Le parole del vescovo ausiliare Cesare Di Pietro alle esequie di questo pomeriggio al Duomo
MESSINA – Da Roma a Messina: la salma dell’ex ministro Antonio Martino è arrivata stasera per la messa esequiale al Duomo, per poi essere trasportata al cimitero centrale. Il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro ha presieduto la funzione religiosa, nella città dove era nato il 22 dicembre 1942, e un cielo nuvoloso ha accolto il feretro, tra autorità civili e militari.
Messina ricorda Antonio Martino
Non sono tantissimi i messinesi, ma il numero cresce durante la celebrazione, a rendere l’ultimo omaggio al politico ed economista, figlio dell’accademico Gaetano Martino che, da ministro degli Affari esteri, promosse nel 1955 la Conferenza di Messina. Una conferenza nel segno di un’Europa da ricostruire dopo le macerie della Seconda guerra mondiale.
Il vescovo Di Pietro ricorda i “Martino uomini illustri”
Con accenti personali, compreso un ricordo lieve di un incontro da seminarista, il vescovo ausiliare Di Pietro ha tratteggiato la figura di Antonio Martino: «Un illustre nostro concittadino che ha sempre parlato di Messina con vicinanza e nostalgia. Una notevole personalità, oltre che figlio e nipote di grandi figure politiche, come il padre Gaetano e il nonno Antonino. Un uomo non praticante ma rispettoso della fede e di ogni credo, da vero liberale, e che ha dedicato la sua carriera luminosa all’economia, alla docenza universitaria e alla politica contro ogni statalismo e per la libertà».
“Un po’ di Messina nella Farnesina”
Il vescovo ha espresso la sua vicinanza alla moglie Carol Erikson, “grande amore della sua vita”, e ai figli Alberto ed Erika, quest’ultima suora. Facendo paragoni con Giona e Re Salomone, dalle scritture, ne ha evidenziato il profilo umano, accademico e da “statista”, ricordando scherzosamente che, con lui ministro degli Affari esteri e con i tanti ambasciatori messinesi, “la Farnesina sembrava quasi una provincia di Messina”.
Martino come “profeta inascoltato”
Dalla scrittura economica del programma di Forza Italia all’impegno come ministro e alla passione per l’insegnamento: il profilo di Martino è stato sviscerato da monsignor Di Pietro, senza dimenticarne “lo charme, l’umanità e il suo ruolo di profeta inascoltato in campo economico, oltre all’apporto fino a poche settimane fa al dibattito attuale sulla politica estera”.
Al fianco di Berlusconi
Laureatosi in Giurisprudenza all’Università di Messina, Martino si è specializzato nel dipartimento di Economia dell’Università di Chicago, ha avuto sempre come nume tutelare e maestro il Premio Nobel per l’economia Milton Friedman e si è affermato come docente di materie economiche.
Dagli inizi a Messina e dall’insegnamento di Economia politica alla Luiss di Roma, dopo “La Sapienza”, al salto in politica: il pensiero liberale, quello stesso ambito teorico che ha guidato il padre, lo ha portato dal Pli alla nascita di Forza Italia, tessera numero 2 dopo il fondatore Silvio Berlusconi nel 1993.
Più volte ministro
Quello che viene ricordato oggi a Messina è il messinese illustre ministro degli Affari esteri nel primo governo Berlusconi, 1994-95, e ministro della Difesa nel secondo e terzo governo Berlusconi, 2001-2006. Periodi complicatissimi sul piano internazionale: dalle Torri gemelle all’Iraq (con il discusso dossier sull’Uranio acquistato da Saddam) e all’Afghanistan.
Deputato per sei legislature fine al 2018 e poi presidente onorario dell’Istituto “Milton Friedman”, come ministro, Martino diede seguito alla fine della leva obbligatoria, anticipandone i tempi, sulla scia del suo predecessore: il futuro presidente Sergio Mattarella.
Lui, che avrebbe potuto diventare segretario generale della Nato, ha avuto sempre come stelle polari il liberismo, l’anti-statalismo e il pensiero liberale, pur convivendo con le contraddizioni di Forza Italia in tema, ad esempio, di conflitto d’interessi da parte di Berlusconi politico e padrone televisivo nello stesso tempo.
Brillante, ironico, Martino non ha disdegnato le polemiche politiche, compresa quella sull’euro come moneta unica, data la sua contrarietà. Da qui l’accusa, rispedita al mittente, di essere un euro scettico.
Thatcher e Messina/Europa: i pilastri di Martino
Nel suo blog, aggiornato fino all’ottobre 2021, domina una fotografia con l’ex primo ministro britannico Margareth Thatcher a testimoniare la vicinanza con l’oltranzismo liberista e l’amore per il mondo anglosassone.
Altro elemento decisivo: un ricordo in primo piano, come testo, della Conferenza di Messina guidata da quel Gaetano Martino la cui statua campeggia accanto a Piazza Unione Europea.
Le ultime parole dell’ex ministro: “Non esistono più i partiti”
Su Youtube è possibile assistere a un suo intervento recente per la Fondazione Einaudi: «Ci sono moltissimi italiani che sono liberali e non lo sanno e, nello stesso tempo, ci sono tantissimi che si dicono liberali e non lo sono», dichiarava con un filo d’ironia poche settimane fa.
Sempre nel video, Martino ricorda, con il gusto dell’aneddoto, quando fu candidato da Alfredo Biondi alla segreteria del Partito liberale nel 1988. La voce è stanca ma l’ironia e il gusto della battuta perdurano anche poco tempo prima della morte.
Su Youtube, l’ex ministro evidenzia con gusto per il paradosso che “nel Pli la stragrande maggioranza non sapeva nemmeno cosa fosse essere liberali”.
Riguardo all’oggi, nel video è drastico: «Nelle sei legislature ho assistito a un declino progressivo della qualità dei parlamentari. Posso dire che adesso non esiste più il Parlamento perché non esistono più i partiti, non esistono più le idee e le ideologie. Quadro desolante, come testimonia la vicenda recente del presidente della Repubblica, dove il Parlamento si è rivelato incapace di scegliere».
Al Gran Camposanto? Ma la famiglia Martino non ha una Cappella mortuaria a Tremestieri,sulla S.S. 114 dopo lo svincolo autostradale verso Catania dove sono sepolti i suoi familiari,compreso il padre On. Gaetano Martino?Io c’ero al funerale del Padre.
R.I.P. ONORE ad un Uomo Vero Politico Vero
A Messina ha fatto solo danni il grande politico.
Ora, è morto e quindi pace all’anima sua, ma quale statista?
Per colpa sua l’Ammiragliato della Marina Militare è stato spostato ad Augusta, sancendo di fatto la chiusura di Arsenale e Base Militare e di conseguenza il declino di una città che non avendo industrie si basa sui servizi e sul terziario.
Il Prof. ON A. Martino é stato un uomo politico di grande valore e fedele alla costituzione, anche quando le sue idee non sono state accolte dal governo.