Italia per far capire che la granita messinese ha una sua filosofia di lavoro, un suo servizio, un suo modo di essere mangiata. Sono cose importanti. Ho puntato tanto sul territorio e mi sto svenando per continuare a utilizzare un prodotto messinese al 100 per cento. Questo è il mio obiettivo.

Qual è stato il momento in cui hai pensato di aver raggiunto il tuo sogno?

Anche in passato ho avuto il piacere di vedere il mio nome pubblicato sui giornali, perché ho vinto vari eventi e premi di gelateria in tutta Italia. La prima volta non la posso dimenticare. Eravamo ad Acireale e ho vinto con una “granita di manderino di Timpazzi”, l’ho chiamata così e quando mi hanno premiato quasi non ci credevo. Lì capisci quanto vali, come uomo e come professionista. E capisci anche quanto vale la materia prima, valorizzarla al meglio con le tue conoscenze. Ci vuole dedizione, studio e sapersi mettere in gioco.

Giuseppe Arena durante il Festival di Sanremo 2022

Proprio su questo punto, hai un invito da lanciare

Sì, invito tutti gli amici e i colleghi che hanno voglia e bravura, che ognuno di noi esprime nei propri laboratori, a mettersi in gioco. Non rimanete chiusi lì, nel laboratorio. Uscite, dialogate, mostratevi alla città, non bisogna avere “ricette segrete”, invidia o cose simili. Confrontarsi con altri colleghi, più o meno bravi, permettono di valorizzare la pasticceria e la città di Messina.

In un momento in cui la città si svuota, tu resti e porti in giro i sapori di Messina: ti senti in controtendenza?

In questo momento, sia per i due anni di pandemia, ma anche in passato, c’è questo modo di pensare a Messina come città in cui “non c’è nenti”, come dicono sui social. Non è vero. Se credi nelle tue capacità perché non provare a osare? Io ho avuto occasioni in cui mi hanno chiamato per andare via, ho avuto offerte anche a Dubai. Ma ho rifiutato perché credo nella città, credo nella nostra terra e credo in me stesso.

Voglio lanciare questo messaggio: credeteci sempre, mollare mai. In varie interviste passate ho detto che i sogni non si fermano ad aspettare, ma si inseguono sempre. Io il mio piccolo sogno l’ho raggiunto, essendo sul tetto d’Italia con la gelateria. Ma lo faccio non solo per me, ma per un orgoglio della città. Per la nostra cultura gelatiera, pasticcera, per le granite e per la nostra artigianalità.

Infine il premio: quanto sei felice e a chi lo dedichi?

Felice tanto. Non è semplice arrivare a questi livelli e me lo sto gustando. Lo dedico a chi mi sta a fianco, a mia moglie che mi ha sempre seguito e con cui sto dal ’94. A volte mi rimprovera, dicendomi che sto troppo tempo nel laboratorio, che devo uscire e riposare. Ma dedico quel poco tempo che mi resta anche per leggere libri di storia di pasticceria, di dolci, di gelati e granite siciliani e messinesi. Il mio desiderio è fare un DOC o un DOP per la “mezza con panna” o per la pignolata. Questo è un mio grande desiderio e voglio realizzarlo.

5 commenti

  1. Sara Rodilosso 3 Aprile 2022 07:46

    Il mio pasticcere! Solo bontà e prelibatezze

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  2. bonanno giuseppe 3 Aprile 2022 09:50

    ma almeno la pubblicita la pagano……….perche il mio pasticcere o il mio bar sono anche loro delle eccellenze….cortesemente posso segnalarveli per una intervista……ahahahahahahaha

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  3. Carmelo Brocca 3 Aprile 2022 14:53

    Un abbraccio a Peppe, lo conosco da una vita e se lo merita. Mitiche le nostre partite di calcetto. Uno tosto

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  4. Molto bravo.
    Ma da quando ha lasciato la sede storica di via Garibaldi, ci manca in quella zona.

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  5. Una persona umile che si merita tutto, sempre pronta a raccontare la bontà e la ricercatezza delle materie prime utilizzate.

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