Per una volta Messina si distingue in positivo. La raccolta differenziata è la strada giusta. Bisogna continuare così. Al contempo bisogna migliorare spazzamento e scerbatura
Osservando quello che è successo a Catania, alla quale si riferisce la foto, e Siracusa possiamo ben dire che Messina l’ha proprio scampata bella. Nei giorni scorsi, le due città della Sicilia orientale sono state, infatti, coinvolte in un’emergenza rifiuti di proporzioni impressionanti. La crisi si è generata per il repentino e drastico abbattimento della quantità di raccolta indifferenziata conferibile alla discarica di Lentini, quasi satura.
Dal momento in cui è diventata operativa questa restrizione, tonnellate di rifiuti si sono accumulati nelle strade di Catania e Siracusa. La problematica si è, temporaneamente, risolta con la decisione dell’assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità Daniela Baglieri di spostare sulle discariche di Motta Sant’Anastasia, Gela e Siculiana l’indifferenziata non più conferibile a Lentini. Con questa opportunità a Catania e Siracusa è ripresa la raccolta dei rifiuti che piano piano stanno liberando dalla loro nauseabonda presenza le aree urbane .
A Messina l’emergenza rifiuti non c’è stata
Tutto ciò a Messina non si è verificato. E’ un dato oggettivo che va al di là di ogni possibile forzatura di parte. Almeno per una volta la nostra città si è distinta in positivo. Ed è un risultato di cui la nostra comunità nel suo complesso dovrebbe essere fiera perché è stato raggiunto con il contributo di tutti, incivili esclusi. Infatti, la nostra città ha evitato l’emergenza rifiuti grazie al fatto che la nostra raccolta differenziata si è attestata al 5>5% e si avvia a raggiungere presto un lusinghiero 60%. Questo significa che la quantità di indifferenziata da conferire in discarica è decisamente diminuita. Pertanto Messina ha potuto fronteggiare senza problemi la difficoltà determinata dalla ridotta possibilità di utilizzare la discarica di Lentini. D’altra parte è stata lo stesso assessore regionale Daniela Baglieri a sostenere in piena crisi che la soluzione del problema sta nell’incremento della raccolta differenziata. Senza citare espressamente Messina, ha dovuto ammettere che, a parte alcune eccezioni, la Sicilia, con in prima fila le realtà urbane più importanti, deve ancora fare grandi passi avanti.
La differenziata può e deve crescere
Quindi, la strada tracciata a Messina è quella giusta. Adesso si tratta di migliorare per avvicinarsi ai risultati dei contesti urbani più virtuosi del nostro paese. Per farlo bisogna innanzitutto condurre una strenua lotta contro le discariche abusive di rifiuti e contro gli incivili che le alimentano. Molta parte dell’indifferenziata che va a finire in discarica proviene proprio da lì e rappresenta un costo ambientale ed economico non più tollerabile. La raccolta porta a porta funziona, è puntuale ed efficace quindi non ci possono essere alibi per chi non vuole sottostare alle nuove regole.
Bisogna differenziare ancora meglio ma il risultato è già buono
Inoltre, per migliorare ancora la differenziata, dobbiamo imparare a selezionare ancora meglio i nostri rifiuti. Infatti, come abbiamo avuto modo di sottolineare in un altro articolo, nell’indifferenziata vanno ancora a finire troppi rifiuti differenziabili, come plastica, vetro, carta e cartone, Quindi dobbiamo stare più attenti quando separiamo i nostri rifiuti.
Fatto sta, però, che avere raggiunto in relativamente poco tempo, percentuali importanti di differenziata significa che quando le istituzioni e i cittadini, rispettando ognuno i propri impegni, creano un’alleanza virtuosa si può raggiungere ogni traguardo.
Reendere efficaci spazzamento e scerbatura
Qualcuno, giustamente, osserverà che la città è ancora sporca, che lo spazzamento non produce effetti strutturali e diffusi di pulizia. Vero, così come è ancora insoddisfacente la scerbatura. Su questo fronte l’impegno di MessinaServizi può essere senz’altro più efficace. Si tratta, tuttavia, di un altro problema che va inquadrato nella sua specificità senza offuscare, in modo alle volte strumentale, l’importante successo raggiunto con la raccolta differenziata. Anche perché si rischierebbe di trasmettere un messaggio sbagliato ai cittadini messinesi, che, notoriamente refrattari al cambiamento, hanno superato le loro iniziali resistenze e si sono egregiamente adattati, nella loro schiacciante maggioranza al nuovo sistema.
