Dal palagiustizia infinito alle prescrizioni passando per i vuoti d'organico che il Governo ignora. La giustizia a Messina penalizzata
Soffrono il Tribunale di Barcellona e di Patti, soffre il Tribunale del Lavoro di Messina. Malgrado le richieste di potenziamento della pianta organica, nell’ottobre scorso il Ministero ha ufficializzato che il Distretto di giustizia messinese avrà soltanto due “rinforzi” tra le fila dei magistrati.
Sono queste le principali “lamentazioni” del Primo presidente della Corte d’Appello Michele Galluccio all’apertura dell’anno giudiziario 2021.
Il Presidente, facendo il bilancio del periodo che va dal luglio 2019 al giugno 2020, ha riconosciuto che lo “smart working” imposto dalla pandemia da coronavirus ha ulteriormente rallentato il lavoro, dando atto però a tutto il personale, sia di cancelleria che tra i magistrati, che alla fine il sistema è entrato in funzione nel migliore dei modi, consentendo comunque di fare fronte ai procedimenti più importanti.
Sui vuoti di organico, Galluccio non le ha “mandate a dire” al Governo, lamentando ancora una volta come Messina sia stata penalizzata, rispetto ad altri distretti.
“Non ci si può esimere dal manifestare una certa delusione, dal momento che nel nostro Distretto, in buona sostanza, il saldo tra le unità in diminuzione (5) dei precedenti interventi a pianta organica nazionale invariata e quelle in aumento, riconosciute con l’ultimo intervento in ampliamento (7) e di appena due sole unità, rispetto ad altri distretti che hanno avuto, con le diverse operazioni di riordino delle piante organiche, un saldo attivo ben più consistente.”
Galluccio ha annunciato che la prescrizione non è più lo “spettro nero” del sistema: il numero dei processi a rischio è diminuito rispetto al livello allarmante degli anni scorsi, ma comunque un buon 20% delle cause, nel messinese, finiscono nel nulla perché prescritte.
Il Primo Presidente è tornato poi sul problema dell’edilizia giudiziaria, rimandando laconicamente a quanto detto lo scorso anno, a sua volta “ribaltando” l’allarme lanciato l’anno prima: “Assolutamente nulla è stato fatto”, ha detto Galluccio, che è tornato sull’ultima indicazione fornita dagli uffici, quella relativa ai locali ex Inps.
“Venute ormai meno le speranze di ottenere in tempi brevi la realizzazione del Secondo Palazzo di Giustizia, l’unico spiraglio di luce, nel buio più totale della vicenda, è rappresentato dalla possibilità di ottenere in locazione alcuni locali di proprietà dell’INPS che certamente costituirebbe un notevole passo avanti in vista della soluzione dell’annoso problema: questa Presidenza, il Procuratore Generale, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e la Conferenza Permanente dei Capi degli Uffici Giudiziari, in tutte le sue componenti, si sono tempestivamente attivati sul punto e adesso spetta al Ministero assumere le relative determinazioni. “
Sul palagiustizia bisognerebbe chiedere a De Luca, che ha consentito che si continuassero a pagare affitti mostruosi
Ringraziamo Accorinti che voleva fare il secondo Tribunale nell’area dell’ex Ospedale militare, collocato su un vecchio cimitero di epoca pre romana. e De Luca che voleva, diceva di volere, collocare nel cd. fosso di via La Farina. Grazie, quindi, ai miei concittadini che li hanno votati.
Non conosco le dinamiche del Tribunale ma stento a credere che a Messina i processi rischiano la prescrizione perché occorre un altro palazzo di giustizia. L’esigenza è una cosa, l’opportunità un’altra. Le risorse che andrebbero spese per un nuovo palagiustizia perché non destinarle all’edilizia scolastica, alla manutenzione delle strade o della rete idrica?