Gentile signor Trimarchi, evidenziare che spazzamento e scerbatura non esistono, che le discariche abusive si sono moltiplicate e che la città nel suo complesso è paradossalmente più sporca, non significa oscurare il merito di avere raggiunto il 50% di differenziata ( sempre fatte salve le quantità non considerate nei report e sparse per il territorio), significa invece usare la verità per guardare avanti.
Il pericolo io lo vedo nell’opposto, ovvero nella possibilità che questo risultato nella differenziata venga utilizzato per offuscare il tanto che ancora non va perché in giro per strada resta un vero letamaio e non sempre come sostengono tutti solo per colpa dei cittadini.
Dobbiamo spingere a che questa amministrazione porti a termine tutto quanto promesso, non dobbiamo comportarci da “servi riconoscenti” regalando all’ennesimo politico dei voti in cambio di un contentino che sposta di poco o nulla il disagio quotidiano di vivere nella spazzatura.
È tempo di non accontentarsi più e di chiedere in cambio del voto il totale mantenimento delle promesse fatte, non risultati parziali e pericolosamente ancora incompleti.
L’unico trampolino di lancio per la politica che io considero valido oggi a 50 anni è il cambiamento delle condizioni quotidiane di ognuno.
Qui la politica è abituata a batter cassa subito perché noi in fondo non ci attendiamo nulla di più.
È tempo di avere tutto in cambio di poco e non viceversa come sempre.
Condivido ogni cosa detta da ARCISTUFO,,,,, Messina è quasi in EMERGENZA RIFIUTI per come si sta riducendo e non è che guardando i PEGGIORI dobbiamo sentirci MIGLIORI ……se non avessimo anche noi dove conferire ci ridurremmo come loro, infatti già l’assessore Musolino ha messo le mani avanti per il problema del conferimento….😖..”dissento”🥺 con lei signor Trimarchi perché la differenziata è giustissima per l’ambiente ,ma non fatta così come l’ha decisa il nostro sindaco …..se si salvaguarda l’ambiente, non si può dire che ci stiamo salvaguardando noi che abbiamo i mastelli maleodoranti davanti casa con aumento di ogni sorta d’ animali ….poi se dove abita lei è tutto apposto mi fa piacere per lei …..c è gente che non ha spazio, balconi,o androni e tenere 5 mastelli con i relativi rifiuti ,causa non pochi disagi……e spesso i rifiuti sostano davanti casa fino a mezzogiorno soprattutto il mercoledì…Non è efficace
se non per gli introiti alle casse comunali questa raccolta ,perché SOPRATTUTTO l’indifferenziato ,una volta a settimana è poco per la quantità abnorme che ogni famiglia produce …..oltre che vengono conferiti, pannolini, pannoloni,e assorbenti che si sa l’oleazzo che producono …..quindi non” imbellettiamo” una differenziata che è stata programmata in modo ERRATO……se mandiamo tutti lo scempio della raccolta fatta giusta nei giorni stabiliti si evince dalle immagini che è” orrida” ….poi se guardiamo solo i numeri e statistiche ok ….ci caleremo una visiera per non VEDERE,e una mascherina per non SENTIRE…… Distinti Saluti!!!!!!
Che fine fa il 55% della indefferenziata il 45% va a Lentini e poi ?
Nessuno ci spiega dove va e cosa si guadagna con carta ,plastica e vetro ?
Bello come articolo speriamo che qualcuno ci mostri sia i costi e sia le entrate ?
Attendiamo i fatti ,non parole .
Siamo contenti tutti di non aver visto a Messina le immagini di altre città siciliane.
Nella zona nord però nel giorno di conferimento indifferenziata con la scusa di “automezzi indisponibili” è saltato il giorno di ritiro (da me il venerdì). Ne consegue che ognuno di noi (io giovedì prossimo) avrà dentro casa 2 settimane di indifferenziata (penso a chi ha pannolini di anziani e neonati).
Anche se poi la sede non è quella giusta vorrei segnalare che al mattino, sicuramente dalle 7 alle 9,30e probabilmente anche oltre, la strada del mare, dal torrente pace perso l’imbocco dell’autostrada, assiste al continuo passaggio di automezzi carichi di immondizia nauseabonda. Stare incolonnati nel traffico dietro questi automezzi o affacciati alla finestra è una esperienza terribile da città del terzo mondo. Probabilmente chi di dovere potrebbe valutare passaggi nelle ore notturne.
Nessuna parola sulla percentuale di evasione della TARI a Messina ?
Solo il 30% dei cittadini risulta pagare la tassa rifiuti . E’ una vergogna, non riscuotono dai morosi per non perdere consenso e voti.
Tutti possono muovere critiche ci mancherebbe, l importante che non lo faccia chi ha già amministrato la città, anche se con ruoli minori, quelli dovrebbero solo nascondersi.
La Sicilia , oltre le infrastrutture da terzo mondo , scende ancora di un gradino quando si parla di gestione rifiuti . L’inceneritore di Spittelau a Vienna completato nel 1971 ,impianto di trattamento termico dei rifiuti sorge praticamente in citta’. A Copenaghen nell’impianto di trattamento termico dei rifiuti realizzato sull’isola di Amager a Copenaghen, si puo’ SCIARE – Siamo così scarsi che non siamo in grado nemmeno di copiare
Mi verrebbe da ridere se non mi venisse da piangere. La città di Messina ha evitato l’emergenza rifiuti? Ma dico, ci siete o ci fate? Ma ancora credete che possiate prendere in giro la cittadinanza? Ma un giro sui colli, nelle strade di periferia, nelle zone che vanno da Galati a Mortelle, da Salice a Giampilieri, da Provinciale a Musolino, ve lo siete fatto? Ma non vedete che Messina è una discarica a Cielo aperto? La colpa è divisibile in tre parti: la prima è di una grande fetta di popolazione incivile, barbara, maleducata e selvaggia e sporca che dissemina immondizia ovunque; la seconda è di chi dovrebbe vigilare e punire e invece non lo fa adeguatamente; la terza è di chi rimane indifferente e non si indigna più di fronte a questo immane degrado. A Messina non vi è solo una emergenza rifiuti ma vi è più una emergenza di civiltà e educazione. Messina è una città da terzo mondo. Chi può scappi via.
L’aumento della raccolta differenziata passa anche dai conferimenti diretti alle isole ecologiche, oltre ad essere poche sono mal strutturate, quella di Pace è collocata in una zona difficilmente raggiungibile, in salita, con i cassoni fuori suolo dove per svuotare i contenitori bisogna arrampicarsi, una sola bilancia per la pesa, un piazzale dalle dimensioni ridicole
Noi messinesi bravi, ma la città di Messina deve essere sostituita con un bel prato inglese
Caro dott. Trimarchi leggo solo ora l’articolo da lei pubblicato su Tempostretto. Sono sorpreso di come si possa sostenere che Messina ha evitato una emergenza rifiuti. Messina da un po’ di tempo è in emergenza-rifiuti, se Lei avesse il tempo di scorrere la sequenza fotografica della sua testata o se potesse fare una passeggiata nelle vie del quadrilatero via La Farina, via S. Cosimo, via Catania, curvone Gazzi, cito sole quelle che percorro quotidianamente, ma in tutte le altre strade la situazione non cambia, si renderebbe subito conto della inesattezza del suo articolo. Esaltare la raccolta differenziata al 55% a discapito dello spazzamento delle strade è per me ridicolo. Sicuramente la colpa è dei messinesi lordi zivati e fitusi, non sia mai che l’amministrazione o l’azienda faccia mea culpa. La cosa più sconcertante è l’abulia e l’indifferenza totale dei consiglieri di quartiere e comunali, come se vivessero in un’altra città. Grazie per l’ospitalità.
Buongiorno sig. Famà. L’emergenza rifiuti alla quale mi riferisco nell’articolo è quella che ha visto Catania e Siracusa sommerse da tonnellate di spazzatura in strada per effetto dell’intervenuta restrizione nel conferimento dell’indifferenziata alla discarica di Lentini. Anche Messina utilizza quella discarica e non si può negare che non abbia dovuto sopportare le stesse nauseabonde situazioni alle quali Catania e Siracusa sono state sottoposte. Per quanto riguarda le problematiche da lei evidenziate, che sono di altra natura, risultano, credo sufficientemente, sottolinete nell’articolo. D’altra parte il mio giornale, come lei peraltro evidenzia, non lesina affatto di metterle in luce grazie alle costanti, e per noi preziose segnalazioni, dei lettori.